La questione migratoria sta diventando sempre più pressante per le Isole Canarie, dove il fenomeno dei minori migranti non accompagnati sta sollevando preoccupazioni significative. In questo contesto, Fernando Clavijo, presidente del governo delle Canarie, ha espresso la sua frustrazione nei confronti dell’assenza di risposte da parte del PSOE e del PP, le principali forze politiche spagnole, impegnate in conflitti interni piuttosto che nella gestione di questa emergenza umanitaria. Il suo appello per una maggiore solidarietà è un richiamo al principio di coesistenza, che dovrebbe caratterizzare il nostro Paese, mentre l’Unione Europea sembra ignorare le difficoltà della situazione.
La crisi umanitaria nei minori migranti non accompagnati
L’arrivo di minori migranti non accompagnati alle Canarie sta assumendo proporzioni allarmanti. Clavijo ha messo in evidenza come la regione sia abbandonata a se stessa di fronte a questo fenomeno, sottolineando il bisogno di un’azione efficace da parte delle istituzioni nazionali ed europee. Questa crisi non è solo una questione di numeri, ma riguarda anche la vita di molti giovani che fuggono da situazioni di difficoltà, cercando un futuro migliore. Clavijo ha denunciato la mancanza di una strategia coordinata che possa affrontare in modo adeguato e umano il problema, evidenziando il rischio di lasciare questi minori vulnerabili senza alcun supporto.
La responsabilità di questi minori, molti dei quali arrivano da paesi africani in cerca di protezione, non può essere scaricata esclusivamente sulle spalle delle Isole Canarie. È necessaria una risposta collettiva da parte delle altre comunità autonome e del governo centrale, affinché ci sia un trattamento equo e dignitoso per tutti i migranti. “Non possiamo permettere che la politica diventi un gioco sporco”, ha affermato Clavijo, il cui appello si rivolge a tutti coloro che possono contribuire a cambiare il corso degli eventi.
L’ipocrisia dell’Unione Europea
Fernando Clavijo ha denunciato, in particolare, l’ipocrisia presente a Bruxelles nel modo in cui l’Unione Europea gestisce la crisi migratoria. La strategia di esternalizzazione dell’accoglienza dei migranti, che si traduce nella delega del problema a paesi terzi, viene considerata da Clavijo una soluzione superficiale. “È inaccettabile che la comunità internazionale ignori le radici di questo fenomeno, che si ricollegano a secoli di azioni e decisioni politiche ed economiche nei paesi africani”, ha sottolineato il presidente.
Le conseguenze di un approccio basato solo sulla repressione dei flussi migratori ignorano l’umanità degli individui coinvolti e non affrontano le cause profonde di questo esodo, come le crisi economiche, i conflitti e le violazioni dei diritti umani. Invece di cercare soluzioni durature e rispettose della dignità umana, si preferisce un’atteggiamento di arroganza, che non fa altro che aggravare la situazione.
La chiamata alla solidarietà
Clavijo ha concluso il suo intervento con una chiamata alla solidarietà, invitando tutti i canari a unirsi nel sostenere i diritti dei migranti. “È tempo di mostrare il nostro vero volto come società, accogliendo coloro che cercano aiuto”, ha affermato. La richiesta di supporto è diretta non solo ai cittadini, ma anche a ciascuna istituzione, affinché si faccia fronte comune per affrontare un’emergenza che non riguarda solo le Canarie ma l’intera Europa.
Le parole di Fernando Clavijo rappresentano un monito a tutti, chiamati a non dimenticare che la soluzione alla crisi migratoria deve basarsi su principi di umanità e giustizia, non su politiche di esclusione. I canari, secondo Clavijo, meritano un governo che li rappresenti e affronti con coraggio le sfide del presente, trasformando la difficoltà in un’opportunità di crescita e di coesione sociale.