Isole Canarie

Esplorazione dei monti sottomarini di Tenerife: scoperte fondamentali sulla biodiversità

Una missione scientifica di 45 giorni nelle Isole Canarie ha rivelato una ricca biodiversità di coralli e spugne, sottolineando l’importanza della protezione degli ecosistemi marini.

Un’importante missione scientifica ha avuto luogo nei fondali marini delle Isole Canarie, rivelando la presenza di una sorprendente varietà di specie coralline e spugne. Questa esplorazione, durata 45 giorni, è stata condotta da un team multidisciplinare dell’Istituto Spagnolo di Oceanografia a bordo del buque Ángeles Alvariño. Le scoperte non solo arricchiscono il panorama scientifico, ma pongono anche l’accento sulla necessità di proteggere questi ecosistemi delicati e preziosi.

Esplorazione dei monti sottomarini di Tenerife: scoperte fondamentali sulla biodiversità

La missione scientifica: obiettivi e metodi

La missione ha avuto come obiettivo principale la mappatura e lo studio della biodiversità dei fondali delle Isole Canarie, in particolare dei monti sottomarini situati nel nord-est e nel sud-ovest dell’arcipelago. I ricercatori hanno focalizzato la loro attenzione sui monti Dacia, Nico Nord e Nico Sud sul lato nord, e sui monti Paps, Echo e Bimbache a sud-ovest, nelle acque di El Hierro.

Per raggiungere i loro obiettivi, gli scienziati hanno effettuato un’analisi dettagliata utilizzando una sonda multihaz, che ha permesso di ottenere dati morfologici di alta precisione sul fondo marino. Questo metodo si è rivelato cruciale per comprendere le caratteristiche fisiche delle zone indagate, fornendo informazioni vitali per studiare i fattori che influenzano la distribuzione delle diverse specie. La mappatura dei fondali, unita alla raccolta di campioni di sedimento, ha rivelato non solo la presenza di habitat ricchi di biodiversità, ma anche la necessità di una protezione mirata.

Monti sottomarini: habitat preziosi per la biodiversità

Le montagne sottomarine delle Canarie, già riconosciute nel 2023 come Luoghi di Interesse Comunitario della Rete Natura 2000, sono formazioni vulcaniche che in alcune occasioni sono emerse sulla superficie del mare. Questi ecosistemi unici offrono condizioni oceanografiche particolari, favorendo la crescita di specie sensibili e a crescita lenta. Pablo Martín-Sosa, ricercatore del Centro Oceanografico delle Canarie e responsabile scientifico della spedizione, ha evidenziato l’importanza di questi habitat per la conservazione della biodiversità.

Durante la missione, il team ha registrato un’elevata densità di coralli e spugne, alcune delle quali non sono presenti in altre zone dell’arcipelago. Queste scoperte evidenziano l’importanza di proteggere queste specie e i loro ambienti naturali, affinché possano continuare a prosperare nel loro habitat originario.

Strumenti e risultati: il ruolo della tecnologia avanzata

L’utilizzo di veicoli sottomarini come il ROV Liropus e di telecamere remolcabili come TASIFE ha permesso di acquisire immagini e campioni di particolare rilevanza. Questi strumenti tecnologici hanno fornito informazioni utili per valutare la ricchezza e la diversità delle specie marine e dei loro habitat, consentendo agli scienziati di monitorare il loro stato di conservazione.

Pur essendo in attesa di un’analisi approfondita dei dati raccolti, i risultati preliminari indicano la presenza di significative popolazioni di coralli e spugne di acque fredde. È evidente che le montagne sottomarine delle Canarie rappresentano un ecosistema unico e prezioso, richiedente ulteriori studi e protezione. Questo progetto è parte del programma BIODIV, dedicato all’assistenza scientifico-tecnica per il monitoraggio della biodiversità marina su scala nazionale.

Finanziamento e supporto istituzionale

L’iniziativa è stata finanziata dalla Commissione Europea nell’ambito del programma NextGeneration e supportata dalla Direzione Generale per la Biodiversità, i Boschi e la Desertificazione del Ministero per la Transizione Ecologica e il Ritorno Demografico . Attraverso l’Istituto Spagnolo di Oceanografia, il progetto mira non solo a similizzare metodi scientifici all’avanguardia, ma anche a promuovere una maggiore consapevolezza riguardo alla conservazione della biodiversità marina nelle acque delle Isole Canarie.