Isole Canarie

Junts EH Bildu e BNG si contendono la legge sull’assistenza ai clienti in lingue regionali

A Madrid, nel pieno delle tensioni tra i partner della maggioranza che sostiene Pedro Sánchez, Junts, EH Bildu e il BNG si contendono il primato sul progetto per la legge di attenzione alla clientela. Il nodo politico è l’uso delle lingue co-ufficiali nei rapporti tra i consumatori e le grandi imprese. Dopo i veti incrociati degli ultimi mesi, i soci dell’Esecutivo e i gruppi nazionalisti convergono su un obiettivo: garantire assistenza in catalano, euskera e galego quando l’utente lo richiede.

Junts EH Bildu e BNG si contendono la legge sull’assistenza ai clienti in lingue regionali

Il contesto parlamentare

La coalizione ha rallentato l’agenda legislativa per evitare sconfitte in aula. Eppure, su questa misura il fronte della investitura ha trovato un punto d’incontro. Nel 2023 il blocco aveva blindato l’uso delle lingue co-ufficiali al Congresso dei Deputati; oggi mira a estenderne la tutela ai canali di assistenza alla clientela delle grandi compagnie che operano in comunità autonome con lingua propria.

Cosa prevede il progetto di legge

La proposta impone alle imprese che prestano servizi essenziali d’interesse generale, o che superano i 250 dipendenti o i 50 milioni di fatturato annuo, e operano in territori con lingua co-ufficiale, di offrire il servizio clienti nella lingua ufficiale richiesta dal consumatore. Di conseguenza, l’utente potrà essere assistito in catalano, euskera o galego se la società opera in quella comunità e la lingua è ufficiale in quel territorio.

La disputa politica

A metà settembre, Junts ha rivendicato un primo accordo con il Governo per inserire emendamenti capaci di «assicurare il diritto dei cittadini a essere assistiti in catalano da parte delle imprese» interessate dalla norma. Inoltre, i postconvergenti hanno sbandierato l’introduzione dell’obbligo di «formazione specifica preventiva nelle lingue ufficiali» per i lavoratori, con l’obiettivo di «garantire i diritti linguistici».

Questi cambi sono stati confermati in Commissione Consumi della Camera, dove sono confluite numerose proposte dei gruppi. Le modifiche attribuite da Junts come proprie risultano però firmate anche dal BNG e da ERC, oltre che dai due partiti di Governo, PSOE e Sumar. Fonti parlamentari sostengono che ERC aveva chiuso l’intesa settimane fa e che Junts si sia mosso per presentarla come un risultato esclusivo.

Nello stesso solco, il Bloque Nacionalista Galego ha fatto sapere di aver ottenuto l’«incorporazione del rispetto dei diritti linguistici» nella legge. Il deputato e portavoce Néstor Rego ha difeso che gli interventi, concordati con l’Esecutivo, garantiscono che «i servizi di assistenza alla clientela dispongano dei mezzi umani, tecnici e organizzativi necessari per garantire l’uso delle lingue ufficiali dello Stato».

L’emendamento decisivo

Le modifiche più determinanti portano la firma di EH Bildu e sono frutto di una trattativa diretta con il Governo. Un emendamento chiave stabilisce che «si assicurerà l’assistenza nella lingua ufficiale richiesta, purché l’impresa fornisca servizi nelle comunità autonome che dispongono di lingua ufficiale diversa dallo spagnolo e la lingua utilizzata sia ufficiale in tale comunità autonoma».

In pratica, un cittadino potrà rivolgersi a una grande azienda in euskera se vive nei Paesi Baschi o in Navarra e la società opera lì; lo stesso varrà per catalano in Catalogna, Baleari e Comunità Valenciana, e per galego in Galizia. EH Bildu ha definito il risultato «un passo molto importante che assicurerà che i diritti linguistici della cittadinanza siano rispettati in un nuovo e importante ambito come le relazioni con le imprese».

Verso il voto finale

Con il testo rafforzato dagli emendamenti di Junts, BNG, ERC ed EH Bildu, e con l’adesione di PSOE e Sumar, il progetto di legge di attenzione alla clientela avanza con una maggioranza ampia nonostante le frizioni tra alleati. Resta aperta la disputa sul merito politico, ma il perimetro della norma — tutela dei diritti linguistici e obblighi per le grandi imprese nei territori con lingue co-ufficiali — esce chiarito dalla fase in Commissione.