Isole Canarie

Proteste contro il turismo di massa alle Canarie: manifestazioni riprese tra nuove richieste

Proteste alle Canarie contro il turismo di massa riprendono il 20 ottobre, con richieste per un modello sostenibile e misure concrete da parte del Governo regionale, attualmente inadeguato.

Negli ultimi sei mesi, diverse associazioni ecologiste e cittadini delle Canarie hanno dato vita a manifestazioni contro il modello turistico di massa che caratterizza l’arcipelago. A partire da questa domenica, riprenderanno le proteste, questa volta non nelle capitali delle isole, ma nei principali centri turistici. Le manifestazioni, che hanno già visto la partecipazione di circa 100.000 persone, vogliono richiamare l’attenzione del Governo regionale, che viene accusato di non rispondere adeguatamente alle esigenze della popolazione locale.

Proteste contro il turismo di massa alle Canarie: manifestazioni riprese tra nuove richieste

La mobilitazione continua

Il clima che precede il 20 ottobre si preannuncia carico di aspettative da parte degli organizzatori, i quali sperano che la mobilitazione di questa data rappresenti una continuità alle manifestazioni precedenti. Nonostante gli sforzi dei gruppi per far sentire la propria voce, la risposta del Governo delle Canarie – attualmente guidato da Coalizione Canaria e Partito Popolare – appare limitata a iniziative formali come la creazione di commissioni e gruppi di lavoro. Questi, secondo le associazioni, non hanno prodotto misure concrete per uno sviluppo sostenibile. Le richieste originarie, avanzate durante le manifestazioni, sembrano ignorate e ciò ha portato i manifestanti a rilevare un’accelerazione nella “distruzione” del territorio.

Il dilemma del turismo

Una delle domande più controverse sollevate dal presidente regionale, Fernando Clavijo, riguarda la sostenibilità economica delle Canarie, una regione che storicamente fa affidamento quasi esclusivamente sul turismo. Nel 2023, l’arcipelago ha accolto circa 16 milioni di turisti, e le previsioni per il 2024 indicano un potenziale incremento oltre i 17 milioni, dati che sollevano preoccupazioni in merito alla sostenibilità ambientale. I rappresentanti dei gruppi di protesta segnalano che tale crescita ha impatti diretti sulla vita quotidiana dei residenti canari, contribuendo a problematiche come la carenza di alloggi e l’aumento dei costi della vita. Recenti studi della Rete Europea di Lotta contro la Povertà e l’Esclusione Sociale rivelano che un terzo della popolazione delle Canarie vive in condizioni di povertà, con due terzi delle persone che faticano ad arrivare a fine mese e uno su cinque in ritardo con il pagamento di affitto o mutuo.

Le richieste delle associazioni

In questo contesto critico, gli organizzatori delle proteste riassumono le loro posizione con il motto “Canarie ha un limite,” evidenziando le loro richieste fondamentali nelle manifestazioni. Quest’anno, al posto delle manifestazioni nelle capitali delle isole, gli attivisti si raduneranno in località come Maspalomas, Playa de Las Américas, Corralejo e Puerto del Carmen, alcune delle principali mete turistiche. Tra le richieste avanzate figura l’implementazione di una tassa sul turismo, la sospensione di due grandi progetti edilizi a Tenerife, la moratoria su nuove autorizzazioni alberghiere e il controllo sugli affitti a breve termine, oltre alla limitazione all’acquisto di immobili da parte di non residenti. Nonostante gli appelli, il Governo delle Canarie ha escluso l’introduzione di una tassa turistica, nonostante le pressioni delle opposizioni, creando un ulteriore divario tra le istituzioni e le esigenze locali.

Progetti sotto accusa

L’attenzione è anche rivolta a due grandi progetti turistici a Tenerife che hanno suscitato forti reazioni tra attivisti ambientali e cittadini. Uno di questi è un hotel in fase di costruzione nei pressi della spiaggia naturale di La Tejita, mentre l’altro riguarda un complesso residenziale di lusso nel puertito di Adeje. Le associazioni ecologiste sostengono che tali progetti non solo danneggeranno l’ambiente, ma contribuiranno anche ad aumentare il costo della vita nella regione, già messa a dura prova dall’over-tourism.

Normative e regolamenti in discussione

Rispetto alla regolamentazione degli affitti turistici, una questione di grande attualità nelle Canarie, il Governo ha finora evitato di stabilire una moratoria, pur sostenendo che una nuova normativa sarà presentata al Parlamento entro la fine dell’anno. Inoltre, per quanto riguarda la limitazione all’acquisto di immobili da parte di non residenti, si stanno ancora esaminando possibili soluzioni nel contesto delle commissioni istituite per affrontare la crisi abitativa. Tali commissioni, attive da maggio, hanno recentemente concluso le loro discussioni e fra le proposte emerge un interesse a migliorare la gestione e il controllo degli accessi nei parchi naturali, che potrebbe includere tariffe di ingresso. Mentre la situazione si evolve, le manifestazioni del 20 ottobre rappresenteranno un’ulteriore occasione per la protesta e un’opportunità per ribadire l’urgenza di un cambiamento nel modello turistico delle Canarie.