Isole Canarie

Vergine della Candelaria, patrona delle Canarie tra processioni e miracoli a Sevilla, Málaga e Cádiz

La Vergine della Candelaria, patrona delle Canarie, ispira processioni, leggende e confraternite in tutta la Spagna. Da Siviglia a Málaga, passando per Cadice, Córdoba, Jerez de la Frontera e Colmenar, la sua immagine attraversa secoli di fede popolare e tradizioni della Settimana Santa. Durante la visita a Santa Cruz de Tenerife, il suo richiamo ha mostrato ancora una volta una devozione che supera i confini insulari.

Vergine della Candelaria, patrona delle Canarie tra processioni e miracoli a Sevilla, Málaga e Cádiz

La devozione oltre le isole

Fuori dalle Canarie, la Vergine della Candelaria è tra le devozioni mariane più diffuse. Numerose confraternite di Settimana Santa hanno adottato il suo nome per le loro immagini titolari e la fanno sfilare in processione sia durante la Pasqua sia nelle feste del 2 febbraio. In città come Siviglia, Córdoba e Málaga, migliaia di fedeli l’accompagnano sotto palio, evidenziando un legame storico che unisce le isole alla penisola.

La stessa immagine si adatta ai luoghi in cui viene venerata. La piccola scultura di circa 90 centimetri, dalla carnagione scura con il Bambino in braccio, nota nelle isole anche come “Morenita”, fuori dall’arcipelago diventa spesso una maestosa immagine di candelero, che in molti casi supera il metro e sessanta e avanza su imponenti passi portati dai costaleros.

Una leggenda porta la Vergine della Candelaria a Málaga

A Colmenar, in provincia di Málaga, la Vergine della Candelaria è legata a una tradizione con profonde radici canarie. Intorno al 1700, nove marinai canari sorpresi da una violenta tempesta al largo delle coste malaghere si affidarono alla loro patrona, promettendo di erigere un’eremita sui monti più alti che avessero scorto se fossero sopravvissuti.

Riuscirono ad approdare sani e salvi e mantennero il voto, innalzando un’ermita sui colli di Colmenar, dove l’immagine è venerata ancora oggi. Dopo il devastante terremoto dell’Andalusia, nel 1884 la Vergine fu proclamata Patrona di Colmenar dai sopravvissuti, che la elessero a protettrice del paese. Oggi è anche Sindaco Perpetuo: durante la processione porta la vara del comando municipale e si ferma davanti alle case degli ammalati, in una delle celebrazioni più sentite della Axarquía. La festa del 2 febbraio resta il cuore della devozione, mentre a Málaga città una confraternita di Settimana Santa la accompagna ogni anno in processione.

La Candelaria di Siviglia è il volto di una vicina

La Hermandad de la Candelaria di Siviglia custodisce una delle immagini più note della città, con una storia peculiare. Fondata nel 1921 presso la chiesa di San Nicolás de Bari, la confraternita accolse l’immagine titolare tre anni dopo: nel 1924 lo scultore Manuel Galiano Delgado realizzò l’attuale Vergine della Candelaria, ispirandosi ai tratti di una donna reale, Marcelina Sánchez Salas. Secondo le cronache, la zia di Marcelina, amica dell’artista, gli consegnò la fotografia della nipote sedicenne chiedendogli di tradurne in legno dolcezza e serenità.

In un’intervista al bollettino della confraternita del 1982, Marcelina raccontò che si arrabbiò con la zia perché non sapeva nulla della fotografia. Lo scultore gliel’aveva chiesta più volte e lei non gliel’aveva mai concessa, ma alla fine il risultato le piacque. Confessò inoltre che il maestro «la corteggiò» per chiederle di diventare la sua fidanzata, proposta che rifiutò. Fu presente alla prima uscita processionale e molti la fermavano colpiti dalla somiglianza con il volto della dolorosa titolare. Disse anche che un altro pittore decise di ritrarla, affascinato dai suoi lineamenti.

Oggi, la María Santísima de la Candelaria sfila ogni Martedì Santo dallo stesso luogo legato alla storia di Marcelina. Il 2 febbraio la confraternita celebra i riti della ricorrenza. Sotto un palio verde-azzurro con fili d’argento, ricamato da Juan Manuel Rodríguez Ojeda, e un ampio manto della stessa tonalità, l’immagine percorre Siviglia su un maestoso passo d’argento, portando il nome della patrona delle Canarie nel cuore dell’Andalusia.

I miracoli di Cadice legati alla Candelaria

Nella “Tacita de Plata” si tramandano due episodi miracolosi attribuiti alla Vergine della Candelaria. Durante il saccheggio del 1596, le truppe inglesi devastarono chiese e conventi, tra cui quello della Candelaria. I soldati portarono fuori l’immagine per bruciarla, ma un vicino la salvò nascondendola in un pozzo lì accanto.

Alcuni mesi dopo, un bambino che giocava presso il convento cadde nello stesso pozzo. Il padre chiese aiuto disperato, ma riuscì infine a trarlo in salvo. Il piccolo disse che una “signora” lo aveva tenuto in braccio. Quando i vicini ispezionarono il pozzo, trovarono con stupore l’immagine intatta della Vergine. Da allora, il “miracolo della Candelaria” è rimasto vivo nella memoria di Cadice.

Le confraternite della Settimana Santa e questa devozione

Oltre a Siviglia e Málaga, la Vergine della Candelaria è titolare o presenza di rilievo in altre città andaluse. A Jerez de la Frontera, la Hermandad de la Candelaria compie la sua stazione di penitenza il Lunedì Santo. A Córdoba, la Hermandad del Huerto sfila la Domenica delle Palme con la Candelaria tra le sue immagini principali. In varie congregazioni di altre città spagnole, anche la Vergine della Luce, devozione strettamente connessa alla Candelaria, occupa un posto di primo piano.

Ritorno al santuario e devozione viva

Con il rientro della Vergine della Candelaria al suo santuario nel fine settimana, si chiude la visita della patrona delle Canarie a Santa Cruz de Tenerife. La tradizione mariana resta però ben radicata in tutta la Spagna, sostenuta dal fervore delle isole e dalla continuità delle processioni, delle feste del 2 febbraio e delle storie che da secoli ne alimentano la venerazione.