La nuova proposta di ecotassa da applicare negli alloggi turistici delle Canarie sta sollevando un acceso dibattito politico. Jéssica de León, consigliera di Turismo e Lavoro del Governo delle Canarie, ha chiarito che l’introduzione di questa tassa, che si traduce in un’imposta di tre euro al giorno per ogni membro di una famiglia in vacanza, non può discriminare i residenti canari. La questione è diventata centrale durante la commissione di turismo e occupazione del Parlamento delle Canarie, dove De León è stata chiamata a rispondere a diverse domande.
La posizione sulla discriminazione dei residenti
Durante la sua audizione, De León ha sottolineato che il Tribunale Costituzionale e il Tribunale Superiore di Giustizia dell’Unione Europea non permetterebbero una discriminazione dei canari in base alla loro residenza. Se una famiglia locale desidera trascorrere le proprie vacanze in una casa vacanze nel proprio arcipelago, dovrebbe affrontare un costo di 240 euro per venti giorni, ovvero un importo che deriva dall’applicazione della tassa sui pernottamenti. La consigliera ha insistito sul fatto che la tassa doveva avere un utilizzo specifico e non generico, a differenza delle imposte che possono essere destinate a qualsiasi fine da parte del Governo.
Affermazioni chiare sono state avanzate riguardo al fatto che l’ecotassa non risolverebbe i problemi strutturali legati all’acqua, alla casa o ai trasporti nei vari municipi delle Canarie, evidenziando l’inefficacia di tassare le soste turistiche per affrontare tali questioni socio-economiche.
Il dibattito sul turismo massivo
La questione del turismo di massa è stata affrontata anche dalla deputata di Nuova Canarie, Natalia Santana, la quale ha chiesto misure per garantire la sostenibilità economica e ambientale, con 17 milioni di turisti previsti nell’anno corrente. Ha criticato l’attuale modello di sviluppo turistico e sottolineato la necessità di riorientarlo per evitare problemi futuri. Tuttavia, il Governo ha risposto in maniera negativa, non prendendo in considerazione proposte come moratorie sugli alloggi o nuove tassazioni sulle strutture turistiche.
Santana ha anche denunciato il fatto che il Governo supporti un modello economico “estrattivo”, asserendo che la sua attuale politica sia allineata con gli interessi dell’industria turistica piuttosto che con la protezione dei diritti dei canari.
La questione dei diritti edificatori e finanziamenti
Un’altra tematica chiave emersa dalla discussione è la proposta del deputato del PSOE, Marcos Bergaz, riguardante l’impatto positivo della tassa sui pernottamenti per il finanziamento della ripresa dei diritti edificatori. Lucía Fuentes, anche lei del PSOE, ha criticato De León per la sua reticenza riguardo a questa imposta, che potrebbe fornire un compenso per le conseguenze negative dell’industria turistica sulla comunità locale.
La rappresentante di Vox, Paula Jover, ha invece espresso supporto per la gestione del turismo proposta dalla consigliera, accusando coloro che si oppongono al modello attuale di voler danneggiare il settore. Entrambe le esponenti si sono dichiarate favorevoli a un approccio costruttivo per lo sviluppo turistico, pur rispettando le preoccupazioni di chi manifesta per le difficoltà socio-economiche in corso.
Strategie per la crescita sostenibile
La consigliera De León ha ribadito il suo sostegno per l’industria turistica delle Canarie, riconoscendo la necessità di apportare cambiamenti per migliorare la qualità della vita dei residenti. Ha menzionato l’importanza di rafforzare i contratti di lavoro e di sviluppare una legislazione più efficace in ambiti come il turismo attivo, i campeggi e le abitazioni vacanziere. Ha posto l’accento sulla necessità di intervenire sulla legge di gestione del turismo e di modernizzare l’approccio all’ospitalità.
“Le Canarie devono trovare il modo di prosperare senza compromettere il benessere dei residenti”, ha dichiarato De León, sollecitando un dibattito sereno e costruttivo tra i vari gruppi politici riguardo alle questioni turistiche e alle problematiche locali. La diversificazione del modello economico e turistico, insieme alla riduzione dei fattori esterni che influenzano il benessere dei cittadini, è vista come una priorità per il futuro sostenibile dell’arcipelago.