A Las Palmas de Gran Canaria, la concejala Inmaculada Medina ha rassegnato le dimissioni e ha rinunciato al suo seggio dopo essere stata imputata nel caso Valka. La decisione arriva a seguito dell’auto del giudice Rafael Passaro, che la cita come indagata insieme a un altro dipendente pubblico. Medina afferma di confidare nella giustizia e di volersi concentrare sulla propria difesa, mentre le indagini esplorano una presunta trama di corruzione legata a Urbanistica e Parchi e Giardini, con fatture dell’acqua presuntamente gonfiate segnalate dall’Anticorruzione.

Le dimissioni e la decisione personale
La concejala di Coordinazione Territoriale, Acque, Carnevale e Feste del Comune di Las Palmas de Gran Canaria, Inmaculada Medina, ha annunciato ieri le sue dimissioni e la rinuncia all’atto di consigliera. La scelta mette fine, in modo improvviso, a 18 anni di presenza ininterrotta nel Consiglio comunale della capitale, di cui quattordici al governo e quattro all’opposizione. Il passo segue l’auto del giudice Rafael Passaro che convoca come indagati la stessa Medina e un altro funzionario nell’ambito del caso Valka.
«Di fronte ai fatti che mi si imputano, che peraltro non mi sono ancora stati notificati, comprenderete che non devo continuare a prendere decisioni. Voglio disporre della piena libertà affinché, una volta ricevuta questa notifica, poter dedicarmi alla mia difesa e confido nella giustizia, so che farà il suo lavoro con tutte le garanzie», ha spiegato lunedì in una comparsa senza domande, aggiungendo: «Dopo una profonda riflessione, ho preso una decisione che assumo con totale responsabilità».
Sebbene il codice etico del PSOE non imponga le dimissioni ai carichi pubblici indagati fino all’apertura del giudizio orale, Medina ha scelto di fare questo passo dopo una riflessione personale e un incontro con dirigenti del partito venerdì scorso.
Le indagini del caso Valka
Il caso Valka mira a chiarire se all’interno del Comune di Las Palmas de Gran Canaria abbia operato una presunta rete corruttiva con epicentro nelle aree di Urbanistica e di Parchi e Giardini. Nello specifico, le indagini su quest’ultimo servizio e la segnalazione della Procura Anticorruzione al giudice, relativa a presunte fatture gonfiate per il consumo di acqua, hanno sostenuto l’imputazione a carico della concejala.
Reazioni e ringraziamenti
Medina ha ringraziato i compagni di partito, i sindaci che hanno riposto fiducia in lei (Jerónimo Saavedra, Augusto Hidalgo e Carolina Darias) e i lavoratori municipali. Ha rivendicato inoltre che il suo operato si è sempre svolto «con convinzione, onestà, rigore e impegno, sempre con l’unico obiettivo di migliorare la vita dei nostri vicini e vicine e difendere l’interesse generale».
Percorso politico e incarichi
Nata a Las Palmas de Gran Canaria nel 1960, Inmaculada Medina è dipendente pubblica del Governo delle Canarie dal 1989, mentre il suo impegno politico risale a due anni prima, con l’adesione al Partito Socialista Canario. Dopo un tentativo di candidatura al Senato, il primo incarico di primo piano arriva con Jerónimo Saavedra, alla guida dell’area di Coordinazione Territoriale.
In quel periodo, a seguito di dissensi interni che portarono la concejala Teresa Morales a rimanere senza competenze e l’edil Rodolfo Espino a rinunciare all’atto di consigliere, Medina iniziò a gestire i servizi di Pulizia, Parchi e Giardini e Sanità Pubblica. Successivamente, conclusa la fase con Saavedra, rimase all’opposizione fino al mandato di Augusto Hidalgo, quando assunse Mantenimento Urbano e Carnevale, ambito in cui la sua figura si rafforzò ulteriormente.
La sua presenza è cresciuta con il tempo. Inserita nella lista di Carolina Darias, ha gestito Servizi Pubblici e Carnevale; poi, con il rimpasto di settembre 2024, determinato dall’uscita del consigliere Adrián Santana, le sono state affidate le aree di Coordinazione Territoriale, Acque, Carnevale e Feste.
Scenari valutati e motivazioni dell’addio
Nei giorni scorsi era stata considerata l’ipotesi che Medina restasse nel governo senza competenze. Tuttavia, per non pregiudicare la propria linea difensiva, evitare un possibile contenzioso con l’Avvocatura municipale e sottrarsi all’inevitabile logoramento derivante dall’offensiva dell’opposizione —che aveva già chiesto alla sindaca, Carolina Darias, di allontanare la concejala indagata—, Medina ha finito per rinunciare al seggio.
«Questo è ciò che dobbiamo fare tutti i responsabili pubblici quando attraversiamo queste situazioni», ha dichiarato ieri. E ha aggiunto: «Spero che la cittadinanza comprenda che la cosa più adeguata è farmi da parte».
Prossimi passi giudiziari
Medina ha ribadito di confidare nella giustizia e di voler concentrare le proprie energie sulla difesa personale non appena riceverà la notifica formale dell’imputazione relativa al caso Valka. La sua uscita dall’incarico, pur non imposta dai protocolli interni del PSOE in questa fase del procedimento, è stata presentata come una scelta di responsabilità e di garanzia per l’istituzione.
Con le dimissioni e la rinuncia al seggio, si chiude un ciclo amministrativo lungo 18 anni per Inmaculada Medina, mentre proseguono le verifiche sul caso Valka in merito alla presunta trama corruttiva e alle fatture dell’acqua contestate. La concejala si prepara ora a definire la propria strategia difensiva, mantenendo la fiducia nell’iter giudiziario.




