La crisi economica che attanaglia le Canarie è una delle questioni più dibattute e preoccupanti del momento. La crescente insostenibilità del costo della vita, unita all’aumento della disoccupazione e alla mancanza di abitazioni, ha sollevato allarmi significativi rispetto al potere d’acquisto dei residenti. Recenti studi evidenziano la realtà difficile che si trova ad affrontare la popolazione locale, con numeri che parlano chiaro riguardo le condizioni economiche e sociali dell’arcipelago.
I problemi economici delle Canarie
La situazione economica delle Canarie è caratterizzata da una serie di problematiche che influiscono pesantemente sulla vita quotidiana degli abitanti. Secondo un recente studio, oltre 127.600 persone nella provincia di Las Palmas, comprendente Gran Canaria, Fuerteventura, Lanzarote e La Graciosa, vivono con un reddito inferiore a 1.123 euro mensili. Questo dato, già preoccupante, diventa ancora più allarmante alla luce del fatto che si tratta di cifre lorde, il che significa che il reddito disponibile per queste persone è ancora inferiore dopo le imposte.
Il rapporto “Distribuzione geografica della reddito delle famiglie in Spagna“, redatto dalla Fondazione Ramón Areces e dall’Istituto Valenciano di Investigazioni Economiche , rivela che le Canarie sono la quarta regione spagnola con minori opportunità finanziarie. Il confronto con altre comunità autonome mostra una posizione simile rispetto a territori come Murcia, Andalusia ed Estremadura, tristemente noti per le loro difficoltà economiche.
Questo contesto di impoverimento è aggravato dall’inflazione, che ha colpito duramente il potere d’acquisto degli isolani, rendendo ancor più difficile rispondere alle esigenze quotidiane. La povertà non è solo una questione economica, ma si intreccia con problematiche sociali più ampie, tra cui la mancanza di alloggi dignitosi e opportunità lavorative.
La persistenza della povertà estrema
Tra i temi cruciali del rapporto emerge il problema definito come povertà estrema, correlato al rischio di esclusione sociale. Secondo gli esperti dell’Ivie, questa condizione interessa le persone il cui reddito è inferiore al 40% della media nazionale. Sebbene i dati suggeriscano una diminuzione di tali tassi in diverse comunità spagnole, le Canarie rimangono al secondo posto nella graduatoria nazionale per l’indice di povertà estrema.
In particolare, i territori meridionali della Spagna, come Almería, Granada, Alicante e Málaga, registrano oltre il 13% della loro popolazione a rischio di esclusione, ma le Canarie non sono molto distanti: le province di Santa Cruz de Tenerife e Las Palmas occupano posizioni critiche in tale lista. Attualmente, il 11,3% dei residenti in Gran Canaria, Fuerteventura e Lanzarote vive nel rischio di esclusione sociale, evidenziando l’urgenza di interventi organici per migliorare le condizioni di vita nell’arcipelago.
La disuguaglianza economica e sociale
I dati riguardo il reddito medio nelle Canarie nel 2021 evidenziano una realtà allarmante. Con un guadagno medio attestato a 1.872,18 euro al mese, questo importo si presta a una lettura drammatica se si considera che il 40% di tale cifra rappresenta il limite per definire le persone in povertà estrema. Le conseguenze sono chiare: oltre 127.600 individui nella provincia di Las Palmas guadagnano meno di 1.123 euro, pari all’11,3% della popolazione.
Fattori di disuguaglianza sono stati oggetto di analisi approfondite e sebbene stesso studio riconosca un leggero miglioramento della situazione in alcuni principali comuni delle Canarie, la disparità rimane estremamente alta. Si è osservato che Telde e Las Palmas di Gran Canaria detengono i tassi più elevati di disagio economico, mentre zone come Adeje e Arona sono tra quelle con un miglior livello di benessere. Tuttavia, l’analisi globale della situazione evidenzia che le quattro grandi città delle Canarie sono tra quelle con il più basso reddito medio in Spagna.
La questione del divario di genere
Analizzando i dati dal 2015 fino al 2021, emerge un ulteriore aspetto critico: il divario di genere nel reddito. Le donne continuano a guadagnare in media meno dei loro colleghi maschi, con una differenza percentuale che nel 2021 si attesta all’11,7% per gli uomini e al 12,4% per le donne. Questo scarto testimonia una persistente disparità nelle opportunità lavorative e retributive, evidenziando la necessità di politiche più inclusive ed efficaci.
Quando si confrontano le città spagnole con popolazione compresa tra 300.000 e 500.000 abitanti, Bilbao si distingue per le sue opportunità di reddito, mentre Alicante si posiziona come la provincia con maggiore disuguaglianza. Per le capitali con una popolazione tra 150.000 e 300.000 abitanti, le più ineguali risultano essere Granada e Santa Cruz de Tenerife, confermando le dinamiche di disparità all’interno dell’arcipelago.
Il rapporto Arope e la sfida della povertà
Il direttore del rapporto Arope, Juan Carlos Llano, ha recentemente sottolineato come le differenze territoriali in termini di povertà siano allarmanti. Nella presentazione del rapporto, ha messo in discussione l’adeguatezza delle politiche pubbliche attualmente in atto, evidenziando come queste non stiano risultando efficaci quanto quelle attuate in altri Paesi dell’Unione Europea.
La povertà rappresenta un problema sempre più strutturale per l’arcipelago delle Canarie. Secondo i dati, il 33,8% della popolazione vive in condizioni di rischio di povertà o esclusione sociale, mentre fino all’11% soffre di carenze materiali e sociali gravissime. Sebbene i tassi di povertà stiano mostrando una lieve diminuzione, la verità è che la regione fatica a risollevarsi dalle ultime posizioni delle classifiche nazionali, ponendo una sfida significativa a livello politico ed economico per il futuro.