Isole Canarie

Truffa immobiliare a Gran Canaria: tre accusati in Procura per frodi milionarie

Tre individui accusati di frodi immobiliari a Gran Canaria, responsabili di un inganno che ha colpito numerose vittime per oltre 200.000 euro, rischiano pene fino a quattro anni di carcere.

Le recenti indagini sul caso di frodi immobiliari a Gran Canaria hanno portato la Procura di Las Palmas ad accusare tre individui per un presunto schema criminale che ha causato danni significativi a numerose vittime. Questo articolo esplora i dettagli dell’accusa e gli impatti sulle persone coinvolte, offrendo un resoconto approfondito di questa vicenda.

Truffa immobiliare a Gran Canaria: tre accusati in Procura per frodi milionarie

Dettagli sull’accusa e sugli accusati

La Procura Provinciale di Las Palmas ha presentato un atto di accusa contro Cathaysa del Pilar G.M., Antonio Juan C.L., e Marcos Jesús V.G., accusandoli di aver orchestrato una truffa continua attraverso la vendita fraudolenta di immobili. Se ritenuti colpevoli, i tre potrebbero affrontare pene di incarcerazione fino a quattro anni, oltre a severe multe e obblighi di risarcimento per le vittime coinvolte nella frode.

Il modus operandi degli accusati si caratterizzava per la vendita di proprietà immobiliari apparentemente sequestrate, per le quali richiedevano ingenti somme di denaro promettendo la possibilità di rimuovere i sequestri. Secondo il documento della Procura, Cathaysa del Pilar G.M. ha avviato l’attività fraudolenta all’inizio del 2019. Sfruttando la fiducia di amici e familiari, ha chiesto prestiti per affrontare presunti problemi finanziari temporanei legati a debiti fiscali della sua ex-partner. L’obiettivo, però, non era mai quello di restituire il denaro, e l’imputata è riuscita a ottenere oltre 28.000 euro, restituendo soltanto una minima parte a una delle vittime.

L’espansione della truffa

Con il passare del tempo, la truffa è aumentata di scala e gravità. Cathaysa, con la collaborazione di Antonio Juan C.L. e Marcos Jesús V.G., ha cominciato a offrire immobili che affermava fossero sotto sequestro da parte dell’Agenzia delle Entrate. In questo contesto, Antonio Juan C.L. si presentava come un dipendente dell’agenzia, garantendo la legalità delle operazioni attraverso comunicazioni telefoniche e registrazioni audio. Questo inganno ha permesso agli imputati di convincere le vittime a effettuare rilevanti pagamenti, destinati apparentemente a liberare i beni immobiliari dai sequestri fittizi.

Le vittime hanno rivelato di aver effettuato trasferimenti monetari significativi per l’acquisto di immobili che in realtà non esistevano. Tra le storie più gravi, una delle vittime ha trasferito oltre 13.000 euro per procurarsi un appartamento a Las Palmas. Altri, invece, hanno speso più di 40.000 euro per cercare di sbloccare proprietà sia nella capitale che in altre aree di Gran Canaria.

L’impatto sulle vittime

Le vittime di questo inganno hanno vissuto un’esperienza devastante. Diverse coppie, attratte dalle promesse fraudolente di acquisizione di nuovi immobili, hanno versato somme significative, raggruppandosi attorno ai 45.000 euro. Nel complesso, secondo le stime della Procura, la somma totale versata dalle vittime si avvicina a 200.000 euro, con pagamenti effettuati in vari momenti dell’anno 2019.

Oltre alle frodi legate agli immobili, Cathaysa avrebbe anche truffato l’allora partner, che le ha trasferito oltre 24.000 euro per ciò che credeva fossero investimenti in beni immobiliari. Questo comportamento ha incluso anche l’utilizzo non autorizzato della carta di credito della vittima, accumulando spese non pagate che hanno portato il totale alla cifra di oltre 30.000 euro.

Le richieste della Procura e risarcimenti

La Procura ha richiesto pene severe: quattro anni di carcere per Cathaysa del Pilar G.M., tre anni e nove mesi per Antonio Juan C.L. e quattro anni per Marcos Jesús V.G. In aggiunta, i tre accusati si trovano a dover affrontare multe che possono arrivare fino a 12 mesi di pena pecuniaria, con una quota giornaliera tra 8 e 10 euro, oltre all’impossibilità di esercitare il diritto di voto.

Per quanto riguarda i risarcimenti, la Procura ha stabilito che dovranno pagare oltre 13.000 euro a una delle vittime per un immobile situato in Calle Portugal a Las Palmas. Altre vittime riceveranno compensi che variano da 41.000 euro a 5.000 euro, a seconda delle operazioni fallite e delle somme versate in relazione a diversi immobili situati in aree come La Minilla e Playa del Inglés.

Un crimine di portata significativa

La Procura sottolinea che il comportamento degli imputati configura un reato di truffa continuata, dato che il raggiro è stato perpetrato nel tempo e ha colpito un numero elevato di persone. Gli accusati hanno approfittato della fiducia creatasi nel loro ambiente per spingere le vittime a versare somme ingenti, sotto la falsa impressione di operazioni immobiliari redditizie.

Il processo avrà luogo a breve presso la Corte Provinciale di Las Palmas, ponendo fine a un capitolo oscuro di inganno e frode che ha coinvolto numerosi cittadini innocenti.