Isole Canarie

Teror: Il segreto della mega patata pesante grazie a tradizione e natura

David Ramírez, agricoltore di Teror, vince il concorso per la patata più pesante di Gran Canaria grazie a metodi tradizionali e innovativi che promuovono sostenibilità e biodiversità.

La seguente storia proviene da Teror, sull’isola di Gran Canaria, dove un agricoltore ha ottenuto un riconoscimento per la sua straordinaria produzione di patate. In questo articolo, esploreremo i metodi utilizzati da David Ramírez, che ha coltivato la patata più pesante dell’isola, e come il connubio tra tradizione agricola e rispetto per l’ambiente possa portare a risultati sorprendenti.

Teror: Il segreto della mega patata pesante grazie a tradizione e natura

La tradizione dietro la coltivazione delle patate

David Ramírez Quintana, agricoltore di 39 anni, rappresenta una figura emblematico nella comunità di Teror. Coltiva patate “per tradizione e per devoto impegno”, sottolineando l’importanza del supporto della sua famiglia. Senza l’assistenza di sua moglie e delle sue tre figlie, afferma che non potrebbe dedicarsi a questa nobile arte. L’agricoltura, secondo David, è un lavoro duro e richiede molti sacrifici.

Il suo terreno è situato in una caldera caratteristica, denominata La Caldera, frutto di una possente esplosione vulcanica avvenuta milioni di anni fa. Questa area, ora fertile e vitale, fornisce una base ideale per la coltivazione delle patate, apprezzate non solo per il loro sapore, ma anche per le qualità legate alla biodiversità del suolo. David racconta di come il suo lavoro combini metodologie tradizionali e pratiche innovative, per garantire una produzione sostenibile e abbondante.

Metodo di coltivazione e rotazione delle colture

Il successo della coltivazione di David si basa su un attento sistema di rotazione delle coltivazioni e l’uso di pratiche di fertilizzazione naturali. La caldera che gestisce, estesa su tre ettari, può arrivare a produrre fino a 120.000 chilogrammi di patate in un’annata favorevole. Lo scorso agosto, ha raccolto una patata di 1,327 chili, vincendo il terzo concorso della patata più pesante di Gran Canaria.

Attualmente, per migliorare la salute del suolo, David ha seminato avena, con l’obiettivo di utilizzare questa pianta come fertilizzante naturale. “Lo interriamo, si decompone e genera un terreno fertile”, spiega. Oltre all’avena, integra il suo lavoro con l’allevamento di quasi 200 pecore, che pascolano sulle sue terre. Questi animali non solo contribuiscono alla fertilizzazione del suolo, ma aiutano anche a controllare le infestazioni, come quella della polilla guatemalteca.

Tuttavia, nonostante i suoi metodi efficaci, la scienza agricola non è sempre prevedibile. Recentemente, David ha dovuto fronteggiare una riduzione della produzione causata dall’alternaria. Nonostante la sfida, rimane ottimista sul futuro e grato per ogni raccolto.

La vendita e il futuro della produzione di patate

Attualmente, David Ramírez vende la sua produzione a Cosecha Directa, che la distribuisce nei mercati locali di Mercalaspalmas. Negli ultimi cinque anni, ha deciso di dedicarsi esclusivamente all’agricoltura, lasciando il suo lavoro di corriere. “I primi due o tre anni sono stati difficili”, ammette, “ma ora sono al 100% con la mia attività e va bene”.

Una delle maggiori sfide affrontate da David è la scarsità d’acqua, essenziale per la coltivazione delle patate. Durante le ondate di caldo, inizia a irrigare nei momenti più freschi della giornata, svegliandosi all’alba. Nonostante le difficoltà, David è convinto che si possa vivere di questa attività; la possibilità di un guadagno varia, ma il lavoro duro porta sempre a risultati.

L’importanza di eventi come il concorso per la patata più pesante, promosso dal Cabildo, è cruciale per il visibilità dei produttori come David. Questi eventi non solo celebrano il frutto del duro lavoro agricolo, ma educano anche il pubblico riguardo alla complessità del processo di coltivazione, che richiede almeno cinque mesi di lavoro impegnato. Il legame tra tradizione e innovazione continua a definire il futuro agricolo di Teror, mettendo in risalto l’importanza di un’adeguata valorizzazione dei prodotti locali.