Isole Canarie

Sospetti di corruzione e il caso Geursa: aggiornamenti dalla Ciudad de la Justicia

Geursa chiede l’archiviazione dell’inchiesta per corruzione legata al caso Valka, sostenendo di aver attuato misure preventive e negando responsabilità diretta nelle irregolarità contestate.

La complessa vicenda che coinvolge la Sociedad Municipal de Gestión Urbanística de Las Palmas de Gran Canaria, nota come Geursa, si arricchisce di nuovi sviluppi. Recentemente, il legale dell’azienda, Miguel Ángel Pérez Diepa, ha presentato un ricorso al giudice Rafael Passaro Cabrera. La richiesta è di archiviare il procedimento che riguarda la presunta corruzione emersa dal caso Valka, che indaga su possibili irregolarità nel settore dell’Urbanismo e delle aree verdi del comune di Las Palmas.

Sospetti di corruzione e il caso Geursa: aggiornamenti dalla Ciudad de la Justicia

La richiesta di archiviazione di Geursa

Il 9 ottobre, il giudice Passaro Cabrera aveva formalmente coinvolto Geursa nell’inchiesta, accusandola di scoperta e rivelazione di segreti. Secondo l’indagine, l’ex coordinatore del settore Urbanismo, José Setién, avrebbe abusato di accessi remoti ai sistemi informatici dell’azienda e del comune, accedendo a documenti sensibili tramite un computer situato nell’ufficio della gerente di Geursa, Marina Más. Setién, che è anche lui sotto esame, si sarebbe connesso a questi file dal proprio domicilio nei mesi successivi al suo pensionamento, utilizzando password personali di Más.

L’avvocato di Geursa, nel suo ricorso, ha sostenuto che la società ha implementato adeguati modelli di prevenzione per evitare reati penali. Questa presentazione si basa sulla mancanza di prove concrete che giustificherebbero il passaggio di responsabilità da una persona fisica a una giuridica. Il legale ha sottolineato che la procura non ha fornito evidenze sufficienti che dimostrino un disguido organizzativo all’interno della società, né tanto meno eventi collegati che possano attribuire responsabilità penale a Geursa.

Accuse di molestie e comportamento non etico

Nell’ambito dell’inchiesta sono emerse anche accuse relative a un clima di intimidazione sul lavoro. Secondo la difesa di Geursa, un ex collaboratore informatico, ora licenziato, avrebbe avviato una campagna di accuse nei confronti della gerente, utilizzando in modo improprio il canale di segnalazione interno dell’azienda. Questo testimone avrebbe confessato di aver presentato false accuse e di aver cercato di intimidire la direzione attraverso la minaccia di ulteriori denunce, una situazione che il legale di Geursa ha descritto come un tentativo di vendetta post-licenziamento.

La difesa ha evidenziato che altri membri del personale hanno testimoniato di non aver mai ricevuto pressioni o direttive improprie da superiori, ridimensionando così le accuse formulate. Si è parlato di un presunto “caccia alle streghe” all’interno dell’azienda, ma lo stesso avvocato ha ribadito che il malcontento espresso da alcuni dipendenti è stato finalizzato a difendersi da quelle considerazioni che li legano a comportamenti scorretti.

Attualità delle indagini e futuri sviluppi

Mercoledì scorso, si sono presentati in tribunale anche la gerente Marina Más e il responsabile della sezione Tecnica di Mobilità e Lavori di Geursa, Carlos Cabrera, entrambi sotto indagine. Anche in questo caso, hanno esercitato il loro diritto di non rispondere alle domande, seguendo una strategia difensiva simile a quella adottata da altri indagati nella stessa inchiesta. Oltre a loro, risultano coinvolti anche il businessman Felipe Guerra e l’impiegato pubblico Luis Pérez.

Miguel Ángel Pérez Diepa ha rinnovato la propria determinazione a dimostrare che Geursa non ha responsabilità diretta nelle irregolarità contestate. Ha precisato che la sua presenza in tribunale era finalizzata a chiarire la posizione della società riguardo alle accuse di violazione di segreti, evidenziando la richiesta di ottenere tutte le informazioni necessarie per un’adeguata difesa. La difesa di Geursa è ora concentrata sull’analisi dei documenti e delle prove raccolte, con l’obiettivo di dimostrare l’assenza di colpe nel contesto dell’inchiesta.