La situazione di crisi economica che sta colpendo il settore del non profit alle Canarie ha portato a conseguenze drammatiche per i lavoratori di Oportunidades de Vida. Questa ONG, guidata da Rafael Hernández, presidente della Coordinadora de Organizaciones de Agricultores y Ganaderos, ha comunicato la sospensione dei contratti di lavoro di 66 collaboratori. L’atto di sospensione è entrato in vigore il 15 ottobre e durerà fino al 15 ottobre 2025. La notizia è stata confermata attraverso un documento ottenuto da Atlántico Hoy.
Sospensione dei contratti e motivazioni economiche
Il documento inviato ai dipendenti spiega che la sospensione dei contratti è avvenuta “per cause produttive ed economiche che al momento attuale ne impediscono il mantenimento.” Secondo quanto dichiarato dall’associazione, sono state valutate tutte le opzioni possibili, ma la decisione di sospendere i contratti è stata ritenuta la più sostenibile per garantire la continuità dell’organizzazione e per ridurre al minimo l’impatto sui lavoratori. Ciò evidenzia una crescente difficoltà economica che ha condotto l’ONG a prendere decisioni drastiche per garantire la propria sopravvivenza.
Questa situazione di incertezza è emersa in seguito a eventi significativi, tra cui un’operazione di sgombero realizzata dalla Polizia Autonómica ad agosto, che ha interessato il centro Tagoror, gestito per accogliere minori migranti non accompagnati. La Polizia è intervenuta su ordine di un giudice, provocando l’immediato allontanamento dei giovani presenti nella struttura. Oportunidades de Vida ha giustificato il provvedimento sostenendo di essere stata costretta a ridurre le proprie attività rispetto alla cura e all’assistenza di queste persone vulnerabili.
Un contesto di tensione legale
La situazione di Oportunidades de Vida è ulteriormente complicata da una causa legale aperta contro il presidente Rafael Hernández, accusato di aver impiegato illegalmente alcuni di questi giovani nelle sue proprietà agricole. Questa questione giuridica ha indotto le autorità a sospendere ogni attività lavorativa con i minorenni presso l’ONG, portando a un cambiamento radicale delle circostanze per i dipendenti. Il governo delle Canarie ha approvato un’ordinanza il 12 agosto, indicando la sospensione dei contratti e la conseguente cessazione delle risorse finanziarie destinate all’assistenza dei minori.
Nonostante le complesse circostanze legali, Oportunidades de Vida ha sostenuto che esiste una causa di forza maggiore, che si traduce nella mancanza di risorse finanziarie e nella necessità di adeguarsi a un contesto di precarietà. L’assenza di chiarimenti sulla causa legale ha sollevato preoccupazioni tra i dipendenti, che non sanno quando o se torneranno a lavorare.
La difficile realtà dei lavoratori
I lavoratori di Oportunidades de Vida, la maggior parte dei quali svolge funzioni cruciali nella cura e assistenza dei minori, si trovano ora confrontati con un’assenza totale di entrate e un futuro incerto. La situazione attuale ha reso impossibile il pagamento degli stipendi, causando un accumulo di disagio tra i dipendenti che non hanno ricevuto i loro salari da settembre. La direzione dell’ONG ha formalmente richiesto un’opzione di riduzione dell’orario di lavoro , che è stata però rigettata dall’Autorità del Lavoro, ritenendo che non ci siano i presupposti per una causa di forza maggiore.
Oportunidades de Vida è determinata a combattere queste decisioni amministrative, sottolineando l’importanza del loro operato per una fascia vulnerabile della società. Nella comunicazione indirizzata ai lavoratori, si evidenzia come il 95% del personale sia impegnato in attività di supporto e cura, come educatori e psicologi, la cui operatività è stata messa in pausa. Nonostante la crisi, l’ente ha assicurato di continuare a difendere i propri diritti e di impugnare gli atti che ostacolano la loro missione.
Un futuro incerto e la ricerca di soluzioni
Mentre il personale di Oportunidades de Vida si confronta con la realtà della disoccupazione forzata, l’ONG si sta concentrando sulla ricerca di soluzioni per garantire un supporto ai dipendenti e continuare a difendere i diritti dei minori migranti. In attesa di sviluppi, l’associazione invita i lavoratori a contattare il Servizio Pubblico di Occupazione per richiedere eventuali sussidi che potrebbero essere loro concessi. La speranza è quella di superare questa crisi attraverso un impegno collettivo e una rapida risoluzione delle questioni legali che attualmente minacciano la loro operatività.