Isole Canarie

Inizio del processo per omicidio di Abdelkarim Arifi: Ubay A. A. rischia fino a 25 anni di carcere

Inizia il processo per l’omicidio di Abdelkarim Arifi a Vecindario: Ubay A. A. affronta accuse gravi, con richieste di pena fino a 25 anni per omicidio premeditato.

Il processo che coinvolge Ubay A. A., accusato di aver assassinato Abdelkarim Arifi a Vecindario, ha preso il via lunedì 21 ottobre. Questa notizia ha sollevato una grande attenzione nelle comunità locali, sottolineando, ancora una volta, le dinamiche della violenza nelle nostre città. Ubay A. A., di fronte a un giuria popolare, deve affrontare gravi accuse, con una sentenza che potrebbe variare dai 15 ai 25 anni di detenzione. La pubblica accusa ha già chiesto una condanna di 15 anni per omicidio, mentre l’avvocato rappresentante della parte civile ha richiesto una pena superiore, classificando l’evento come un omicidio premeditato.

Inizio del processo per omicidio di Abdelkarim Arifi: Ubay A. A. rischia fino a 25 anni di carcere

Il terribile evento del 24 dicembre 2021

La tragica vicenda risale al 24 dicembre 2021, giorno della vigilia di Natale, quando il centro abitato di Vecindario fu scosso da un omicidio avvenuto in pieno giorno e vicino a un’area frequentata da minori. Il procuratore Marisol Vidal ha fatto luce sui dettagli del crimine, che sarebbe avvenuto tra le 18:00 e le 19:00. Abdelkarim Arifi, un uomo di 48 anni originario del Marocco, si trovava in compagnia di un altro individuo non identificato nei pressi di alcuni campi da calcio situati in Via Beñesmén.

In quel momento, un gruppo di circa dieci ragazzi stava litigando tra di loro. È in questo contesto che è apparso Ubay A. A., armato di un martello di grandi dimensioni. Secondo le accuse, il sospettato iniziò a colpire i bidoni della spazzatura gridando ai ragazzi di “andare a prenderlo”, riferendosi ad Abdelkarim. La situazione è degenerata rapidamente, trasformandosi in una caccia all’uomo.

I ragazzi e Ubay A. A. hanno inseguito Abdelkarim attraverso le strade di Vecindario fino a raggiungere via Antonio Viana, dove la tragedia si è consumata. Qui, Abdelkarim è stato aggredito da due individui non identificati, mentre Ubay A. A. ha colpito la vittima con il martello, infliggendole almeno quattro colpi violenti, tre dei quali alla testa e uno alla schiena.

La gravità delle ferite e l’intervento dei soccorsi

Dopo essere stato gravemente ferito, Abdelkarim è crollato tra due veicoli in sosta. Nonostante le ferite mortali, è riuscito a rialzarsi e tentare una fuga disperata, percorrendo solo qualche metro prima di crollare definitivamente in via Tejina, dove è deceduto. La brutalità di questo omicidio ha sollevato grande indignazione e preoccupazione nella comunità locale, che si è trovata a dover affrontare una violenza così estrema in un momento che avrebbe dovuto essere di festa e condivisione.

Dopo il crimine, Ubay A. A. si è recato a casa sua in via Banot, dove ha nascosto il martello utilizzato per l’aggressione in un secchio di lavoro posto all’ingresso della sua abitazione. Questo episodio non è isolato, poiché Ubay A. A. ha un passato criminale significativo, con precedenti per omicidi colposi, lesioni, violazione di condanna, traffico di sostanze stupefacenti e frode.

L’accusa di omicidio premeditato

L’avvocato Alfonso Dávila, che rappresenta la parte civile, ha sottolineato la gravità dell’aggressione e ha qualificato i fatti come un omicidio piuttosto che un semplice omicidio colposo. Dávila ha argomentato che l’aggressione è avvenuta in modo improvviso e senza alcun preavviso, evidenziando come la vittima non avesse alcuna possibilità di difendersi. La parte civile ha richiesto una pena di 25 anni per omicidio, oltre a un risarcimento di 100.000 euro per la madre della vittima in virtù della responsabilità civile.

L’udienza, presieduta dalla giudice Victoria Rosell, proseguirà per tutta la settimana, rappresentando il primo processo giudiziario sotto un giuria popolare dall’introduzione di queste modifiche nel sistema giuridico. La comunità sta seguendo da vicino gli sviluppi, riconoscendo l’importanza di affrontare e condannare la violenza che colpisce le strade delle nostre città.