Isole Canarie

Oportunità di vita sotto inchiesta: richiesta di fallimento della ONG di Rafael Hernández

L’ONG Oportunità di Vita, guidata da Rafael Hernández, affronta una grave crisi finanziaria e legale dopo la richiesta di fallimento e accuse di sfruttamento di minori, mettendo a rischio i lavoratori.

La situazione della ONG Oportunità di Vita, guidata da Rafael Hernández, presidente della Coordinadora di Organizzazioni di Agricoltori e Allevatori delle Canarie , è diventata critica. Una recente domanda di fallimento presentata il 9 ottobre ha messo in luce le difficoltà finanziarie che l’associazione sta affrontando. Questo articolo esplora i dettagli di questa richiesta, le accuse e le implicazioni legali che coinvolgono l’organizzazione e i suoi lavoratori.

Oportunità di vita sotto inchiesta: richiesta di fallimento della ONG di Rafael Hernández

Allerta per la crisi finanziaria dell’ONG

La pressione per la richiesta di fallimento arriva da un avvocato e da una dipendente dell’associazione, segnalando l’incapacità di Oportunità di Vita di onorare gli stipendi dei propri lavoratori. La denuncia è supportata da informazioni rilevate da media locali, che hanno riferito dell’impossibilità dell’organizzazione di accedere ai propri fondi a causa di un blocco disposto dalla giustizia. Questa situazione è il risultato di un’indagine in corso su Rafael Hernández, accusato di aver impiegato minorenni migranti nelle sue proprietà private, collegandole al centro Tagoror, gestito dalla figlia.

Il centro è stato chiuso ad agosto su ordine del giudice e le conseguenze di questa azione hanno avuto un impatto immediato sui dipendenti, che ora non ricevono stipendio. In una comunicazione formale, l’organizzazione ha dichiarato di non poter corrispondere le retribuzioni poiché le sue finanze sono attualmente sotto controllo legale.

Il blocco dei fondi e le conseguenze legali

La denuncia evidenzia che non sono solo le retribuzioni dei lavoratori a rischiare, ma anche la sostenibilità dell’intero modello operativo dell’ONG. Secondo quanto riportato, almeno un procedimento penale è stato avviato contro i gerenti dell’associazione per presunti reati di sfruttamento di minori e falsificazione di documenti. Queste accuse hanno portato alla sospensione delle sovvenzioni pubbliche, vitali per il funzionamento dell’organizzazione e per il pagamento dei salari.

I documenti presentati in tribunale rivelano che sono stati violati gli obblighi salariali nei confronti di tutti i dipendenti, non solo di quelli coinvolti nella denuncia. Questa situazione di stallo finanziario potrebbe portare a un’ulteriore spirale di debito, danneggiando non solo l’ente, ma anche i suoi dipendenti, che potrebbero trovarsi in una situazione precaria nei prossimi mesi.

Un futuro incerto per i dipendenti

Con il blocco dei fondi e la richiesta di un ERTE , 66 dei 68 lavoratori coinvolti rischiano di rimanere disoccupati per oltre un anno, fino al 15 ottobre 2025. Questa decisione ha generato preoccupazioni tra i dipendenti, che si sentono privati delle loro opportunità lavorative. Un portavoce dell’ONG ha dichiarato di avere fiducia nel superare questa difficile situazione, ma i lavoratori rimangono scettici riguardo a possibili soluzioni.

La denuncia non si limita quindi alla richiesta di chiarimenti e responsabilità, ma mira anche a ottenere pagamenti pendenti per una lavoratrice, il cui stipendio, comprensivo di ore straordinarie e giorni festivi lavorati, ammonta a 5.478,25 euro. Questo aspetto evidenzia ulteriormente la precarietà della situazione economica dell’organizzazione e le sue ripercussioni sui servizi forniti a minori non accompagnati.

La chiusura del centro e il futuro dell’ONG

Ricordiamo che la chiusura del centro Tagoror ha privato i lavoratori della possibilità di assistere questi giovani durante un periodo che, di norma, sarebbe dovuto durare fino al compimento della maggiore età. Anche se sono state presentate domande per il ripristino delle sovvenzioni, la situazione complessiva per Oportunità di Vita appare fragile. La crisi sta quindi attraversando non solo l’aspetto finanziario, ma anche quello umano, con ripercussioni dirette sulla vita di molti lavoratori e sui minori vulnerabili che necessitano di assistenza.

La richiesta di fallimento dell’ONG da parte della denuncia evidenzia una crisi sistemica e chiede un intervento urgente per garantire stabilità e continuità nei servizi. Le prossime settimane potrebbero rivelarsi decisive per Oportunità di Vita e per i suoi dipendenti, in un contesto in cui le difficoltà economiche richiedono risposte solide e tempestive.