L’ultima sentenza del Tribunale Superiore di Giustizia delle Canarie ha confermato la condanna a pena di ergastolo rivedibile per Jefrey B.S. e la sua compagna Ylenia R.S., responsabili di un crimine orribile avvenuto nel settembre 2021 a Las Palmas. Questo caso ha suscitato indignazione e un forte dibattito sociale, non solo per la brutalità dell’atto, ma anche per le circostanze che hanno portato alla tragica morte di Antonio O.G., un uomo con disabilità psichica.
I fatti del crimine
Il 22 settembre 2021, Antonio, noto come “Nono”, venne rapito da Jefrey B.S. e Ylenia R.S.. I due avevano architettato un piano per sequestrarlo, mirato a derubarlo della sua pensione, essendo Antonio una persona vulnerabile e dipendente dai sussidi statali per la propria sopravvivenza. Il processo ha accertato che il sequestro avvenne qualche giorno prima, tra il 14 e il 15 settembre, quando Antonio venne costretto ad entrare nella loro auto e condotto nella loro abitazione a Zárate, un luogo descritto nella sentenza come in condizioni deplorevoli, privo di servizi igienici e di pulizia.
Una volta all’interno della loro casa, Antonio venne rinchiuso in una piccola stanza senza porta, con un letto e un materasso come unici mobili. Durante il suo rapimento, rimase legato per caviglie e polsi, subendo continui maltrattamenti da parte dei suoi rapitori. L’atmosfera di terrore e violenza fu costante: il suo aguzzino, Jefrey, lo picchiava ripetutamente, mentre Ylenia assisteva senza intervenire. Nonostante le disperate richieste di aiuto di Antonio, che implorava la compagna di fermare le violenze, le sue suppliche caddero nel vuoto.
Il momento culminante della violenza
Il giorno della sua morte, il 22 settembre, Antonio era seduto sul letto, quando Jefrey, alla presenza di Ylenia, lo colpì brutalmente alla testa contro il muro e lo aggredì con calci in faccia e sul corpo. Le ferite inflitte erano così gravi che Antonio, ridotto in uno stato di agonizzante vulnerabilità, fu abbandonato a metà della notte, nudo e privo di soccorsi. Secondo la sentenza, morì nei primi istanti del 23 settembre.
Questo crimine ha profondamente scosso l’opinione pubblica delle Canarie, sollevando questioni su come la società possa proteggere le persone più vulnerabili e su quale sia la giusta risposta legale per atti così brutali. La decisione di confermare la pena di ergastolo rivedibile sottolinea l’importanza che la giustizia venga servita e che sia dato un segnale chiaro contro l’impunità per crimini di questa natura.
La reazione della società e le implicazioni legali
La brutalità del caso ha avuto un impatto significativo sulla società canaria, alimentando un dibattito su come migliorare le protezioni per le persone con disabilità e altri gruppi vulnerabili. La giudice del caso ha evidenziato la necessità di un’attenzione maggiore da parte delle autorità nei riguardi delle vittime di violenza, affinché episodi come questo non si ripetano mai più. La sentenza ha quindi un significato simbolico, non solo per la punizione dei colpevoli, ma anche come monito per la società.
La conferma della condanna a ergastolo rivedibile per Jefrey B.S. ed il ribaltamento della decisione per Ylenia R.S., che al momento non ha il divieto di accedere al terzo grado penitenziario, sono aspetti che riflettono la complessità del sistema giudiziario. L’intera vicenda mette in luce anche le sfide che le istituzioni devono affrontare nell’affrontare la violenza domestica e il crimine nei confronti dei più deboli, aprendo la strada a ulteriori riforme legislative.