Le università spagnole di Barcellona e quella di La Laguna stanno guidando un’iniziativa innovativa dedicata allo studio di un ragno endemico di Tenerife, la Dysdera curvisetae. Questo progetto ambizioso rientra nell’ambito dell’iniziativa ERGA, parte del progetto BioGenoma della Terra , e mira a sequenziare il genoma completo della specie per favorirne la conservazione e gestione. Questi sforzi sono fondamentali per la salvaguardia della biodiversità in Europa e per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di proteggere gli ecosistemi costieri.
Conservazione di un ecosistema vulnerabile
La Dysdera curvisetae è un ragno che si trova esclusivamente in tre località di Tenerife, ma la sua distribuzione potrebbe essere più ampia di quanto attualmente conosciuto. Questa specie è parte del genere Dysdera, che comprende oltre 50 specie uniche nelle Isole Canarie, molte delle quali si sono evolute in risposta a condizioni ambientali specifiche. Tuttavia, il habitat costiero in cui vive la Dysdera curvisetae è soggetto a gravi minacce, tra cui l’inquinamento e l’urbanizzazione. Questi fattori aumentano la necessità di valutare urgentemente lo stato di conservazione di questa specie e di altre che vivono nel suo ecosistema.
Sara Guirao-Rico, una delle ricercatrici coinvolte, ha sottolineato quanto sia cruciale proteggere non solo questo ragno, ma anche il suo habitat. Nonostante l’importanza delle ragnatele nel mantenimento dell’equilibrio degli ecosistemi, finora nessuna specie di ragno delle Canarie è stata inserita nel Catalogo Canario delle Specie Protette, né nella lista della Unione Internazionale per la Conservazione della Natura . Secondo Nuria Macías-Hernández della ULL, rendere visibili queste specie è fondamentale per aumentare la consapevolezza sulla necessità di proteggere gli ecosistemi costieri.
Comprensione dell’evoluzione di Dysdera curvisetae
Da diversi anni, i gruppi di ricerca dell’UB e dell’ULL stanno studiando il genere Dysdera per comprendere i processi di colonizzazione e diversificazione che avvengono nelle isole. Il progetto attuale, ERGA-EBP, si concentrerà sull’adattamento della Dysdera curvisetae alla zona intermareale, un habitat relativamente raro per i ragni di questo genere. Questa ricerca avrà importanti implicazioni per la scienza evolutiva, in quanto permetterà di analizzare come organismi non geneticamente correlati sviluppano caratteristiche simili per sopravvivere in ambienti ecologici comparabili.
Le ricercatrici prevedono che i risultati di questo studio contribuiranno a far luce sulla capacità di adattamento di questi organismi in un contesto vulnerabile agli effetti delle attività umane e del cambiamento climatico. Le informazioni genetiche ricavate dalla Dysdera curvisetae saranno fondamentali per elaborare strategie di conservazione destinate a habitat minacciati. Julio Rozas, uno dei capi progetto, ha evidenziato che l’iniziativa svilupperà una risorsa genomica utile a prefigurare come fattori quali la degradazione costiera e il cambiamento climatico possano influenzare la specie.
Il significato del progetto ERGA-BGE
Il progetto si inserisce nell’ambito dell’azione ERGA-BGE, che promuove la collaborazione tra 33 paesi europei al fine di generare genomi di alta qualità. Questo sforzo mira a contribuire alla protezione della biodiversità europea attraverso studi che migliorano la comprensione della diversità genetica e della capacità di risposta delle specie ai cambiamenti ambientali. Le opportunità offerte da questo progetto vanno ben oltre il sequenziamento di un singolo genoma.
Rozas ha affermato che l’importanza di Dysdera curvisetae si estende ben oltre la specie stessa; la sua protezione potrebbe fungere da catalizzatore per la conservazione dell’intero ecosistema intermareale, beneficiando altre specie che dipendono da questo habitat. Pertanto, il sequenziamento di questo ragno non solo contribuisce alla scienza della biodiversità, ma apre anche la strada a strategie di conservazione mirate alla protezione e al recupero di ecosistemi costieri vulnerabili non solo alle Canarie, ma nell’intera Europa.