Isole Canarie

Crescita del numero di senzatetto a Santa Cruz de Tenerife: anche i governi locali devono intervenire

A Santa Cruz de Tenerife, il numero di senzatetto è aumentato del 2,1% nel 2023, evidenziando la necessità di un intervento coordinato delle autorità locali per affrontare questa crisi sociale.

Santa Cruz de Tenerife sta affrontando una crescente crisi di persone senza fissa dimora, un problema che sembra difficile da risolvere senza l’intervento attivo e coordinato delle autorità locali. Secondo un rapporto di Cáritas Diocesana, il numero di senzatetto nella città è aumentato del 2,1% tra il 2022 e il 2023, portando il totale da 2.261 a 2.309 persone. Questo articolo esplorerà le cause e le conseguenze di questa situazione, sottolineando l’urgenza di un approccio collettivo per affrontare il fenomeno del senza fissa dimora a livello locale e regionale.

Crescita del numero di senzatetto a Santa Cruz de Tenerife: anche i governi locali devono intervenire

Situazione attuale dei senzatetto a Tenerife

Il rapporto presentato recentemente da Cáritas Tenerife ha messo in luce una situazione allarmante: la severe esclusione residenziale è diventata una condizione cronica, particolarmente accentuata dalla pandemia. Il direttore dell’organizzazione, Juan Rognoni, ha evidenziato che anni di abbandono delle politiche sociali e di alloggio hanno contribuito a questo fenomeno. Le uniche misure di emergenza attualmente disponibili non sembrano sufficienti a risolvere il problema. A oggi, esiste un solo centro di accoglienza sull’isola, l’albergo di Santa Cruz, che offre solo 98 posti disponibili. Questo numero rappresenta una soluzione impraticabile per migliaia di persone che vivono in condizioni di vulnerabilità.

Alle 885 persone censite a Santa Cruz, che costituiscono il 39,14% dell’intero numero di senzatetto a Tenerife, si aggiungono le sfide legate all’accesso all’assistenza e alle risorse disponibili. L’unico centro di accoglienza non riesce a soddisfare le esigenze della popolazione colpita, creando un contesto di crescente emergenza sociale. La mancanza di alternative abitative immediate si traduce in un perpetuo stato di precarietà per queste persone, esigendo un ripensamento delle politiche locali da parte delle diverse autorità in gioco.

Disparità tra comuni e “effetto chiamata”

Una delle ragioni principali per cui il problema del senza fissa dimora è in crescita a Santa Cruz è il cosiddetto “effetto chiamata“, che spinge le persone a trasferirsi nella capitale in cerca di migliori opportunità di assistenza. Le diverse amministrazioni dell’arcipelago operano a ritmi diversi nelle loro politiche di lotta contro la povertà e il senza fissa dimora. Le dichiarazioni della consigliera di Azione Sociale di Santa Cruz, Charín González, rivelano che la città ha visto un afflusso di senzatetto provenienti da altre aree, a causa di politiche locali restrittive che ostacolano l’accesso alle risorse.

González ha denunciato che alcuni comuni, come Las Palmas de Gran Canaria, hanno introdotto misure che complicano la registrazione di senza fissa dimora, mentre a Santa Cruz non ci sono requisiti minimi per le richieste di aiuto. Questa discrepanza nelle normative ha portato a un esodo di persone vulnerabili verso Santa Cruz, aggravando ulteriormente la situazione locale. Le amministrazioni comunali devono collaborare per sviluppare strategie comuni che possano aiutare a ridurre il numero di senzatetto, armonizzando le politiche e migliorando l’accesso ai servizi sociali.

Necessità di un approccio decentralizzato

Per affrontare in modo efficace la questione dei senzatetto, è fondamentale adottare un approccio decentralizzato che permetta a queste persone di ricevere assistenza e supporto nei loro comuni di provenienza. Questo non solo li aiuterebbe a recuperare un ritorno a una vita autonoma, ma ridurrebbe anche il rischio di disorientamento che spesso percorrendo un percorso di vita in un contesto sconosciuto.

González sottolinea che la precarietà sociale aumenta a causa della mancanza di reti di supporto familiare per i senzatetto che arrivano da altri comuni. L’assistenza offerta in un luogo che non conoscono e dove non hanno familiari disponibili può compromettere le loro possibilità di reinserimento nella vita sociale. Le politiche di aiuto devono sempre considerare l’importanza del contesto locale per garantire un’adeguata integrazione e supporto.

Iniziative in corso per migliorare la situazione sociale

Santa Cruz ha intrapreso una serie di iniziative per migliorare la situazione dei senzatetto, coinvolgendo anche altri comuni della zona metropolitana di Tenerife. La città ha creato una commissione tecnica congiunta per sviluppare pratiche condivise e coordinare le azioni tra i diversi enti interessati. Inoltre, è stata costituita una rete con organizzazioni come Cáritas, Don Bosco e Provivienda per affrontare in modo più efficace la questione.

Recentemente, Charín González si è incontrata con la consigliera di Azione Sociale del Cabildo di Tenerife, Águeda Fumero, per discutere i prossimi passi in merito all’assistenza alle persone senza fissa dimora. A ottobre, il Cabildo ha presentato la sua prima “strategia insulare per l’inclusione sociale e comunitaria delle persone in situazione di senza fissa dimora“, un piano progettato per affrontare questa problematica sociale attraverso un lavoro coordinato con altre amministrazioni e agenzie del settore. Grazie a questi sforzi, Santa Cruz spera di vedere un miglioramento significativo nella gestione dell’assistenza e nel supporto delle persone senza fissa dimora e nel miglioramento delle condizioni sociali complessive.