Domenica 26 ottobre, alle 2 di notte, le lancette in Spagna torneranno alle 1. Potrebbe essere l’ultima volta che il Paese effettua il cambio dell’ora, dopo la proposta di Pedro Sánchez al Consiglio europeo per adottare un orario fisso tutto l’anno. Il dibattito oppone ora legale e ora solare e tocca in modo diverso Isole Canarie e Isole Baleari: le prime rischiano penalizzazioni, le seconde apparenti vantaggi. Ecco come funzionano i fusi orari e cosa comporterebbero i diversi scenari.

Come si definisce l’ora nel mondo
Il Tempo Universale Coordinato, noto come UTC (Coordinated Universal Time), è lo standard internazionale che funge da riferimento per tutti i fusi orari del pianeta. Si basa sul meridiano di Greenwich (meridiano 0), dal quale i Paesi regolano la propria ora legale in base alla posizione geografica.
La Terra è suddivisa in 24 fasce orarie, una per ogni ora del giorno. Ogni fascia copre 15 gradi di longitudine, perché 360 gradi divisi per 24 ore equivalgono a 15° per ora. Tuttavia, la realtà non è solo geografica: gli Stati spesso adattano l’orario ai propri interessi politici, economici o sociali, allontanandosi dall’ora solare teorica.
Un caso emblematico è la Cina: pur attraversata da cinque fasce, utilizza un unico orario nazionale. All’opposto, la Francia è il Paese con più fusi, quindici in totale, per via dei territori d’oltremare.
Qual è l’orario della Spagna
Dal 1941 la Spagna adotta il fuso UTC+1, una scelta risalente all’epoca di Franco per allinearsi all’orario di Berlino. Da allora il Paese vive stabilmente un’ora avanti rispetto a quanto suggerirebbe la sua posizione geografica naturale.
Le Isole Canarie, invece, conservano durante l’ora solare (inverno) un orario coerente con la loro longitudine, ossia UTC+0. Se passasse la proposta di un orario permanente, e si optasse per l’ora solare, sia la penisola sia le Canarie manterrebbero lo stesso schema senza spostare più le lancette. Diversamente, con l’ora legale fissa, le isole subirebbero gli effetti più marcati.
Cosa comporta l’ora legale permanente alle Canarie
Il tema incide soprattutto sulle Isole Canarie, la cui “ora naturale” è UTC+0. Se si imponesse un UTC+1 permanente, gli effetti si noterebbero subito in inverno: l’alba slitterebbe fino alle 08:45, mentre in estate arriverebbe intorno alle 07:05. Le serate guadagnerebbero luce, con tramonti che potrebbero spingersi verso le 21:10 nei mesi estivi.
Il rovescio della medaglia sarebbe evidente: lavoratori e studenti inizierebbero spesso al buio, e nei mesi freddi la sensazione di oscurità mattutina si prolungherebbe, con potenziali ricadute su produttività, umore e benessere, soprattutto per chi risente dei cicli di luce.
Canarie con utc+0 per tutto l’anno
Mantenendo UTC+0 tutto l’anno (l’ora solare), la vita seguirebbe meglio il sole: albe e tramonti si collocherebbero prima. A giugno, a Las Palmas de Gran Canaria, il sole sorgerebbe attorno alle 06:05 e tramonterebbe verso le 19:55; a dicembre l’alba arriverebbe alle 07:45. Le mattine risulterebbero più luminose, favorendo il riposo e l’allineamento al ritmo circadiano, pur con pomeriggi che sembrerebbero più brevi.
Adottare un’alba molto tardiva, come succederebbe con UTC+1 fisso, richiederebbe di riorganizzare orari di lavoro e scuola, abitudini di sonno e consumi energetici. In sintesi: UTC+0 massimizza coerenza solare e benessere mattutino; UTC+1 offre pomeriggi più lunghi ma mattine al buio.
Perché molti preferiscono l’ora legale
Una parte significativa dei cittadini dichiara di preferire l’ora legale perché regala più luce la sera, ideale per attività all’aperto e tempo libero. Di conseguenza, la percezione immediata è positiva, specie da marzo a ottobre, quando le giornate sono già più lunghe di natura.
In inverno, però, la scelta si complica: spostare la luce verso la sera comporta albe tardive e routine mattutine più faticose, un aspetto particolarmente sensibile nelle Isole Canarie, dove l’anticipo mattutino di luce incide in modo diretto sulla qualità della giornata.
Baleari, le più avvantaggiate con l’ora legale fissa
Le Isole Baleari trarrebbero i benefici più chiari da un UTC+1 permanente. La loro posizione orientale fa sì che l’alba e il tramonto si collochino comunque prima rispetto al resto della Spagna: con ora legale fissa, l’attività quotidiana si allineerebbe meglio alle ore di luce.
In estate l’alba oscillerebbe attorno alle 06:20 e il tramonto verso le 21:20; in inverno il sole sorgerebbe circa alle 08:10, con pomeriggi più luminosi della media nazionale. Il quadro favorirebbe turismo, commercio e ospitalità, settori chiave nell’arcipelago, prolungando l’operatività all’aperto e attenuando gli sfasamenti che invece peserebbero sulle aree più occidentali della penisola.
La decisione da prendere
Alla vigilia del possibile ultimo cambio dell’ora, la Spagna deve scegliere tra ora legale e ora solare permanente. I dati mostrano che la preferenza per le serate luminose convive con impatti diversi sul territorio: Isole Canarie più esposte ai disagi mattutini con UTC+1 fisso; Isole Baleari tendenzialmente favorite. La definizione dell’orario permanente dovrà quindi bilanciare coerenza solare, abitudini quotidiane, salute e interessi economici, tenendo conto delle differenze geografiche del Paese.




