Isole Canarie

Nuova proposta di ecotassa in arrivo alle Canarie: il dibattito politico si riaccende

Il dibattito sulla tassa sulle pernotazioni turistiche alle Canarie si riaccende, con proposte da PSOE e Nueva Canarias, mentre il governo regionale si oppone a tale misura per incentivare il turismo.

La proposta di introdurre una tassa sulle pernotazioni turistiche alle Canarie torna a occupare le prime pagine dei giornali, con il dibattito riacceso dai principali partiti di opposizione, il PSOE e Nueva Canarias. Dopo l’assenza di discussioni su tale tassa durante il mandato del noto Pacto de las Flores, i due schieramenti si sono presentati in Parlamento con leggi per implementare questo nuovo tributo. L’ecotassa è stata al centro di proteste che hanno avuto luogo lo scorso aprile e ottobre, in quanto rappresenta una richiesta della popolazione locale per una migliore redistribuzione della ricchezza generata dal turismo, fondamentale per l’economia delle isole.

Nuova proposta di ecotassa in arrivo alle Canarie: il dibattito politico si riaccende

I dettagli della proposta di nueva canarias

Recentemente, il partito Nueva Canarias ha avviato la discussione su una proposta non di legge per l’introduzione di una tassa turistica, a soli due settimane dal lancio della proposta da parte del PSOE. Questa nuova tassa varia a seconda della tipologia di alloggio e prevede un’imposta che va da 2 a 4 euro per notte. D’altra parte, la proposta socialista prevede una variazione del tributo da 1 euro a 3,50 euro, a seconda delle modalità di soggiorno. Entrambi i partiti prevedono di estendere la tassa anche agli yacht di quelli che pernottano una notte nelle isole, applicando una cifra di 3 euro per Nueva Canarias e 1,50 euro per il PSOE.

La discussione su una tassa simile non è una novità. Anche quest’anno, il PSOE ha tentato di introdurla, ma nel mese di aprile il sostegno non è arrivato. I partiti di maggioranza, tra cui Coalizione Canaria, Partito Popolare e Vox, erano contrari a questo nuovo imposto, ritenendo che fosse inopportuno, giacché l’atto era stato proposto solo un anno dopo l’uscita del PSOE dal governo delle Canarie.

La posizione del governo delle canarie

Nonostante le nuove proposte da parte di Nueva Canarias e del PSOE, il Governo delle Canarie continua a mantenere una posizione ferma contro la nuova tassa. Attualmente, l’esecutivo regionale si oppone all’applicazione di questa tassa turistica, sostenendo che l’Imposta Generale Indiretta delle Canarie dovrebbe servire per ottenere risultati migliori dal settore turistico. Inoltre, stanno considerando una riduzione dell’aliquota dall’attuale 7% al 5%, per incentivare ulteriormente il turismo.

Secondo i dati presentati dal PSOE, la contribuzione del turismo alle entrate fiscali delle Canarie nel corso del 2023 potrebbe attestarsi tra il 13,2% e il 15,8% del bilancio pubblico, un numero sorprendentemente basso rispetto al peso reale del settore nel Prodotto Interno Lordo dell’isola, che raggiunge il 35%. Ciò ha portato a sostenere che una tassa sulle pernotazioni sia un modo per affrontare questa bassa partecipazione tributaria del settore.

Ricadute economiche e risvolti socioeconomici

La proposta di tassa turistica mira a generare un’importante somma di denaro, stimata in circa 250 milioni di euro all’anno. Questi fondi avrebbero come obiettivo non solo di compensare il basso tributo attualmente imposto sul settore, ma anche di contribuire al recupero degli spazi naturali, allo sviluppo di una politica turistica sostenibile e alla ristrutturazione dell’infrastruttura alberghiera. In sostanza, come affermato nel testo della proposta, la tassazione sarebbe un mezzo per favorire una migliore redistribuzione della ricchezza generata dal turismo.

Tuttavia, uno degli argomenti che ha suscitato preoccupazione durante i dibattiti precedenti, riguarda la potenziale gravosità del nuovo tributo anche sui cittadini canari che viaggiano tra le isole per lavoro o motivi di salute. Entrambi i partiti hanno ora messo in chiaro che la proposta esenta determinate categorie: residenti delle isole, minori di 16 anni, viaggiatori per motivi di salute e loro accompagnatori, partecipanti a competizioni sportive giovanili e persone con disabilità. Ciò evidenzia la necessità di bilanciare le esigenze economiche con quelle sociali delle comunità locali.