Il tema dell’accesso all’abitazione nelle Canarie sta diventando sempre più critico, e la situazione sembra particolarmente allarmante per i giovani dell’arcipelago. Lola Padrón, la Diputada del Común delle Canarie, ha recentemente espresso preoccupazione per la vulnerabilità amministrativa che colpisce migliaia di cittadini, soprattutto i più giovani, all’interno di questo contesto di crisi. Con un appello urgente a rivedere le politiche pubbliche abitative, Padrón ha denunciato il trend di delegare a privati responsabilità che, secondo lei, spettano alle istituzioni pubbliche.
La responsabilità della pubblica amministrazione
Lola Padrón ha sottolineato come la pubblica amministrazione stia evitando di assumere le proprie responsabilità, trasferendo compiti cruciali a imprese private. Questa dinamica, a suo avviso, rappresenta non solo una mancanza di responsabilità da parte delle istituzioni, ma crea anche un vuoto nella gestione delle politiche abitative. Secondo Padrón, è necessario istituire un organismo centrale e specializzato che possa coordinare le politiche abitative nelle Canarie, migliorando così l’efficienza nella distribuzione e nell’assegnazione delle risorse disponibili.
L’inefficienza nella gestione delle politiche abitative ha un impatto diretto su migliaia di canari, che si trovano a fronteggiare quotidianamente problematiche legate all’accesso alla casa. La deputata ha messo in evidenza che questa situazione non può essere considerata accettabile, specialmente quando riguarda le nuove generazioni, che meritano un supporto adeguato da parte delle istituzioni.
La crisi abitativa e la situazione precaria dei giovani
La situazione abitativa nelle Canarie è particolarmente critica per i giovani, che si trovano a dover affrontare un significativo aumento dei prezzi degli affitti e delle case da acquistare. Secondo Padrón, l’attuale contesto rende impossibile per i giovani riuscire ad accedere a un’abitazione dignitosa, evidenziando che “non c’è nessun giovane in grado di fronteggiare i prezzi attuali”. Questa mancanza di accesso viene percepita come una forma di “maltrato istituzionale”, dove le istituzioni stesse, invece di proteggere e supportare i cittadini, sembrano abbandonarli a un destino incerto.
In aggiunta, la deputata ha avviato un’inchiesta riguardo la tassazione su persone con reddito minimo che vivono in alloggi sociali. Secondo la sua analisi, questa forma di tassazione potrebbe risultare ingiusta e contraria alle normative europee, che sono progettate per tutelare i beneficiari di aiuti sociali. La questione è dunque complessa e merita un approfondimento, soprattutto nel contesto di una crisi abitativa che colpisce in modo specifico le fasce più vulnerabili della popolazione.
Critiche nei confronti di Visocan
Nella sua denuncia, Padrón ha fatto riferimento anche all’esistenza di enti come Visocan e l’Istituto della Casa nelle Canarie, i quali, a suo dire, non hanno dimostrato di essere operativi e di affrontare in modo efficace la crisi abitativa attuale. Questa evidente mancanza di risultati ha lasciato migliaia di canari in condizioni di precarietà abitativa, un problema che potrebbe essere alleviato attraverso la creazione di un nuovo ente centrale. Tale organismo avrebbe il compito di gestire le politiche abitative in modo più incisivo e coordinato, permettendo una risposta più rapida ed efficace ai bisogni della popolazione.
Padrón ha concluso il suo intervento lanciando un appello al governo affinché prenda misure concrete per affrontare la crisi. È fondamentale, secondo la deputata, che le autorità pubbliche si impegnino ad ampliare il patrimonio pubblico di abitazioni e a implementare strategie che consentano alle nuove generazioni e alle fasce vulnerabili della popolazione di accedere a una casa dignitosa. In un periodo di difficoltà come quello attuale, la costruzione di un futuro sostenibile e inclusivo dipenderà dalla capacità delle istituzioni di rispondere alle sfide abitative in modo tempestivo e adeguato.