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Rafael Dezcallar alle Canarie: rafforzare i rapporti con la Cina con regole chiare

A Las Palmas de Gran Canaria, Rafael Dezcallar, ex ambasciatore di Spagna in Cina e presidente del Patronato di Ayuda en Acción, riflette su geopolitica, diritti umani e interessi economici. L’ex diplomático sostiene che esiste potenziale per rafforzare i legami con la Cina, purché con regole chiare, e invita l’Europa a difendere i propri valori in un mondo in cui il multilateralismo è sotto pressione. Focus anche su Canarie, Africa, ONU e Taiwan.

Rafael Dezcallar alle Canarie: rafforzare i rapporti con la Cina con regole chiare

Uno sguardo oltre gli stereotipi su Cina

Secondo Rafael Dezcallar, il primo errore è non guardare davvero alla Cina contemporanea. Il Paese è cambiato in profondità, ma in Occidente persistono stereotipi storici e culturali che rallentano la comprensione della sua realtà attuale. Inoltre, la lunga egemonia occidentale ha alimentato un senso di superiorità che oggi non aiuta a leggere correttamente un attore globale che ha accumulato crescita economica e peso politico.

Per l’ex ambasciatore, è riduttivo pensare che l’Occidente sia, per definizione, superiore. Se Pechino ha ottenuto i risultati che ha ottenuto, è perché “ha fatto molte cose molto bene”. Restano però divergenze profonde con i valori della democrazia liberale, un punto che condiziona ogni possibile avvicinamento.

Crescita economica e dati contestati

Dezcallar ritiene che l’espansione economica della Cina sia fuori discussione. Alcuni numeri sono stati messi in dubbio nel tempo, ma nel complesso, afferma, la realtà del suo sviluppo non è contestabile. L’elemento dirimente, semmai, è come tale crescita si traduce in rapporti equilibrati con partner come la Spagna e l’Unione europea.

Oltre il commercio tra Spagna e Cina

La Cina è un socio rilevante per la Spagna, ma pratica, osserva Dezcallar, un commercio poco paritario: mantiene il proprio mercato molto chiuso e approfitta dell’apertura altrui. Da qui la richiesta europea di maggiore reciprocità, affinché le imprese spagnole possano operare in Cina come le aziende cinesi fanno in Spagna.

Detto ciò, Pechino è anche una grande potenza con cui confrontarsi su molte questioni globali. Tuttavia, difende valori diversi da quelli occidentali, in particolare sui diritti umani. Di conseguenza, non può essere considerata un’alternativa strategica agli Stati Uniti, con i quali l’Europa condivide un’alleanza di lungo periodo basata su principi comuni.

Diritti umani e priorità divergenti

Per Dezcallar, Pechino assegna priorità ai diritti economici e sociali, non a quelli civili e politici. Non rispetta la libertà di espressione, di associazione e la libera scelta dei governanti. Eppure, avverte, le minacce ai diritti umani non provengono solo dalla Cina: anche altri Paesi, compresi alcuni occidentali, contribuiscono a questo arretramento.

Multilateralismo in bilico e uso della forza

L’ex ambasciatore vede un rischio reale per il modello multilaterale. Ci sono attori che legittimano l’uso della forza per difendere quelli che considerano interessi vitali, in contrasto con la Carta delle Nazioni Unite. A suo giudizio, la Russia lo fa apertamente; Donald Trump vi ha fatto ricorso in Iran e contro presunti narcotrafficanti nei Caraibi. Quanto alla Cina, per anni ha parlato di riunificazione con Taiwan per vie pacifiche, una formula che oggi, secondo Dezcallar, non ribadisce con la stessa chiarezza.

Su Taiwan, Pechino non intende tollerare una dichiarazione unilaterale d’indipendenza. Le manovre intorno all’isola accrescono la pressione militare, mentre nel Mar Cinese meridionale la Cina rivendica una larga sovranità ed entra in frizione con Paesi come le Filippine.

Il ruolo indispensabile dell onu

Pur riconoscendone le carenze, Dezcallar considera l’ONU un argine essenziale. Senza di essa, si tornerebbe alla legge del più forte, cancellando principi condivisi nelle relazioni internazionali. Per questo, tutti i Paesi dovrebbero difendere la Carta e cercare soluzioni concrete ai conflitti.

“L’ONU ha avuto i suoi limiti e ha visto come Russia o gli Stati Uniti hanno ignorato le sue decisioni”

Per l’ex ambasciatore, la via d’uscita consiste nel creare sempre più vincoli all’uso della forza e nel recuperare i casi in cui l’ONU ha prevenuto o fermato aggressioni, anche attraverso le missioni dei caschi blu. Non è un mondo ideale, ma l’Organizzazione ha offerto strumenti che prima non esistevano.

Canarie e la necessità di regole chiare

Nelle Canarie esistono opportunità per intensificare l’attività con la Cina, a patto di fissare regole trasparenti e condivise. Per Dezcallar, Pechino non vede i porti solo come nodi logistici, ma come piattaforme di proiezione commerciale e politica. È legittimo che la Cina voglia rafforzare la propria presenza, anche nei porti canari, ma il quadro normativo va concordato con precisione affinché tutti si sentano a proprio agio.

Cina in Africa tra sinergie e criticità

Dezcallar intravede spazi di collaborazione in Africa, purché i termini siano negoziati con rigore. Non tutto ciò che la Cina fa nel continente è condivisibile: cita lo sfruttamento del legname con effetti di deforestazione, la presenza di flotte da pesca che non sempre rispettano le norme e contratti infrastrutturali talvolta poco trasparenti, capaci di generare debito e non sempre orientati a sanità, istruzione, buona governance o accesso all’acqua.

“C’è margine per continuare a lavorare in Africa, ha bisogno di moltissimi investimenti e sostegno”

La raccomandazione è valutare caso per caso, distinguendo ciò che è stato utile allo sviluppo africano da ciò che non lo è stato, imparando dove opportuno e correggendo dove necessario.

L europa in africa tra responsabilità e opportunità

L’Unione europea resta il principale investitore, partner commerciale e attore dello sviluppo in Africa, ma il suo ruolo si è ridimensionato rispetto alla Cina. Per Dezcallar, occorre fare meglio con gli strumenti già in mano, senza cercare alibi: la leva europea esiste, va usata con maggiore efficacia.

Cosa difendere nel nuovo contesto globale

Per Rafael Dezcallar, la difesa del modello europeo richiede consapevolezza che l’ambiente che ne ha favorito la crescita non è più lo stesso. Di conseguenza, serve un impegno più forte per sostenere diritti umani e regole comuni, preservare il multilateralismo e costruire relazioni con la Cina basate su equilibrio, reciprocità e regole chiare, valorizzando al tempo stesso il ruolo delle Canarie e il potenziale dell’Africa.