La recente crisi migratoria che coinvolge le Isole Canarie ha assunto contorni sempre più preoccupanti, con un incremento significativo dell’arrivo di migranti, in particolare minorenni non accompagnati. Fernando Clavijo, presidente delle Canarie e rappresentante della Coalizione Canaria, ha lanciato un messaggio fermo ai partiti politici nazionali, il PSOE e il PP, sottolineando l’urgenza di affrontare questa problematica pressante. Questo articolo esplorerà la posizione di Clavijo e il contesto di una crisi che richiede azioni coordinate a livello europeo.
La richiesta di Clavijo e le negoziazioni con i partiti
Nel corso di un evento svoltosi al Porto di Las Palmas, dedicato all’inaugurazione della nuova terminal auto di Boluda, Clavijo ha evidenziato la crescente frustrazione del governo locale per l’assenza di risposte adeguate da parte del governo spagnolo. «Ci stiamo stancando di aspettare», ha dichiarato, esortando il PSOE e il PP a rinnovare le trattative riguardo a una proposta che egli stesso aveva presentato, mirata a riformare il sistema di accoglienza per i minorenni migranti. Al momento, i negoziati sono stati interrotti, con il PP che sostiene di non ritenere opportuno riprendere il dialogo nelle attuali condizioni. Questo è un tema di grande rilevanza mentre le Canarie affrontano un crescente flusso di imbarcazioni e una pressione migratoria senza precedenti.
La crisi migratoria come un problema europeo
Clavijo ha chiarito che la crisi migratoria non è solo una questione locale o nazionale, ma un problema che coinvolge l’intera Europa. Il presidente delle Canarie ha criticato il governo spagnolo per aver rifiutato l’idea di stabilire centri di accoglienza in paesi terzi, un approccio già adottato dall’Italia per affrontare la situazione, ad esempio, in Albania. Ha definito questa posizione come «ipocrisia», sostenendo che il PSOE ha effettivamente dato supporto in Europa al Pacto Migratorio e Asilo, che consente ai paesi di versare compensazioni in denaro anziché accogliere i rifugiati.
Clavijo ha osservato che l’atteggiamento del governo italiano, guidato da Giorgia Meloni, e le raccomandazioni della presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, non fanno altro che applicare il Pacto Migratorio approvato nello scorso mandato. Ha rimarcato come, sebbene alcuni ora protestino contro queste politiche, sono gli stessi che hanno votato a favore. Questo doppio standard è stato messo in evidenza dal presidente delle Canarie, il quale ha definito questo comportamento contraddittorio.
L’emergenza migratoria dall’Africa e dall’Asia
Un’ulteriore preoccupazione di Clavijo riguarda l’aumento dei migranti provenienti da paesi asiatici come Pakistan, Afghanistan, Siria e Yemen. Questa nuova dinamica rappresenta una potenziale minaccia per l’Europa, poiché segna una pericolosa espansione della cosiddetta “Rotta Atlantica” che, storicamente, ha coinvolto principalmente i migranti africani. Clavijo ha messo in evidenza come la situazione geopolitica in Africa e in Medio Oriente stia generando una pressione migratoria che non potrà essere fermata né da muri né da barriere marittime.
«Le Canarie si aspettano umanità, serietà e responsabilità da parte della Spagna e dell’Europa», ha affermato Clavijo, esprimendo l’impossibilità di ignorare l’urgente bisogno di azioni concertate. Non tralasciando l’idea di adottare provvedimenti autonomi, il presidente ha fatto sapere che è drastico il bisogno di trovare soluzioni concrete e rapide a questa crisi migratoria crescente.
In un contesto complesso e delicato, il governo delle Canarie si sta preparando ad affrontare una sfida che potrebbe influenzare non solo il futuro della regione, ma anche quello dell’intera Europa, se non si troveranno risposte adeguate e umane a queste problematiche.