Il presidente del Cabildo di Gran Canaria, Antonio Morales, ha recentemente sottolineato l’importanza di trarre insegnamenti dalla storia, in particolare in un momento storico segnato da sfide simili a quelle del passato. Nel commemorare la figura di Ramón Artiles Batista, un capitano della Repubblica perseguitato dal regime franchista, è emersa l’urgenza di mantenere vivi i valori democratici che guidano la società attuale.
La commemorazione di Ramón Artiles
Durante una cerimonia commemorativa tenutasi a Telde, Antonio Morales ha reso omaggio alla memoria di Artiles, affermando che la sua figura non deve essere considerata solo un ricordo, ma un esempio da seguire. Il sindaco di Telde, Juan Antonio Peña, e il pronipote di Artiles, Rafael Álvarez Gil, hanno partecipato all’evento, conferendo ulteriore significato a una celebrazione che non solo onora il passato, ma invita anche a riflessioni sull’attualità. Morales ha detto: “Ramón non è il passato per due motivi: prima di tutto, abbiamo l’obbligo di osservare quegli eventi come un insegnamento e un monito; in secondo luogo, il suo esempio continua a essere valido nei nostri giorni.”
Il presidente ha chiarito che Artiles, dopo il colpo di Stato, mantenne la propria fedeltà al sistema democratico e all’ordine costituzionale, diventando un simbolo di coraggio e onore che continua a illuminarci nel presente. Recentemente, il Ministro della Politica Territoriale e della Memoria Democratica, Ángel Víctor Torres, ha firmato una dichiarazione di riconoscimento e riparazione personale in favore di Artiles, segnando un ulteriore passo nella riconsiderazione della memoria storica di figure come quella del capitano.
I lati oscuri della storia: il costo della repressione
Antonio Morales ha messo in evidenza il pesante tributo pagato dalle Canarie durante il regime franchista, sottolineando che oltre 1.000 vite furono spezzate a causa della repressione. Di queste, quasi 500 su Gran Canaria, perse in processi sommari e crudeli. Tuttavia, ha notato che il terrore del fascismo ha avuto un impatto devastante non solo su chi ha perso la vita, ma anche su coloro che sono sopravvissuti: “Il terrore ha distrutto l’esistenza di innumerevoli persone, riducendole a vivere senza vita vero e proprio, privandole della vita che avrebbero voluto e meritato.”
Morales ha parlato dell’eredità di Ramón Artiles, un uomo di grande valore che rappresenta una ferita aperta nella storia delle Canarie. Si è soffermato sul fatto che famiglie intere furono segnate dall’ingiustizia e dalla repressione, con una particolare attenzione alla vita di Artiles come capitano di artiglieria dell’Esercito Repubblicano e fiero residente di Telde. Morales ha descritto il luogo in cui Artiles visse con la moglie, incitando a riflettere sulla vita di tutti coloro che subirono il dramma della guerra civile. “Se questi muri potessero parlare, racconterebbero storie di vite che cambiarono per sempre; poiché non possono parlare, tocca a noi, alle istituzioni democratiche, fare memoria,” ha detto Morales, riconoscendo la necessità di rendere omaggio al passato e promuovendo un esercizio di riconoscimento e restituzione.
Impegnarsi per la memoria democratica
Nelle sue dichiarazioni, Antonio Morales ha enfatizzato che le iniziative orientate alla memoria democratica mirano a ottenere verità, giustizia e riparazione e a garantire che atrocità così disumane e totalitarie non si ripetano mai più. Ha evidenziato come il Cabildo di Gran Canaria sia profondamente impegnato in questa causa, sottolineando la necessità di preservare i valori democratici che sono alla base della società moderna.
Morales ha fatto eco all’importanza di una società consapevole della propria storia e delle sue ferite, affermando che la memoria storica permette di costruire un futuro migliore, in cui la giustizia e i diritti umani siano rispettati. È chiaro che l’impegno per la memoria di figure come Ramón Artiles non è semplicemente un atto commemorativo, ma un passo fondamentale verso la costruzione di una società più giusta e equa.