Isole Canarie

Esercito dell’Aria: il re Felipe VI osserva l’esercitazione Sirio a Gran Canaria

Il re Felipe VI ha presieduto l’esercitazione Sirio alle Canarie, coinvolgendo 27 aerei e 1500 militari per simulare risposte a conflitti nell’Atlantico e garantire la sicurezza di risorse strategiche.

Il re Felipe VI ha assistito presso la base aerea di Gando, situata nell’arcipelago delle Canarie, al più grande esercizio operativo del 2024 dell’Esercito dell’Aria spagnolo, noto come Sirio. Questa esercitazione ha visto la partecipazione di 27 aerei da combattimento, che hanno simulato le modalità di risposta a una potenziale escalation di conflitto nell’Atlantico. Il personale coinvolto include 600 militari attivi e 900 specialisti dedicati al supporto logistico e alle comunicazioni.

Esercito dell'Aria: il re Felipe VI osserva l'esercitazione Sirio a Gran Canaria

L’importanza dell’esercitazione Sirio

L’esercitazione Sirio assume particolare rilevanza nel contesto attuale delle relazioni internazionali. Simulando un conflitto tra i paesi fittizi di Feroxia e Bluceronia, l’operazione si è concentrata sulla contesa riguardante il controllo di risorse naturali strategiche situate nel monte sottomarino Tropic. Questo luogo, che si trova a sud di El Hierro, è ricco di terre rare e telurio, risorse vitali nelle attuali dinamiche economiche globali. La sicurezza di questa zona è essenziale, poiché le sue acque interessano sia la Spagna che il Marocco, rendendo il controllo di Tropic un argomento di discussione a livello internazionale, inclusi i consessi delle Nazioni Unite.

Il re Felipe VI ha enfatizzato l’importanza di garantire una zona di esclusione aerea, la cui validità è stata approvata dalla ONU a favore di Bluceronia. L’obiettivo principale di Sirio è quello di fornire ai piloti dell’Esercito dell’Aria le competenze necessarie per mantenere la sicurezza in aree strategiche e per prevenire incidenti che possano degenerare in violenti conflitti.

Strategie per evitare il conflitto armato

Uno degli aspetti cruciali dell’esercitazione è stato il mantenimento della pace senza risolvere le tensioni attraverso il combattimento diretto. Nonostante l’aumento delle provocazioni da parte di Feroxia, l’obiettivo è stato quello di elaborare strategie che evitino confronti armati. Durante l’esercitazione, sono stati mobilitati 11 Eurofighter e 16 F-18 spagnoli, unitamente a aerei F-16 della Forza Aerea portoghese, droni Predator e altre unità di difesa, con la partecipazione anche della fregata Blas de Lezo e di truppe antiaeree dell’Esercito di Terra.

Questa esercitazione pratica non solo ha messo alla prova le capacità operative dell’Esercito dell’Aria, ma ha anche offerto gesti simbolici di unità e cooperazione tra le diverse forze militari coinvolte, sottolineando la complessità e la delicatezza degli attuali equilibri geopolitici.

La connessione con l’emergenza DANA

Il re, indossando l’uniforme di generale dell’Esercito dell’Aria, ha raggiunto la base di Gando alle 9:00 per supervisione dell’operazione e per stabilire una connessione video con i responsabili della gestione dell’emergenza legata alla DANA , che ha colpito la Comunità Valenciana e Castilla-La Mancha. Questa situazione ha richiesto la sospensione di diversi eventi ceremoniosi previsti durante la sua visita.

L’operazione di Sirio, quindi, non solo ha avuto lo scopo di testare le capacità di difesa dell’Esercito dell’Aria in merito alla protezione di risorse strategiche, ma ha anche messo in evidenza la necessità di una risposta tempestiva e coordinata in situazioni di emergenza, dove le priorità potrebbero mutare rapidamente a causa di eventi imprevisti. Questo ha sottolineato ulteriormente l’importanza della sinergia tra le diverse branche delle forze armate e le istituzioni governative nella salvaguardia della sicurezza nazionale.