La recente normativa europea sulla qualità dell’aria ha portato a una revisione significativa dei limiti legali per i principali inquinanti atmosferici. Con l’Organizzazione Mondiale della Sanità che continua a suggerire standard più severi, il panorama dell’inquinamento atmosferico in Spagna mostra risultati sia positivi che negativi. Questo articolo analizza i nuovi limiti e le condizioni attuali dell’aria nelle città spagnole, evidenziando le preoccupazioni per la salute pubblica e le misure necessarie per affrontare la crisi dell’inquinamento.
L’importanza della qualità dell’aria
Il respiro umano, un atto meccanico e inconscio, è fondamentale per la vita: si stimano circa 20 respirazioni al minuto per un adulto a riposo, e fino a 60 per i più piccoli. Questo significa che, nel corso della vita, ci si approvvigiona di circa 8.000 litri d’aria ogni giorno. Tuttavia, gli inquinanti presenti nell’aria, tra cui anidride carbonica , ossidi di azoto , ozono e particelle, stanno diventando sempre più problematici. Secondo l’OMS, il 99% della popolazione mondiale respira aria di scarsa qualità, un dato allarmante che mette in discussione la sicurezza della nostra salute.
I principali inquinanti includono il CO2 derivante dalla combustione di combustibili fossili, tra cui carbone e petrolio, e i NO2 generati principalmente dai veicoli a motore. Nonostante la natura invisibile di questi inquinanti, le loro conseguenze sulla salute sono ben documentate. Le particelle più insidiose sono le PM2.5, che, più piccole di 2,5 micrometri, possono raggiungere le aree più profonde dei polmoni e introdursi nel flusso sanguigno, aggravando malattie respiratorie e cardiovascolari.
Le nuove normative europee
Negli ultimi anni, la normativa sulla qualità dell’aria in Europa ha subito aggiornamenti significativi. La legislazione spagnola, basata sulle direttive europee, non ha tenuto il passo con le raccomandazioni dell’OMS, che ha recentemente abbassato i limiti considerati “sicuri”. In particolare, i nuovi limiti per le PM2.5 sono stati fissati a 10 microgrammi per metro cubo entro il 2030, mentre per il NO2 rimarrà a 40 microgrammi. Inoltre, è importante notare che, nonostante vengano stabiliti minimi, ogni paese è libero di stabilire i propri standard, il che ha portato a una disparità nelle misure di protezione della salute pubblica.
Ad oggi, la Spagna riconosce la necessità di aggiornare i propri limiti, che sono rimasti “obsoleti” e non adeguati alla crescente consapevolezza dei rischi per la salute. I valori limite attuali, come il limite annuale per le PM2.5 di 25 microgrammi al metro cubo introdotto nel 2015, ora appaiono insufficienti rispetto alle raccomandazioni internazionali.
La situazione attuale della qualità dell’aria in Spagna
Fino ad oggi, i dati del 2023 indicano che la Spagna ha registrato risultati promettenti nella qualità dell’aria, con la maggior parte delle stazioni di monitoraggio che si trovano al di sotto dei 20 microgrammi per metro cubo. Tuttavia, una stazione a Manlleu in Catalogna ha registrato un valore annuale di 25 microgrammi, evidenziando che non tutte le aree sono al di sotto dei limiti stabiliti. Con l’implementazione della nuova normativa, solo il 67% delle stazioni sarà conforme ai nuovi limiti, dimostrando che molto resta da fare per migliorare la qualità dell’aria.
Inoltre, la Spagna ha registrato una riduzione della contaminazione, con miglioramenti significativi rispetto ai livelli di inquinamento degli anni passati. Le analisi mostrano che i livelli di PM10 e NO2 sono stati ridotti notevolmente in alcune aree, ma anche l’ozono rimane una preoccupazione primaria, soprattutto nelle stagioni calde, quando le ondate di caldo hanno portato a superamenti dei limiti di ozono, situazione che si è verificata quest’estate.
Impatti sulla salute pubblica e sull’ambiente
La qualità dell’aria non ha solo ripercussioni sulla salute pubblica, ma anche sull’ambiente circostante. Secondo l’Agenzia Europea dell’Ambiente, nel 2021 circa 21.000 persone in Spagna sono decedute prematuramente a causa di malattie correlate all’inquinamento atmosferico. Questi numeri evidenziano la grave crisi di salute pubblica che scaturisce da un’aria contaminata. Le malattie cardiovascolari e respiratorie sono fortemente associate alle PM2.5 e ad altri inquinanti, con effetti sanitari a lungo termine evidenti.
Non solo l’uomo, ma anche la vegetazione subisce gli effetti della poluzione. I dati del 2023 indicano che la contaminazione ha colpito un sesto del territorio spagnolo, e quando si considerano i limiti raccomandati dall’OMS, questo numero sale a circa il 90% del paese. La protezione della salute umana e dell’ambiente è quindi un imperativo urgente, che richiede strategie efficaci di gestione dell’aria e di intervento a livello locale e nazionale.