La manifestazione “Canarias tiene un límite”, tenutasi nella giornata di domenica a Tenerife, ha radunato un’enorme folla lungo la costa di Arona, situata nel sud dell’isola, un noto centro turistico. L’evento si è svolto in un clima di tranquillità, ma verso il termine della manifestazione, un nutrito gruppo di partecipanti ha deciso di entrare nella famosa spiaggia di Troya, amplificando il messaggio di protesta. Questo incontro ravvicinato tra turisti e manifestanti ha generato una situazione particolare, immortalata in diverse fotografie da vari mezzi di comunicazione locali, dando origine a titoli sensazionalistici in merito all’asserito “inseguimento” dei turisti.
Un incontro tra turisti e manifestanti
La spiaggia di Troya, cuore pulsante del turismo a Tenerife, è stata lo scenario in cui si è svolto il confronto tra manifestanti e bagnanti. Le immagini catturate mostrano un momento di tensione apparente, con una coppia di turisti seduti sulle proprie asciugamani, circondati dai manifestanti. Questo scatto ha alimentato polemiche che si sono diffuse rapidamente, creando l’idea che i turisti fossero stati oggetto di molestie, un’asserzione che ha sollevato aspre critiche da parte degli organizzatori dell’evento.
I partecipanti alla manifestazione hanno sottolineato che l’intenzione non era quella di creare disagio, bensì di comunicare il messaggio contro il modello turistico predatorio che, a loro avviso, sta minacciando l’isola. La manifestazione, pacifica nella maggior parte del suo svolgimento, ha messo in luce le opinioni discordanti tra chi sostiene il turismo e coloro che chiedono cambiamenti sostanziali nelle politiche di sviluppo sostenibile.
Racconto della manifestazione e le polemiche
In risposta alle polemiche nate dalla fotografia che ha catturato l’attenzione dei media, il Coordinamento del 20-O a Tenerife ha rilasciato una dichiarazione. Hanno negato con fermezza qualsiasi accusa di molestie ai danni dei turisti, sostenendo che la richiesta ai bagnanti di spostarsi dal percorso della manifestazione era stata formulata con rispetto. Hanno espresso la loro frustrazione nei confronti di alcuni media che, a loro avviso, avrebbero manipolato la situazione, distorcendo la realtà dei fatti.
Secondo la versione degli organizzatori, i turisti hanno inizialmente accettato di spostarsi, ma una coppia ha opposto una resistenza che è stata giudicata arrogante. Questo episodio ha sollevato ulteriori interrogativi sulla dinamica tra i partecipanti della manifestazione e i turisti, suggerendo che la situazione non fosse così semplice come inizialmente riportato.
Critiche al ruolo dei media
La testimonianza del Coordinamento ha messo in evidenza una problematica più ampia riguardo la copertura mediatica della manifestazione e delle problematiche legate al turismo nelle Canarie. Gli organizzatori hanno denunciato l’esistenza di un “sistema di pressioni” da parte di alcuni media, i quali, secondo loro, si piegherebbero agli interessi del settore turistico e alla promozione del modello costruttivo che, a lungo termine, potrebbe nuocere all’isola.
In questo contesto, hanno apprezzato il lavoro di buona parte della stampa, in particolare quella esterna alle isole, che si è dedicata a informare sui veri problemi cui è confrontata la popolazione locale. “Mentre ci troviamo a dover sopportare le conseguenze di questo modello devastante, l’attenzione mediatica si concentra su un episodio considerato marginale e fuorviante,” hanno concluso.
La manifestazione a Tenerife, quindi, non è solo un conflitto locale, ma riflette una tensione più profonda tra lo sviluppo turistico e le reali esigenze delle comunità residenti, ponendo interrogativi cruciali sul futuro dell’isola e del suo modello economico.