Il recente rapporto della Procura delle Canarie relativo all’anno giudiziario 2023 ha sollevato preoccupazioni significative riguardo alla libertà sessuale e alla violenza di genere nelle isole. I dati evidenziano una netta crescita degli atti di violenza, in particolare nell’area di Santa Cruz de Tenerife, portando alla necessità di un’analisi approfondita delle statistiche e del contesto sociale. Le informazioni riportate nel documento, presentato al Parlamento delle Canarie, offrono uno spaccato della situazione attuale e degli aspetti critici da affrontare.
Aumento delle aggressioni sessuali
Il rapporto ha registrato una chiara tendenza al rialzo delle aggressioni sessuali nelle Canarie. Nella provincia di Santa Cruz de Tenerife, il numero delle inchieste relative a queste violenze è aumentato fino a un impressionante 94%. Anche la provincia di Las Palmas ha visto un incremento alla percentuale del 16,23%, con un totale di 680 procedimenti avviati per aggressioni sessuali, rispetto ai 485 della provincia occidentale. Questi dati suggeriscono che, in media, vengono avviati quotidianamente tre procedimenti per aggressioni sessuali nelle isole, un dato allarmante che non può essere ignorato.
María Farnés, la procuratrice generale delle Canarie, ha specificato che non esiste una correlazione tra l’aumento di questi crimini e l’immigrazione irregolare, tentando di prevenire potenziali discorsi di odio. Questa affermazione è cruciale in un momento in cui la società è particolarmente sensibile alle tematiche legate all’immigrazione e alla sicurezza.
Violenza di genere in aumento
Il rapporto mette in evidenza anche l’aumento delle denunce relative alla violenza di genere, evidenziando che le inchieste preliminari sono salite a 3.640 nella provincia di Las Palmas e a 2.671 in quella di Santa Cruz de Tenerife. Rispetto ai crimini legati alla libertà sessuale, sono state avviate 2.208 inchieste preliminari nel 2023, superando i 1.930 casi del 2022, con un incremento del 14,04%. Questo aumento non riguarda solo il numero di procedimenti penali, ma evidenzia anche un incremento significativo nelle denunce e nelle procedure urgenti.
La situazione è complessa e richiede un’approfondita riflessione da parte delle autorità competenti, che devono intervenire con urgenza. La crescita dei casi evidenzia un cambio nella sensibilità sociale verso il tema della violenza di genere, ma pone anche interrogativi sulle misure di prevenzione e sulla protezione delle vittime.
Vittime e sottomissione
Il rapporto sottolinea un aumento dei crimini per violazione di interdizioni o misure cautelari, spesso in contesti di convivenza ripristinata, nonostante le restrizioni imposte dai tribunali. Questo scenario rivela un’efficacia ridotta delle misure di prevenzione e una certa attitudine di sottomissione da parte delle vittime. Le statistiche suggeriscono anche che ci sia una crescente vulnerabilità, poiché molte vittime continuano a vivere con i loro aggressori, minando i progressi nella lotta contro la violenza di genere.
Inoltre, il documento evidenzia l’aumento di crimini legati all’uso delle nuove tecnologie, con un numero significativo di minacce, molestie e violazioni che si verificano tramite dispositivi mobili e social media. È allarmante notare come i trasgressori tendano ad essere sempre più giovani, complicando ulteriormente la già difficile lotta contro la violenza.
Lacune nei servizi psicosociali
Un altro aspetto critico emerso nel rapporto è il lungo tempo necessario per ottenere le valutazioni psicosociali indispensabili per determinare i regimi di visita per le famiglie separate. Questo arretrato causa ritardi significativi nei procedimenti legali, colpendo le famiglie e accentuando il disagio delle vittime.
In aggiunta, il rapporto mette in luce un déficit quasi strutturale nella disponibilità di medici legali capaci di elaborare rapporti su maltrattamenti. Attualmente, molti di questi studi sono esternalizzati, e la mancanza di personale causa ritardi nel completare scritti di accusa per maltrattamenti psicologici o lesioni psichiche. È fondamentale garantire che l’Istituto di Medicina Legale possieda le risorse necessarie per trattare queste questioni in modo tempestivo, affinché le vittime possano ottenere giustizia senza ulteriori dilazioni che compromettano il loro diritto a un processo giusto e rapido.