Alle Canarie, secondo l’ultimo rapporto di EAPN Canarias, la povertà nelle Canarie e l’esclusione sociale interessano il 31,2% dei residenti, pari a quasi 700.000 persone. Il miglioramento registrato nell’ultimo quadriennio è lento e non sufficiente per centrare gli obiettivi europei al 2030: se l’arcipelago fosse uno Stato, sarebbe il più povero d’Europa. I dati si basano sugli indicatori AROPE riconosciuti dall’Unione europea.
Quadro del rapporto e obiettivi ue
La Rete europea di lotta contro la povertà ed esclusione sociale nelle Canarie (EAPN Canarias) ha presentato “El Estado de la Pobreza en Canarias 2025”, con un’analisi completa dell’evoluzione del rischio di povertà nell’arcipelago sulla base degli indicatori AROPE.
Nel 2015 l’Unione europea ha fissato l’obiettivo di ridurre della metà povertà ed esclusione entro il 2030. Per le Canarie, ciò significherebbe scendere al 19,2% della popolazione. A cinque anni dalla scadenza, l’indicatore AROPE è al 31,2%: 7,2 punti in meno rispetto a dieci anni fa, ma ancora 12 punti sopra il traguardo fissato dall’UE.
Differenziali territoriali e confronto con la spagna
Le persone a rischio di povertà ed esclusione sociale nelle Canarie sono 695.402, in calo di 2,6 punti percentuali su base annua. L’arcipelago è la quinta comunità autonoma con la percentuale più alta, dopo Andalusia, Castilla-La Mancha, Estremadura e Murcia.
Il divario rispetto alla media nazionale (25,8%) è di 5,4 punti. Se il confronto si sposta su comunità come Paesi Baschi, Baleari o Navarra, la distanza arriva a circa il doppio.
Povertà monetaria e povertà severa
Il tasso di povertà è al 24,6%: 550.728 persone vivono con redditi inferiori alla soglia di 965 euro al mese per nucleo familiare. La media spagnola è del 19,7%.
La povertà severa coinvolge il 10,6% della popolazione, quasi due punti sopra il dato nazionale: circa 225.000 persone sopravvivono con meno di 644 euro mensili per nucleo, soglia che definisce la condizione più estrema.
La deprivazione materiale e sociale severa, che misura l’impossibilità di accedere a beni e servizi di base, è al 10,8% (circa 241.785 persone), contro l’8,3% del complesso della Spagna. È un lieve progresso rispetto all’11% del periodo precedente.
L’impatto dell’abitazione e il costo della vita
La casa è un fattore sempre più determinante nell’esclusione sociale: tra il 2014 e il 2024 i canoni d’affitto nelle Canarie sono cresciuti del 68,1%, ben oltre la media statale (+39,3%) e l’aumento medio delle rate dei mutui (+20,1%).
Il 17,7% dei residenti, quasi 400.000 persone, ha accumulato ritardi nel pagamento delle spese legate all’abitazione principale o in acquisti a rate. Inoltre, il 57,4% dichiara difficoltà ad arrivare a fine mese e il 48,9% non è in grado di far fronte a spese impreviste.
Bassa intensità lavorativa e indicatori arope
Un indicatore AROPE chiave è la bassa intensità di lavoro: famiglie in cui si lavora meno del 20% del potenziale occupazionale. Alle Canarie è al 10,4% (circa 232.830 persone), in calo rispetto al 14,3% di un anno fa.
La riduzione di 3,9 punti colloca l’arcipelago tra i territori con il calo più marcato dell’indicatore, pur restando sopra la media nazionale dell’8%.
Minori, donne e anziani più esposti
La povertà nelle Canarie colpisce maggiormente le donne (25,6%) rispetto agli uomini (23,6%). Tra i minori, il 40,2% — circa 91.000 bambini e adolescenti — vive in rischio di povertà o esclusione sociale, uno dei tassi più elevati del Paese.
Tra gli over 65, il tasso si attesta attorno al 23,4%, un dato che mostra un miglioramento legato all’effetto di pensioni e trasferimenti sociali.
Politiche richieste e ruolo delle prestazioni
Durante la presentazione del rapporto nella sede del Parlamento delle Canarie, EAPN Canarias ha sollecitato il passaggio da misure congiunturali a politiche strutturali, stabili e coordinate tra amministrazioni, per avvicinarsi all’obiettivo 2030. Le priorità indicate comprendono la garanzia di redditi dignitosi in tutte le fasi della vita, l’accesso alla casa e il rafforzamento dei servizi pubblici, con attenzione specifica alle persone più vulnerabili.
L’organizzazione sottolinea l’importanza delle politiche redistributive: senza l’intervento pubblico, il tasso di povertà non sarebbe al 24,6%, ma salirebbe al 47,3%. Di conseguenza, il mantenimento e il potenziamento di questi strumenti risultano essenziali per contenere il rischio di povertà nell’arcipelago.
Complessivamente, i dati di EAPN Canarias confermano un lieve progresso ma evidenziano criticità persistenti: indicatori AROPE ancora elevati, forte pressione abitativa e ampi divari con la media nazionale. Per ridurre la povertà nelle Canarie ai livelli richiesti dall’UE, l’arcipelago è chiamato a consolidare politiche strutturali e redistributive capaci di tradurre la crescita economica in una reale riduzione delle disuguaglianze.