Il Foro Turismo Maspalomas 2025 ha aperto lunedì le porte a Maspalomas, nel sud di Gran Canaria, dopo due anni di pausa dovuti al cambio di gestione, con l’organizzazione assunta integralmente dalle autorità locali. Tutto era pronto per la ripartenza del principale foro turistico dell’isola: palco, relatori e programma. A risaltare, però, è stata l’assenza coordinata di una parte significativa dell’élite imprenditoriale di Las Palmas.

Contesto e riapertura del foro
Il Foro Internacional de Turismo de Maspalomas 2025 era stato convocato da mesi, con un’agenda definita e relatori confermati. La ripresa dell’appuntamento, dopo due anni, è coincisa con l’assunzione diretta dell’organizzazione da parte del governo locale, con l’obiettivo di rilanciare il dibattito strategico sul settore turistico nel territorio.
Assenze di rilievo e evento parallelo a Las Palmas
La mancata partecipazione di rappresentanti delle associazioni datoriali, dirigenti d’impresa e alti funzionari ha assunto i tratti di un gesto deliberato. Nelle stesse ore di apertura del Foro Turismo Maspalomas 2025, a Las Palmas si teneva un evento sul turismo organizzato dal Banco Santander, che ha attirato diversi attori economici con interessi anche nel sud dell’isola. La concomitanza ha rafforzato la percezione di uno “strappo” simbolico rispetto all’iniziativa di Maspalomas.
Interpretazioni e dinamiche insulari
Secondo quanto emerso tra gli addetti ai lavori, la scelta di disertare un appuntamento con questa visibilità è stata letta come un segnale politico ed economico legato al fatto che il baricentro del dibattito si spostava nel sud. A fronte dei frequenti appelli all’unità e alla collaborazione insulare, l’assenza di una parte della leadership economica è stata percepita come un boicottaggio del foro perché ospitato a Maspalomas.
Voci dai corridoi e aspettative future
La frase che più ha circolato tra i partecipanti sintetizza lo stato d’animo: “Il sud ha preso nota”. Molti operatori ritengono che, nei prossimi mesi, i soggetti oggi assenti possano tornare a cercare visibilità e spazio negoziale nel territorio, anche in vista di iniziative e proposte da portare a Fitur 2026. In questo quadro, si evidenziano due elementi ricorrenti nelle conversazioni: memoria lunga e margini di tolleranza limitati da parte del tessuto turistico del sud di Gran Canaria.
Immagine pubblica e conseguenze operative
Al di là delle dichiarazioni, il segnale più evidente è arrivato dall’immagine delle sedie rimaste vuote durante l’apertura del Foro Internacional de Turismo de Maspalomas 2025. Per molti addetti ai lavori, quel colpo d’occhio rende esplicita una frattura che finora era rimasta sotterranea e che ora potrebbe avere riflessi sulla cooperazione tra aree dell’isola, proprio mentre il settore turistico richiede coesione e pianificazione condivisa.
La riapertura del Foro Turismo Maspalomas 2025 ha dunque messo in luce tanto la capacità organizzativa del sud quanto le tensioni con una parte della classe dirigente di Las Palmas. La contemporaneità con l’evento del Banco Santander, il peso delle assenze e le reazioni a caldo dei partecipanti delineano un quadro in cui il confronto sul turismo diventa anche una questione di equilibrio insulare e di rappresentanza nei luoghi decisionali.




