Il Governo delle Canarie sta cercando di attuare una soluzione innovativa per gestire l’accoglienza dei minori maroccani sbarcati sull’arcipelago. Recentemente, è stata presentata un’idea al governo marocchino affinché i giovani migranti possano ricevere assistenza nei centri della Organizzazione Internazionale per le Migrazioni nel loro paese d’origine. Questo piano, che prevede il mantenimento della tutela legale da parte della comunità spagnola, è stato illustrato dal presidente delle Canarie, Fernando Clavijo, durante un recente incontro a Benguerir.
La proposta di tutela legale
Durante un evento alla Università Politecnica Mohamed VI, Clavijo ha sottolineato la volontà della regione di esplorare questa possibilità nel rispetto delle normative spagnole riguardanti l’immigrazione. Lo scopo dell’ incontro con il ministro degli Esteri marocchino, Naser Burita, era quello di discutere le modalità di cooperazione per garantire che i minori possano ricevere cure adeguate nel loro paese d’origine, senza perdere il supporto del governo delle Canarie.
Clavijo ha chiarito che l’intento non è quello di procedere a una semplice “repatriazione”, ma piuttosto di assicurare che il governo delle Canarie mantenga la responsabilità legale sui minori mentre questi ricevono assistenza nelle strutture dell’OIM. Nel colloquio tenuto con Burita, il ministro ha affermato che il Marocco è pronto ad accogliere i minori rispediti dal territorio europeo, ma ha anche avvertito della complessità della situazione a causa delle normative europee che regolano la questione dell’immigrazione.
Incontro con le agenzie internazionali
La relazione tra il Governo delle Canarie e le agenzie internazionali competenti come l’OIM e l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati è stata potenziata con nuove riunioni con l’obiettivo di ricercare soluzioni praticabili per la situazione dei minori migranti. Clavijo ha evidenziato la necessità di far rientrare i minori maroccani nei centri dell’OIM, affinché possa essere facilitata la loro integrazione senza il rischio di desarraigo, ovvero di perdere le proprie radici culturali e sociali.
Il presidente ha fatto notare che, attualmente, ci sono circa 750 minori di nazionalità marocchina nelle strutture delle Canarie. Spostare questi ragazzi nel loro paese d’origine, dove possano ricevere assistenza da professionisti, permetterebbe loro di crescere in un contesto migliore e con maggiore sostegno. Questo modello non solo potrebbe ridurre il trauma legato alla migrazione, ma garantirebbe anche che i minori siano seguiti in un ambiente che favorisce la loro crescita.
L’importanza degli accordi bilaterali
Uno degli aspetti fondamentali della proposta del Governo delle Canarie è il riferimento all’articolo 35.2 della Legge di Estradizione spagnola, che consentirebbe alle comunità autonome di stipulare accordi con i paesi d’origine dei minori non accompagnati. Clavijo ha posto l’accento sul fatto che, sebbene questa formula potrebbe risultare innovativa e complicata nel suo attuarsi, è essenziale per garantire il benessere dei minori migranti.
Clavijo ha aggiunto che l’intesa con organismi internazionali ha dimostrato un’apertura rispetto all’idea di mantenere la tutela legale in Spagna, consentendo alle autorità delle Canarie di gestire la documentazione necessaria per i minori fino al compimento della maggiore età. In questo modo, i ragazzi non avrebbero contatti con le problematiche legate alla repatriation, rispettando i loro diritti e dignità.
In ultima analisi, si evidenzia che attualmente le Canarie hanno sotto tutela circa 6.000 minori africani, un numero che continua a crescere con l’arrivo di nuove imbarcazioni. Le iniziative pronte a essere attuate dal Governo delle Canarie mirano a trovare soluzioni innovative e a lungo termine per garantire che la questione dei minori migranti venga trattata in modo umano e sostenibile, in armonia con gli standard europei.