All’inizio dell’ultimo trimestre del 2025, a Lanzarote risultano 69.202 residenti con lavoro registrato, quasi mille in più rispetto a dodici mesi prima secondo l’Istac. Il totale è però inferiore al dato di inizio luglio, con circa trecento professionisti in meno, e soprattutto lontano dal picco di marzo, con quasi mezzo migliaio di iscrizioni in più. La popolazione lavorativa interrompe così la crescita costante avviata dal 2021. Il rallentamento si attribuisce a Teguise, dove la flessione non viene compensata dagli altri comuni.

Andamento generale e picco di marzo
Il conteggio a inizio ottobre fissa la popolazione lavorativa dell’isola a 69.202 persone in regola, in lieve aumento su base interannuale. Di conseguenza, la dinamica resta positiva rispetto al 2024, ma si interrompe la sequenza di incrementi trimestrali registrata dal 2021.
Rispetto a inizio luglio si osservano circa trecento iscritti in meno, mentre la distanza è più marcata se confrontata con la chiusura di marzo, quando il livello era superiore di quasi cinquecento professionisti. Il fattore differenziale è la contrazione a Teguise.
Distribuzione per settori economici
I servizi guidano il mercato del lavoro, come avviene da anni, trainati da turismo, ristorazione e commercio, per un totale di 62.600 professionisti attivi. All’opposto, il settore primario conta appena 663 iscrizioni.
La manifattura registra 1.494 lavoratori in attività nei sette comuni, restando sotto il peso delle costruzioni, che contano 4.445 professionisti.
Tipologie di occupazione
Il lavoro dipendente rimane prevalente: il terzo trimestre si chiude con 56.821 posizioni sotto questa modalità. Le attività autonome risultano 12.381. Inoltre, l’autonomia cresce rispetto a luglio, mentre si riduce il numero di dipendenti.
Confronto per comuni
Arrecife consolida la maggiore concentrazione di occupazione a livello insulare, con 24.886 iscrizioni ufficiali (20.513 dipendenti e 4.373 autonomi). Il contrappunto resta Haría, con 1.190 impieghi (793 dipendenti e 397 autonomi). Entrambi i territori avanzano rispetto a un anno fa e mostrano un leggero incremento rispetto a luglio.
Tías apre l’ultimo trimestre con 12.914 lavoratori ufficialmente registrati (10.703 dipendenti e 2.211 autonomi), in lieve calo; a distanza di Yaiza, che totalizza 10.841 impieghi (9.370 dipendenti e 1.471 autonomi), in aumento. Per Teguise, il dato a ottobre è di 9.594 posti di lavoro con alta ufficiale (7.437 dipendenti e 2.157 autonomi), con una diminuzione in pochi mesi di quasi un migliaio di professionisti secondo l’Istac.
San Bartolomé, in crescita, mantiene il quinto posto insulare per popolazione attiva, con 7.863 impieghi (6.569 dipendenti e 1.294 autonomi). Tinajo resta il penultimo comune per numero di posti di lavoro, con 1.914 impieghi (1.436 dipendenti e 478 autonomi), in lieve flessione.
Chiarimento dell’Istac su Teguise
«Il conto di contribuzione ha un comune associato che non deve necessariamente coincidere con il comune del centro di lavoro», spiega l’Istac in merito a quanto accaduto a Teguise.
Con ciò, «se si verifica un cambio nella sede sociale di un’azienda, o qualche variazione nei conti di contribuzione, i lavoratori possono cambiare luogo di contribuzione, pur continuando a lavorare nello stesso centro di lavoro».
Riepilogo dei fatti principali
Il mercato del lavoro di Lanzarote avvia l’ultimo trimestre con 69.202 occupati, sopra il 2024 ma sotto i livelli di luglio e soprattutto del picco di marzo. I servizi concentrano la maggior parte delle posizioni, il lavoro dipendente resta dominante e l’autonomo cresce sul trimestre precedente. Il riequilibrio territoriale è influenzato dalla marcata riduzione a Teguise, a fronte di incrementi moderati in comuni come Arrecife, Yaiza e San Bartolomé.




