Isole Canarie

Voce del Parlamento delle Canarie chiede una revisione urgente del programma POSEI in una cumbre di Bruxelles

Durante la cumbre di Bruxelles, Javier Nieto ha sottolineato l’importanza di aumentare i fondi del POSEI e ridurre la burocrazia per sostenere il settore primario delle Canarie.

Nella recente cumbre tenutasi a Bruxelles, Javier Nieto, deputato del Parlamento delle Canarie rappresentante per il gruppo Vox, ha reso noto il suo punto di vista su questioni fondamentali per il futuro economico delle regioni ultraperiferiche europee. Durante l’incontro, i delegati hanno affrontato la necessità di aumentare il budget del Programma di Opzioni Specifiche per la Lontananza e l’Insularità e di ridurre le barriere burocratiche che gravano sul settore primario.

Voce del Parlamento delle Canarie chiede una revisione urgente del programma POSEI in una cumbre di Bruxelles

Importanza della revisione finanziaria del POSEI

Javier Nieto ha definito la cumbre come “straordinaria e storica”, perché ha riunito circa 300 rappresentanti dalle varie regioni ultraperiferiche. Durante l’incontro, sono stati raggiunti importanti consensi, che ora dovranno essere portati all’attenzione dei eurodeputati e della Commissione Europea per garantire la loro attuazione. Il deputato ha sottolineato che è fondamentale aggiornare la dotazione finanziaria del POSEI, che da vent’anni è sostanzialmente congelata. La richiesta di incrementare i fondi è legata all’aumento esponenziale, oltre il 50%, dei costi di produzione sostenuti dagli agricoltori delle Canarie dal 2007, rendendo sempre più difficile la loro attività economica.

La mancanza di adeguamenti fiscali rende il POSEI uno strumento poco efficace rispetto alle sfide attuali. I rappresentanti delle Canarie si sono trovati unanimi nella necessità di garantire la stabilità economica del settore primario attraverso un robusto supporto finanziario.

Necessità di equità nelle normative

Un altro tema sollevato da Nieto riguarda la necessità di garantire pari opportunità agli agricoltori e ai produttori di carne delle Canarie rispetto ai prodotti importati. Il deputato ha citato come esempio la “concorrenza sleale” con i prodotti provenienti da Marruecos, evidenziando le distorsioni di mercato create da normative di controllo non uniformi. In questo contesto, Nieto ha proposto l’introduzione delle “clausole specchio” nei trattati commerciali, con l’intento che i prodotti importati nell’Unione Europea rispettino gli stessi standard qualitativi imposti ai produttori locali, per garantire una competizione leale.

Questa misura si rende necessaria per salvaguardare il settore primario delle Canarie, che affronta la sfida di competere con prodotti esteri meno costosi e con diverse regolamentazioni.

Riduzione della burocrazia per il settore primario

Un altro aspetto cruciale secondo Nieto è la necessità di ridurre la burocrazia che appesantisce il lavoro nel settore primario. Il deputato ha lamentato il fatto che i produttori locali non chiedono solo sostegni economici, ma anche una semplificazione delle procedure. In particolare, ha citato il caso in cui un agricoltore deve attendere fino a dieci mesi per ottenere i permessi necessari per installare una serra. Questi ritardi possono portare alla perdita totale della coltivazione.

Nieto ha anche espresso preoccupazione per le normative imposte dall’Agenda 2030, che in questo momento non si adattano alle peculiarità delle Canarie, trattando l’arcipelago come altre regioni europee con differenti condizioni ambientali e risorse idriche. La sua proposta è di rivedere tali requisiti, tenendo in considerazione le specificità locali, per facilitare il lavoro degli agricoltori e dei produttori.

La cumbre di Bruxelles ha dunque posto l’accento sulla necessità di un intervento immediato per riformare queste pratiche e garantire un futuro più sostenibile per il settore primario delle Canarie.