Negli ultimi tempi, il dibattito riguardante la regolamentazione delle abitazioni vacazionali alle Isole Canarie ha preso piede, con nuove dichiarazioni da parte delle autorità che stanno generando preoccupazione tra i proprietari locali. L’Associazione Canaria del Affitto Vacazionale ha risposto con fermezza a queste affermazioni, creando una tensione che tocca direttamente questioni economiche e sociali nel settore turistico.
La risposta di ASCAV alle autorità locali
ASCAV ha replicato energicamente alle recenti dichiarazioni rilasciate dal Direttore Generale di Ordinamento Turistico del Governo delle Canarie, Miguel Ángel Rodríguez, durante un’intervista su Radio Lanzarote-Onda Cero. Secondo Doris Borrego, la presidente dell’associazione, il governo starebbe utilizzando in modo improprio le normative relative alle attività classificate del 2011 per imporre delle restrizioni che potrebbero minacciare fino al 90% delle abitazioni vacazionali presenti nell’arcipelago.
Borrego ha messo in evidenza che il Decreto 113/2015, norma che regola le abitazioni vacazionali, chiarisce nel suo articolo 4 la necessità di rispettare le normative settoriali delle attività classificate. Tuttavia, ha sottolineato che le abitazioni vacazionali devono essere considerate, principalmente, come abitazioni e non come strutture turistiche come hotel o complessi residenziali, i cui requisiti sono specificati dalla legge del 2011.
Una normativa inadeguata
L’associazione porta l’attenzione sul fatto che, al momento della redazione della Legge 7/2011 e dei decreti sulle attività classificative nel 2013, non esisteva una regolamentazione specifica per le abitazioni vacazionali. Applicare norme concepite per strutture turistiche complesse a piccoli proprietari che affittano le proprie abitazioni senza offrire servizi complementari risulta inadeguato. Anche l’agenzia delle entrate riconosce tale affitto come un rendimento da capitale immobiliare.
Molti proprietari non considerano di esercitare attività economiche in senso stretto, motivo per cui non sono obbligati a registrarsi come lavoratori autonomi né a seguire normative complicate come quelle richieste per le attività classificate. Questo rende il contesto normativo ancora più difficile per chi desidera affittare le proprie abitazioni.
Inoltre, Borrego fa notare che l’uso delle abitazioni vacazionali è prevalentemente residenziale, ciò che non influisce negativamente sui Piani Generali di Ordinamento municipali, come precisato nel Decreto 113/2015 che vieta l’uso vacanziero su terreni turistici.
Critiche al nuovo anteprogetto di legge
ASCAV ha espresso profonda delusione riguardo al nuovo anteprogetto di Legge sull’Ordine Sostenibile nell’Uso Turistico delle Abitazioni. Questa norma è vista come un attacco diretto ai piccoli proprietari di abitazioni vacazionali. L’associazione sottolinea come il governo delle Canarie, tramite dichiarazioni come quelle di Rodríguez, starebbe ingannando i cittadini affermando che le abitazioni già registrate possono continuare a operare senza problemi.
Secondo l’associazione, l’anteprogetto di legge imporrebbe un cambiamento dell’uso delle abitazioni vacazionali da residenziale a turistico, creando conflitti con le abitazioni residenziali nei condomini. Questo cambiamento richiederebbe anche un lungo e complicato processo di modifica dei Piani Generali di Ordinamento Municipali, che potrebbe protrarsi per anni.
Borrego avverte che l’imposizione di requisiti di attività classificata sulle abitazioni vacazionali è un ostacolo insormontabile per i piccoli proprietari, i quali non dispongono delle risorse necessarie per seguire normative pensate per grandi strutture turistiche.
Una proposta di dialogo
Nonostante le critiche e le polemiche, ASCAV si è dichiarata aperta al dialogo, mostrando la volontà di cercare una soluzione ragionevole per la stesura di questa nuova normativa. L’associazione spera che le autorità canarie riconsiderino le loro posizioni e si impegnino a proteggere i piccoli proprietari di abitazioni vacazionali, i quali svolgono un ruolo cruciale nell’offerta turistica delle isole. La loro sussistenza è, infatti, minacciata da misure che non tengono conto della realtà del settore e delle necessità degli affittuari.