Isole Canarie

Le organizzazioni turistiche delle Canarie contro la nuova tassa sulle stesse

Le Canarie affrontano tensioni nel settore turistico a causa di una proposta di tassa sui turisti, che suscita preoccupazioni per l’economia locale e possibili discriminazioni legali.

Il settore turistico delle Canarie sta attraversando una fase di forte tensione a causa della proposta di legge presentata dal Gruppo Parlamentare Socialista, che prevede l’introduzione di una tassa sulle stesse turistiche nelle isole. Le principali associazioni del settore, tra cui Asofuer, FTL, FEHT e Ashotel, hanno manifestato un’animata opposizione a questa iniziativa, ritenendola nociva per l’industria e, in ultima analisi, per l’economia locale.

Le organizzazioni turistiche delle Canarie contro la nuova tassa sulle stesse

Le preoccupazioni degli albergatori

Gli albergatori delle Canarie sono convinti che l’implementazione di questa nuova tassa, prevista per generare circa 250 milioni di euro all’anno, non avrà l’effetto di ridurre il numero di visitatori. Tuttavia, avvertono che costituirebbe un “castigo ingiustificato” nei confronti di un settore che costituisce uno dei principali motori dell’economia locale. Le associazioni rappresentative dei settori turistico e alberghiero sostengono che la vera problematica delle Canarie non risieda in una mancanza di fondi, quanto piuttosto in una gestione inefficace delle risorse già disponibili.

Attualmente, il settore turistico delle Canarie contribuisce con oltre 3.400 milioni di euro all’anno in tasse, un importo che secondo le associazioni non viene gestito adeguatamente dalle autorità competenti. Le organizzazioni evidenziano che l’imposizione di una nuova tassa rappresenterebbe un doppio carico fiscale per il settore, che è il più grande contribuitore alle entrate pubbliche. Questo messaggio di allerta è chiaramente rivolto a chi amministra le finanze pubbliche locali.

Questioni legali e discrimine nei confronti dei residenti

Oltre alle questioni legate all’impatto economico, le associazioni manifestano anche preoccupazioni legali riguardo alla proposta di legge. Imporre questa tassa esclusivamente ai turisti non residenti nelle Canarie potrebbe violare la normativa europea, la quale non consente discriminazioni basate sulla residenza all’interno dell’Unione Europea. Se la proposta dovesse passare, i residenti delle Canarie si troverebbero a dover pagare la stessa tassa quando soggiornano in strutture turistiche, generando una controversia ulteriore.

In una nota positiva, le associazioni si dicono aperte all’idea di adottare tariffe specifiche per l’accesso a spazi naturali, a patto che tali espedienti siano mirati a migliorare la pulizia, la sicurezza e la conservazione degli stessi ambienti. Questo approccio, già attuato in altre località turistiche, potrebbe portare alla creazione di nuovi posti di lavoro e a una gestione più efficace del flusso turistico, garantendo nel contempo la preservazione delle risorse naturali dell’arcipelago.

L’importanza del turismo per l’economia locale

Il turismo rappresenta una componente fondamentale per l’economia delle Canarie, contribuendo per il 35,5% al Prodotto Interno Lordo delle isole e generando il 40% dell’occupazione diretta. Con un gettito fiscale di 3.400 milioni di euro all’anno, il settore turistico riesce a coprire gran parte del budget per l’istruzione , i servizi sociali e altre aree vitali come industria, energia e accesso alla casa.

In questo contesto, le associazioni imprenditoriali avvertono che un ulteriore aumento della tassazione sul settore turistico potrà avere ripercussioni negative non solo sul turismo stesso, ma anche sul benessere economico e sociale dell’intero arcipelago. Le istanze dei rappresentanti del settore sottolineano un tema cruciale: la necessità di tutelare l’industria turistica, fondamentale per la prosperità delle Canarie.