Isole Canarie

Proteste crescente per il progetto di regasificazione nel porto di Las Palmas

Cittadini e istituzioni locali si oppongono al progetto di regasificazione di Totisa a Las Palmas, temendo impatti negativi su ambiente e salute pubblica, mentre cresce la mobilitazione popolare.

La questione della regasificatrice proposta da Totisa nel porto di La Luz e di Las Palmas sta sollevando un’accesa opposizione da parte dei cittadini. Diversi gruppi e organizzazioni si sono mobilitati per fermare il progetto, ritenuto dannoso per l’ambiente e la salute pubblica. La recente riunione con la presidente dell’autorità portuale mette in evidenza le tensioni tra le richieste popolari e le decisioni istituzionali.

Proteste crescente per il progetto di regasificazione nel porto di Las Palmas

La richiesta di fermare il progetto di Totisa

Martedì scorso, rappresentanti della piattaforma cittadina che coordina le proteste contro la regasificatrice si sono incontrati con Beatriz Calzada, presidente dell’Autorità Portuale. Durante l’incontro, hanno sollecitato l’ente a intervenire per fermare il processo di approvazione del progetto, evidenziando che non ci sarebbero responsabilità patrimoniali per un eventuale blocco. Calzada ha aperto il dialogo nella sede portuale, creando un’atmosfera di rispetto e confronto, sebbene le posizioni rimangano lontane. La presidente ha ribadito la volontà di non assumere un ruolo attivo, mantenendo una “neutralità” riguardo ai procedimenti amministrativi in corso.

Il progetto di Totisa prevede la costruzione di una pianta per l’immagazzinamento di gas, la regasificazione ed un impianto di generazione elettrica da 70 megawatt, situato a meno di un chilometro dal centro abitato di La Isleta. Questa iniziativa, approvata nel 2019 dal consiglio portuale, è ora contestata da otto organizzazioni che fanno parte della piattaforma contro la regasificatrice, nonché dalle due istituzioni politiche principali dell’isola: il Cabildo di Gran Canaria e il comune di Las Palmas de Gran Canaria.

Critiche al progetto e alla salute pubblica

Il piano di Totisa comporta la costruzione di quattro grandi camini, che avrebbero emissioni destinate a sollevarsi nel cielo della città. Le preoccupazioni espresse da membri della piattaforma sono forti. Maria Luisa Pita Toledo, esperta in sanità ambientale con oltre trent’anni di esperienza, ha dichiarato che il ritorno delle ciminiere a combustibile fossile sarebbe un “retrocesso intollerabile per un mondo civilizzato”. Pita Toledo ha inoltre sottolineato che l’introduzione di una fonte industriale di energia dalla combustione di combustibili fossili avrebbe conseguenze devastanti sulla salute della popolazione, compromettendo il benessere di una generazione intera.

Calzada ha accolto con cortesia queste affermazioni, sebbene le posizioni rimangano divergenti. La presidente ha continuato a sostenere la sua linea di pensiero, che riflette le dichiarazioni fatte nelle settimane precedenti, mentre la controversia si intensificava. In risposta alle critiche, l’Autorità Portuale ha cercato di giustificare il progetto, supportato da opinioni favorevoli, e ha criticato la posizione bellicosa di alcuni partiti politici, in particolare quella di Antonio Morales, presidente del Cabildo.

Le iniziative del Cabildo e del Comune

Il conflitto tra l’Autorità Portuale e le istituzioni locali è crescente. Il Cabildo di Gran Canaria e il Comune di Las Palmas di Gran Canaria, entrambi membri del consiglio portuale, stanno preparando due mozioni per i prossimi consigli comunali, esprimendo disappunto nei confronti del progetto di Totisa e chiedendo un’interruzione immediata dei lavori. Gli esperti del governo e del Cabildo hanno redatto relazioni negative riguardo l’impatto ambientale del progetto, utilizzate come base per chiedere il blocco dell’iniziativa.

Le mozioni, attese per il prossimo consiglio comunale, rappresentano un passo significativo nel tentativo di bloccare il piano di generazione di energia con combustibili fossili. Morales ha accusato la società Totisa di ingannare le autorità locali, affermando che il progetto apparisse come un modo per introdurre più combustibili fossili nel territorio. La maggioranza di governo nel Cabildo è sufficiente per approvare le mozioni, e la piattaforma di opposizione sta cercando di unire le varie forze politiche per raccogliere supporto.

Mobilitazione popolare contro la regasificatrice

Oltre alle preparazioni per le mozioni, la piattaforma di opposizione continua a pianificare azioni e eventi per sensibilizzare l’opinione pubblica. Lo scorso fine settimana, una manifestazione che ha visto la partecipazione di molte persone ha formato una catena umana lungo il litorale, richiamando l’attenzione contro il progetto considerato dannoso per la salute pubblica. Gli organizzatori hanno riferito di aver ricevuto un certo sostegno da diversi partiti di opposizione, cercando di integrare una narrazione più forte e unitaria.

La mobilitazione della comunità continua a crescere e si sta consolidando come una delle principali voci contro l’installazione della regasificatrice, facendo emergere preoccupazioni su un futuro più sostenibile e lealtà nei confronti della salute dei cittadini. Nel contesto attuale, ogni azione viene considerata cruciale per ottenere un cambiamento e creare un dialogo che possa portare a una soluzione meno dannosa per l’ambiente e per la popolazione.