Isole Canarie

Protesta a Las Palmas: in centinaia si oppongono alla centrale termica nel Porto di La Luz

I residenti di Las Palmas de Gran Canaria protestano contro l’installazione di una centrale termica nel Porto di La Luz, temendo danni alla salute pubblica e all’ambiente.

A Las Palmas de Gran Canaria, una serie di proteste ha animato la città mentre i residenti si oppongono all’installazione di una centrale termica nel Porto di La Luz. Gli abitanti, sostenuti da diverse associazioni locali, hanno espresso le loro preoccupazioni per gli effetti sulla salute pubblica e l’ambiente. La manifestazione di sabato ha visto la partecipazione di circa cinquecento persone, formando una catena umana per denunciare quella che considerano una decisione sbagliata delle autorità locali.

Protesta a Las Palmas: in centinaia si oppongono alla centrale termica nel Porto di La Luz

La protesta contro la centrale termica

Nella giornata di sabato, il rumore del bucio si è fatto sentire chiaramente lungo la nuova piattaforma pedonale Onda Atlántica, diventando un simbolo delle lamentele dei cittadini contro il progetto di una centrale termica nel Porto di La Luz. Molti manifestanti hanno indirizzato le loro grida al presidente del Governo delle Canarie e al consigliere per la Transizione Ecologica, chiedendo di non procedere con una decisione che reputano pericolosa. La catena umana si è snodata per 283 metri, collegando il quartiere di La Isleta con un’area industriale che già mostra segni di deterioramento.

I partecipanti sono stati motivati dalla preoccupazione per le emissioni inquinanti legate alla costituzione di una centrale di stoccaggio di gas naturale liquefatto, progettata per una potenza complessiva di 70 megawatt. L’azienda coinvolta, Totisa, si trova al centro delle polemiche locali, con molti cittadini che temono per la loro salute e per l’inquinamento che ne deriverebbe.

Rischi per la salute pubblica

Maria Luisa Pita Toledo, ex responsabile della Sanità Ambientale delle Canarie, ha sottolineato l’esistenza di tre relazioni mediche che segnalano il pericolo per la salute delle persone residenti in prossimità della centrale, distrutta. La centrale si troverebbe a meno di due chilometri da aree densamente popolate. Pita ha affermato che le emissioni da questa tipologia di impianto “si manifestano lentamente ma inesorabilmente”, sia per la qualità dell’aria che per la salute di categorie vulnerabili come bambini e anziani.

Il Collegio dei Medici delle Canarie, in una lettera al governo regionale, ha rimarcato che la combustione di gas naturale comporta un potenziale danno significativo per l’ambiente, poiché tende ad aumentare l’effetto serra e a produrre sostanze cancerogene. La relazione mette in guardia anche sulle conseguenze per le persone con problemi respiratori, evidenziando che l’installazione non solo non risponde a esigenze ambientali, ma potrebbe determinare un aggravamento di situazioni critiche per la salute.

Conseguenze ambientali e rifiuti della popolazione

Antonio Hernández, avvocato e portavoce della protesta, ha richiamato l’attenzione sul fatto che il progetto di una centrale termica, che si vorrebbe situare a solo 1.300 metri dalla popolazione, contrasta fortemente con la decisione presa nel 2008 di scartare un progetto simile, situato a 1.600 metri. Quella scelta, un tempo considerate sicura, è ora nuovamente messa in discussione a seguito dell’aumento delle preoccupazioni riguardanti la salute e la sostenibilità ambientale.

Hernández ha descritto il progetto di Totisa come un errore clamoroso per la città di Las Palmas, evidenziando che l’industria portuale ha mostrato una costante indifferenza nei confronti della comunità. Ha ricordato che, dalla sua nascita nel 1999, molte delle iniziative intraprese non hanno mai preso in considerazione l’effetto sull’ambiente e sulla vita dei cittadini.

Opposizione istituzionale

Non solo i cittadini, ma anche le istituzioni locali, come l’Amministrazione comunale e il Cabildo di Gran Canaria, si sono schierate contro il progetto di centrale termica. Hernández ha auspicato che anche il Porto di La Luz e il Governo delle Canarie rivedano positivamente il progetto, per prevenire ulteriori insoddisfazioni nella comunità, paragonabili a quelle occorse in precedenti occasioni riguardanti scelte politiche. I cittadini vogliono un porto efficiente, ma allo stesso tempo sano e privo di inquinamento.

Le prossime azioni di protesta

La catena umana organizzata questo sabato rappresenta solo il primo di una serie di eventi e mobilitazioni in programma per fermare l’installazione della centrale. I partecipanti hanno scandito frasi come “Con la nostra salute non si gioca”, segnando l’inizio di una lotta che si preannuncia intensa e determinata. La comunità esprime chiaramente il rifiuto di compromessi sulla salute pubblica e sull’ambiente, chiedendo un’attenta considerazione da parte delle autorità competenti.