Nel sud di Gran Canaria, il comune di Vecindario affonda le radici in una storia di perseveranza e sviluppo collettivo. Da un territorio inizialmente inospitale, la comunità si è costruita un’identità connessa alle celebrazioni religiose e ai valori culturali. La seguente narrazione ripercorre la storia di Vecindario, da un insediamento sparso a un’area fiorente, mettendo in evidenza la figura del suo protettore, San Rafael.
Origini storiche di Vecindario
Il comune di Vecindario si formò nel 1815, quando il nuovo municipio di Santa Lucía di Tirajana si separò da San Bartolomé di Tirajana, unendo diverse località, tra cui Sardina e le aree costiere di Agüimes. Questo nuovo insediamento si trovava in una pianura semi-arida solcata dal Camino del Conde, un percorso utilizzato dai commercianti e dai viaggiatori diretti verso Maspalomas. All’epoca, la descrizione di Isidoro Sánchez López rende bene l’idea di un’area desolata, caratterizzata da terreni rossi e ventosi, dove la gente lottava per coltivare grano e altri cereali in condizioni difficili.
Primi edifici e fattori economici influenzarono lo sviluppo della zona. I primi segni di abitazione includevano la ‘Casa Encarnada‘ e la ‘Casa Alta‘, sparse nel paesaggio, senza alcun piano urbanistico. La costruzione della strada principale a partire dal 1928, insieme all’accesso all’acqua, rivoluzionò la vita economica e portò allo sviluppo dell’agricoltura, in particolare del pomodoro. Durante la prima metà del XX secolo, molte persone si trasferirono qui con l’obiettivo di migliorare le proprie condizioni economiche, portando nuova vita a questa comunità emergente.
La comunità e la religione
La crescita socioculturale di Vecindario fu segnata dalla determinazione dei nuovi abitanti, che si stabilirono in un luogo che sembrava impossibile per la vita. Nonostante le sfide con cui dovevano confrontarsi, queste famiglie lavoravano duramente per rispondere ai propri bisogni primari, come l’accesso ai prodotti alimentari e ai servizi basilari. Il commento dell’oratore pubblico descrive vividamente le condizioni di vita, illustrando uno sforzo collettivo senza pari.
L’arrivo dell’obispo Antonio Pildain nel 1938 portò una nuova visione per la comunità, cercando di unire i vari abitanti attraverso la religione. Con la creazione della parrocchia nel 1943, avvenuta anche in assenza di un edificio di culto, si sentì la necessità di dare a San Rafael un posto di rilievo. La messa si celebrava in vari luoghi, come magazzini e spazi pubblici, fino a quando non fu possibile costruire un vero e proprio tempio.
La costruzione della chiesa di San Rafael
Nel 1949, l’architetto Rafael Massanet presentò il progetto per la chiesa di San Rafael, intesa come un simbolo di unione e speranza per i cittadini di Vecindario. Il progetto prevedeva una costruzione dalle linee pulite, con una croce imponente e una torre campanaria. La chiesa fu edificata su un terreno di 5.500 metri quadrati donato da un imprenditore locale, segno del forte legame fra religione e comunità.
I lavori di costruzione iniziarono nel marzo del 1950, e nel novembre del 1953, nonostante non fosse ancora completata, si celebrò la prima messa. Questo evento rappresentò per gli abitanti un momento di grande significato, rafforzando il loro senso di appartenenza e guida spirituale. Il coro della parrocchia animò la funzione, con l’intervento di autorità religiose e civili, consolidando così il legame tra la chiesa e la vita comunitaria.
Le prime feste di San Rafael e la crescita della comunità
Nel novembre del 1954, Vecindario organizzò le sue prime feste in onore di San Rafael, sebbene inizialmente l’immagine del santo fosse di piccole dimensioni. La comunità si mobilitò, celebrando eventi religiosi e civici che coinvolgevano tutti i gruppi sociali. Con un programma ricco di attività, dalla processione alla musica e alle gare sportive, si instaurò una tradizione che unì gli abitanti anche nei momenti di difficoltà.
Il 1955 segnò un anno cruciale per Vecindario, con la benedizione di una nuova statua di San Rafael e una celebrazione che affermò definitivamente l’identità del comune. Questo evento attirò l’attenzione delle autorità civil, della chiesa e di numerosi cittadini, aumentando la consapevolezza dell’importanza culturale e spirituale di questa comunità. La partecipazione di nomi noti della cultura e della politica locale durante le celebrazioni delle festività di San Rafael non fece altro che rafforzare la reputazione di Vecindario.
Rinnovamento e conservazione del tempio
Negli ultimi decenni, la chiesa ha subito notevoli processi di restauro e valorizzazione, cercando di mantenere il legame con la sua originaria bellezza. Dalla fine del 2003, sono stati realizzati interventi importanti che hanno migliorato l’estetica e la funzionalità dell’edificio. Le ristrutturazioni tenute dai diversi parroci hanno unanimemente cercato di garantire che Vecindario avesse un luogo di culto in grado di riflettere la storia e la dedizione dei suoi cittadini.
La tradizione di celebrazione delle feste di San Rafael continua a prosperare, attrarre non solamente i residenti, ma anche visitatori da altre isole. L’evento, carico di significato culturale e religioso, dimostra come Vecindario abbia saputo costruire una solida identità nel corso del tempo, mantenendo vive le sue tradizioni e valorizzando il contributo dei suoi abitanti. Con il ripristino di opere d’arte e la conservazione dei simboli religiosi, l’evoluzione della chiesa di San Rafael rappresenta un esempio significativo del percorso comunitario di Vecindario.