Isole Canarie

Strategia di cooperazione tra le Canarie e l’Africa: una nuova era di innovazione e scienza

Il presidente delle Canarie, Fernando Clavijo, presenta un programma di cooperazione con Marocco e Africa Occidentale, focalizzato su scienza, tecnologia e innovazione per affrontare sfide globali comuni.

Il presidente del Governo delle Canarie, Fernando Clavijo, ha di recente esposto un ambizioso programma volto a rafforzare i legami tra le Canarie, il Marocco e l’Africa Occidentale, ponendo un forte accento su scienza, tecnologia e innovazione. Questo piano è stato annunciato durante un intervento all’importante Università Mohamed VI Politecnico , dove Clavijo ha invitato istituzioni, governi e settore privato marocchino a collaborare in un nuovo quadro di cooperazione che integri i talenti canari con quelli africani e favorisca la ricerca e lo sviluppo.

Strategia di cooperazione tra le Canarie e l'Africa: una nuova era di innovazione e scienza

La diplomazia scientifica come nuova strategia

L’iniziativa di Clavijo si inserisce in un contesto di rinnovamento della strategia esterna delle Canarie, che pone la “diplomazia scientifica” al centro delle relazioni internazionali. Secondo quanto affermato dal presidente, questo approccio sarà cruciale per affrontare le sfide globali che riguardano entrambe le regioni, come la scarsità d’acqua, le questioni energetiche, il cambiamento climatico e la migrazione. “Le Canarie intendono unire e attrarre le capacità del Marocco e di tutta l’Africa,” ha sottolineato Clavijo, evidenziando l’importanza di interconnettere gli ecosistemi educativi, industriali e innovativi delle due parti dell’Atlantico.

Il concetto di diplomazia scientifica non si limita a relazioni commerciali o diplomatiche tradizionali, ma rappresenta un passo avanti nella cooperazione per risolvere questioni comuni. Clavijo ha enfatizzato che la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione devono essere il fulcro di questa nuova alleanza, affermando che è fondamentale che le istituzioni pubbliche e private promuovano gli scambi, con un focus sulle persone coinvolte in queste iniziative.

Creazione di una rete di collaborazione

Uno degli aspetti salienti di questo nuovo progetto è l’intenzione di creare una rete di conoscenza tra i centri di ricerca delle Canarie e dell’Africa. Questa rete avrà come focus aree strategiche come l’energia sostenibile, la gestione delle risorse idriche, la salute pubblica e l’economia circolare, elementi essenziali per garantire un futuro sostenibile a entrambe le regioni. Clavijo ha messo in evidenza che le soluzioni ai problemi complessi non possono essere generate isolatamente, ma piuttosto attraverso una collaborazione attiva tra le istituzioni.

In questo contesto, il presidente ha annunciato la firma imminente di un accordo tra il Governo delle Canarie e le due università pubbliche dell’arcipelago, con l’obiettivo di sviluppare progetti di ricerca che abbiano un impatto sia locale che globale. Questa iniziativa coinvolgerà partner europei, spagnoli e africani, creando un ambiente di lavoro collaborativo in grado di attrarre investimenti privati e stimolare l’attività economica innovativa.

Affrontare le sfide globali: la questione della migrazione

Un tema di rilevante importanza trattato da Clavijo è stato quello della migrazione, un fenomeno complesso e urgente che richiede un approccio integrato e scientifico. “La migrazione è una sfida condivisa che dobbiamo affrontare insieme,” ha dichiarato il presidente, accennando alla nuova collaborazione avviata con il Policy Center for a New South per analizzare i fattori politici, economici e sociali che spingono le persone a lasciare le loro terre.

L’incremento della ricerca in ambito di innovazione e sviluppo consentirà a Canarie e Marocco di ideare proposte innovative oltre a rispondere a necessità immediate. Questa sinergia potrebbe portare a soluzioni strutturali a problemi come la povertà e il cambiamento climatico, creando opportunità che nessuna delle due regioni potrebbe raggiungere da sola.

Una delegazione storica verso l’Africa

La visita di Clavijo in Marocco, la seconda in solo quindici giorni, è stata caratterizzata dalla partecipazione di oltre 40 professionisti tra cui accademici, imprenditori e rappresentanti di startup. Questo è stato riconosciuto come una delle delegazioni più significative inviate dalle Canarie negli ultimi anni, con un focus chiaro su imprenditorialità, innovazione e scienza.

Il programma “Africa Canarie Challenge”, giunto alla sua terza edizione, mira a rafforzare le relazioni tra le Canarie e l’Africa attraverso progetti congiunti nel campo della scienza e dell’innovazione. La delegazione ha visitato l’UM6P, riconosciuta come un centro di eccellenza con oltre 6.000 studenti e ricercatori da tutto il mondo, inclusi professori internazionali.

L’innovazione come tratto distintivo del futuro

Clavijo ha ribadito che la cooperazione scientifica sarà centrale nelle relazioni future tra le Canarie e il resto dell’Africa Occidentale. “Dobbiamo lavorare insieme per trovare soluzioni innovative alle sfide globali che affrontiamo,” ha affermato, auspicando un futuro dove il talento e la conoscenza saranno i principali motori di sviluppo.

Attraverso questo nuovo quadro di cooperazione, esistono grandi potenzialità per generare opportunità economiche, attrarre investimenti e creare un ecosistema di innovazione condiviso che possa beneficiare tanto le Canarie quanto i loro partner africani. Con la scienza come ponte, le isole si posizionano come un attore cruciale nel futuro sostenibile dell’Africa.

Verso nuove sinergie e collaborazioni future

Clavijo ha concluso il suo discorso evidenziando la visione del Governo delle Canarie sul potenziale della cooperazione internazionale in campo scientifico e tecnologico. L’obiettivo è creare ricchezza e benessere, costruendo partenariati strategici con la UM6P. “L’Africa rappresenta il presente, ma soprattutto il futuro,” ha affermato Clavijo, sottolineando come l’istruzione e la scienza siano fondamentali pilastri per il progressivo sviluppo delle due regioni, utilizzando un approccio che unisce diplomazia scientifica e innovazione.