Alle Canarie, l’industria turistica mostra segnali misti: lieve calo di pernottamenti e visitatori a settembre, ma ricavi in aumento e prezzi in crescita. I dati dell’Instituto Nacional de Estadística (INE) e le analisi di Exceltur ed Excelcan delineano un settore sostenuto da tariffe più alte, soggiorni più brevi e una stagione invernale attesa in rafforzamento grazie al mercato britannico.

Indicatori di settembre
Secondo l’INE, a settembre i pernottamenti negli alberghi delle Canarie sono diminuiti del 2,4% su base annua, fino a 5,8 milioni. Nonostante la flessione, è il quinto miglior settembre della serie storica nella regione.
Il comparto mantiene volumi elevati e, malgrado oscillazioni leggere, continua a registrare livelli di fatturato favorevoli. In estate, infatti, i ricavi sono cresciuti dell’8,2%, mentre le notti vendute avevano rallentato al +1,5%, anticipo del calo di settembre. Per Exceltur, l’aumento dei proventi deriva soprattutto da prezzi più elevati e non da un maggior afflusso di turisti.
Flussi di viaggiatori per nazionalità
La trasformazione del settore turistico, ancora in via di consolidamento, si è tradotta in uno 0,6% di visitatori in meno rispetto a un anno fa: in totale 888.157 viaggiatori. Di questi, 235.232 erano residenti in Spagna (26,49%) e 652.925 stranieri (73,51%). I residenti in Spagna non sono diminuiti, mentre gli stranieri sono calati dello 0,8%.
Proiezioni per il 2025 nelle Canarie
Le previsioni indicano che le Canarie potrebbero chiudere l’anno con 18,4 milioni di visitatori e quasi 23.000 milioni di spesa turistica, un nuovo record per il settore. L’analisi di Excelcan segnala inoltre che il secondo trimestre del 2025 ha mostrato dati peggiori rispetto al primo, ma con crescita tendenziale su base annua, ad eccezione dei pernottamenti. La linea attesa per il resto del 2025 ricalca settembre: più spesa e riduzione della permanenza media.
Prezzi, occupazione e lavoro negli hotel
Nel complesso dei pernottamenti delle Canarie, 919.464 sono stati generati da residenti in Spagna (15,78%) e oltre 4,9 milioni dagli stranieri (84,22%). La tariffa media giornaliera per camera ha raggiunto 131,9 euro, pari a un +5,1% annuo rispetto ai 125,36 euro di un anno fa.
I prezzi complessivi sono saliti del 6,98% su base annua. L’occupazione media di settembre nell’Arcipelago è stata del 74,06% e l’industria turistica alberghiera ha impiegato 59.352 persone, con un incremento del 2% rispetto all’anno precedente.
Confronto tra comunità autonome
Per grado di occupazione dei posti letto, in testa si colloca le Baleari (81,44%), seguite da Canarie (74,06%) e Paesi Baschi (70,21%). In coda spiccano Extremadura (42,18%), Castilla-La Mancha (45,03%) e Aragona (47,41%).
Guardando al peso sui pernottamenti complessivi in Spagna, le Baleari concentrano il 24,39% di quelli di settembre, seguite da Catalogna (16,83%) e Andalusia (15,67%).
Stagione invernale e capacità aerea
Da novembre a marzo si apre la stagione invernale forte per le Canarie, tipicamente caratterizzata da un aumento delle arrivate di turisti stranieri. È previsto un ulteriore incremento, seppur con tendenza alla stabilizzazione.
Secondo le previsioni delle compagnie aeree, il mercato britannico resterà il principale bacino di origine verso le Canarie, con un +4,3% atteso negli arrivi nei mesi invernali. L’incremento sarà particolarmente marcato a Gran Canaria, dove la capacità aerea crescerà dell’11,2%.
Mercati esteri e arrivi previsti
Tenerife rimarrà la destinazione preferita, con 1,39 milioni di arrivi previsti dal Regno Unito, seguita da Lanzarote (916.075) e Gran Canaria (541.181). La Germania si conferma secondo mercato estero, ma con una contrazione stimata del 3,6% nel numero di visitatori: Gran Canaria riceverebbe circa 567.630 arrivi e Tenerife 535.157.
Nel complesso, il quadro mostra una lieve contrazione di pernottamenti e visitatori, a fronte di prezzi e ricavi in aumento. Le Canarie puntano su una stagione invernale sostenuta dal Regno Unito, con segnali di calo dal mercato tedesco e soggiorni medi più brevi, mentre indicatori come tariffa media giornaliera, occupazione e occupazione alberghiera si mantengono su livelli solidi.




