A Las Palmas di Gran Canaria, la lotta contro la proliferazione di ratti e altri parassiti si trova in una fase critica, ostacolata da un contratto scaduto che ha limitato significativamente le azioni di disinfezione e disinfestazione nel comune. La situazione è stata scrutinata in dettaglio, evidenziando la necessità di un intervento immediato da parte dell’amministrazione comunale.
Un contratto scaduto e pochi risultati
Nel 2017, il contratto per la gestione della disinfezione e disinfestazione a Las Palmas di Gran Canaria è stato affidato all’azienda Faycanes, la quale si era impegnata a effettuare un totale di 2.795 azioni all’anno. Tuttavia, a meno di due mesi dalla fine dell’anno, è emerso che solo 1.214 di queste operazioni sono state registrate, pari a poco più della metà del dovuto. Questo deficit mette in evidenza come l’amministrazione comunale non sia stata in grado di fornire un servizio adeguato, aggravando ulteriormente un problema che affligge la salute pubblica e la qualità della vita dei cittadini.
Le 1.214 azioni effettuate si traducono in una media di 30 interventi settimanali, che, sebbene possano sembrare una quantità rispettabile, si rivelano insufficienti al confronto delle necessità effettive, specialmente considerando la crescita esponenziale della popolazione e il raddoppiamento delle segnalazioni da parte dei residenti riguardo la presenza di ratti in città. Con l’approssimarsi di novembre, le preoccupazioni aumentano e si teme che il numero finale di operazioni non superi neanche le 1.600, ben lontano dagli obiettivi iniziali.
Interventi recenti e segnalazioni da parte dei residenti
Nei giorni recenti, l’amministrazione ha deciso di allocare 15.000 euro per un intervento d’emergenza alla ditta Flodesin, nascente dalla scoperta di un aumento allarmante della popolazione di ratti. Una delle aree più colpite è quella di Mesa e López, dove i residenti hanno denunciato la presenza di ratti, in particolare durante le ore notturne. Questo intervento prevede la rimozione dei banchi in legno e l’esecuzione di un trattamento specifico per fronteggiare l’invasione.
I residenti di diverse aree, tra cui Las Rehoyas, El Lasso e la zona di Los Nidillos, hanno segnalato un incremento della presenza di ratti, rendendo il loro quotidiano sempre più difficile. Le lamentele si fanno sempre più forti e urgenti, esprimendo un chiaro bisogno di un miglioramento della qualità dell’igiene pubblica nella città più grande delle Canarie. Oltre ai ratti, una crescente preoccupazione è rivolta anche ad altre infestazioni, come quella delle blatte, che proliferano sulle strade.
Critiche all’amministrazione comunale
La questione ha suscitato forti critiche da parte delle opposizioni politiche locali. Il Partito Popolare ha esortato la sindaca Carolina Darias a intervenire e a ripristinare le direttive necessarie per garantire un ambiente salubre per tutti. David Suárez, portavoce della Coalizione Canaria, ha recentemente rilasciato una dichiarazione nella quale esprime preoccupazione per la gestione attuale della situazione.
Suárez ha sottolineato che il Comune sta attribuendo la responsabilità della proliferazione di ratti alle strutture in legno nella zona di Mesa e López, ignorando così le questioni più ampie che richiederebbero un’analisi approfondita. La criticità è accentuata dal fatto che il contratto principale per il controllo delle infestazioni è scaduto da più di un anno, e ogni intervento da quel momento è apparso come un semplice band-aid senza una strategia di lungo termine.
L’aspetto principale della polemica riguarda l’inadeguatezza degli interventi realizzati fino ad ora, che nonostante gli sforzi comunicativi da parte dell’assessore al bilancio non hanno portato a risultati concreti nella lotta contro i parassiti. La relazione tra ratti e inefficienza dei servizi di pulizia è diventata palpabile per molti cittadini che vedono questo problema esteso a gran parte dei quartieri della città.
A fronte di tale situazione, è chiaro che un’azione decisiva e coordinata da parte delle autorità locali è necessaria per far fronte a questa crescente crisi igienico-sanitaria.