Isole Canarie

Situazione drammatica per le famiglie: quasi 100 giovani con disabilità ancora in attesa di assistenza a Gran Canaria

Le famiglie di giovani disabili a Gran Canaria denunciano lunghe liste d’attesa per i servizi, chiedendo azioni concrete e maggiore trasparenza da parte del Cabildo per migliorare la loro situazione.

La questione delle liste d’attesa per i servizi dedicati alle persone con disabilità, in particolare per i giovani over 21, è un tema di grande rilevanza sociale a Gran Canaria. Le promesse fatte un anno fa dal Cabildo non si sono tradotte in cambiamenti concreti, né in un aumento delle risorse disponibili per le famiglie che si trovano in difficoltà. In questo contesto, il gruppo “¿Y Ahora Qué Hacemos?” si è riunito il 25 ottobre di fronte al Cabildo per sollecitare risposte e azioni concrete che possano alleviare la pressione su queste famiglie.

Situazione drammatica per le famiglie: quasi 100 giovani con disabilità ancora in attesa di assistenza a Gran Canaria

L’immobilismo della situazione

La denuncia espressa dalla portavoce della piattaforma, Ruth Santana, mette in luce una problematicità ormai perdurante. A un anno dall’approvazione, da parte del Cabildo, di un servizio alternativo per i giovani in attesa di una posizione in centri specifici, nulla è cambiato. Anche se molte famiglie, circa cento, sono coinvolte, ci sono casi in cui l’attesa si protrae da oltre sei anni. La questione è urgente e il tempo riveste un ruolo cruciale non solo per il benessere dei ragazzi, ma anche per le condizioni di vita delle famiglie che li accudiscono. Secondo Santana, l’assenza di un centro appropriato non solo interrompe le routine e l’assistenza che i giovani ricevevano fino ad allora, ma porta anche a problemi comportamentali e di salute mentale a causa dell’isolamento.

Le storie delle famiglie

Le testimonianze di famiglie come quella di Atteneri, una giovane che da cinque anni attende un posto in un centro, sono emblematiche. La madre, Sonia, racconta quanto drammaticamente sia cambiata la vita della figlia dal compimento dei 21 anni, quando ha dovuto lasciare il centro che frequentava. Oggi, la mancanza di attività e socializzazione le ha portato a una regressione nell’autonomia e nelle interazioni con i coetanei. La situazione, inoltre, costringe Sonia a cercare supporto tra parenti, dal momento che la sua vita lavorativa è limitata dalle necessità di Atteneri.

Diverse famiglie affrontano lo stesso dilemma. Rita, madre di Javier, che da tre anni si trova nella stessa lista d’attesa, descrive l’impatto che la mancanza di un posto ha sulle loro vite. Javier ha bisogno di assistenza continua e questo limita notevolmente anche le possibilità di Rita di svolgere attività quotidiane. Sebastina, madre di Jesús, evidenzia come l’assenza di un centro diurno abbia reso la vita di suo figlio difficile e noiosa, aggravando così il suo stato di benessere.

La richiesta di maggiore trasparenza

Un altro aspetto preso in considerazione è la mancanza di comunicazioni sui progressi delle liste d’attesa. Le famiglie, come nel caso di Sonia, si sentono abbandonate e senza informazioni su quando o se le loro richieste verranno mai soddisfatte. Non sapere nemmeno a che punto si sia la propria pratica genera un clima di ansia e stress continuo.

Le famiglie richiedono quindi maggiore trasparenza nel processo di assegnazione dei posti nei centri. In particolare, è urgente che le 72 nuove posizioni, per le quali era stato avviato un bando a dicembre, vengano assegnate al più presto. Ruth Santana esprime il suo disappunto nei confronti del Cabildo e della responsabile della Politica Sociale, Isabel Mena, accusandoli di inadempienza nei confronti delle esigenze delle famiglie.

Le famiglie hanno intenzione di continuare a lottare finché non vengono presi provvedimenti efficaci, che possano garantire il diritto di accesso a strutture adeguate. La situazione che stanno vivendo è definita “inaccettabile” e viene percepita come una grave crisi sociosanitaria che richiede un intervento immediato per garantire un futuro migliore ai giovani e ai loro caregiver.