Il rifugio per animali Valle Colino, una struttura che da tempo versa in condizioni critiche, è tornato al centro dell’attenzione a seguito di una visita effettuata dai consiglieri del Cabildo di Tenerife nel mese di dicembre. Manuel Fernández, responsabile del settore primario, e Valentín González, consigliere per il benessere animale, hanno ispezionato l’edificio in stato di abbandono, evidenziando il rischio strutturale a cui è sottoposto. La notizia ha suscitato preoccupazione tra i volontari che operano nella struttura, poiché la situazione non presenta segni di miglioramento, con l’imminente pericolo di incidenti e con impianti sempre più deteriorati.
La gestione dell’albergue e l’appello per una nuova sede
Il Valle Colino dipende dai comuni di La Laguna, Santa Cruz, Tegueste e El Rosario, ma i sindaci hanno da tempo chiesto un intervento da parte del Cabildo per migliorare le condizioni dell’impianto. Recentemente, è stato firmato un nuovo accordo finanziario per ottenere fondi per la ristrutturazione, ma l’obiettivo principale rimane la ricerca di una nuova ubicazione per costruire un albergue più sicuro ed adeguato. A dieci mesi dalla visita dei consiglieri, tuttavia, i volontari non hanno ricevuto aggiornamenti, trovandosi ad affrontare una condizione di attesa che sembra senza fine.
Questa situazione è aggravata dall’ulteriore deterioramento delle strutture esistenti, con nuovi problemi che si sono manifestati, incluse infiltrazioni e crepe che si allargano. Adriana Naranjo, presidente della Federazione dei protettori di animali e piante , ha evidenziato la gravità della situazione, affermando che il rifugio non è in grado di resistere a forti piogge e che è necessario un intervento immediato per garantire la sicurezza di animali, volontari e visitatori.
Le proposte e le difficoltà burocratiche
Da parte del Comune di Santa Cruz de Tenerife, Carlos Tarife ha comunicato che sono state già inviate tre proposte di terreni al Cabildo, in attesa di un riscontro sulla loro idoneità. Tuttavia, secondo quanto riferito, le aree proposte non soddisfano i requisiti dei lavoratori del centro, che le giudicano troppo distanti dai centri abitati. Una delle proposte si trova a San Andrés, allontanata dal limite municipale e ciò ha suscitato preoccupazioni riguardo alla praticità dell’ubicazione.
Anche La Laguna è attivamente coinvolta nella ricerca di soluzioni e ha presentato una proposta di terreno situato nella retrostante area dell’attuale centro. Tuttavia, questo terreno non è pubblico e andrebbe acquistato. L’amministrazione lagunera ha richiesto al Cabildo di rivedere i requisiti per facilitare la proposta di terreni disponibili, poiché molti dei siti precedentemente individuati sono stati classificati come suolo rurale, inadeguato per le necessità della nuova struttura.
La situazione attuale e le prospettive future
In un contesto di continua incertezza, il comune di La Laguna rimane in attesa di ulteriori indicazioni da parte del Cabildo, che devono ancora arrivare. La scarsa disponibilità di terreni adeguati e l’inerzia delle amministrazioni stanno prolungando i tempi di attesa. I funzionari locali riconoscono l’urgenza di trovare una soluzione che consenta di garantire un ambiente sicuro e dignitoso per gli animali e i volontari.
Valentín González, consigliere del Cabildo di Tenerife, ha ribadito l’impegno della Corporazione nell’aiutare il Valle Colino, sottolineando che la struttura è di proprietà municipale e che le possibilità di supporto finanziario sono soggette alla disponibilità della città di La Laguna. Gli sforzi sono volti a confrontarsi con i vari comuni per facilitare la ricerca di un nuovo sito, ma la mancanza di progressi concreti resta una fonte di frustrazione tra coloro che lavorano nell’albergue.
Nel frattempo, la situazione potrebbe ulteriormente deteriorarsi se non si trovano soluzioni immediate. I volontari continuano a fare appello all’urgenza di una nuova struttura e di un intervento che fissi finalmente le basi per un futuro più sicuro per gli animali ospitati al Valle Colino. La continua attesa alimenta le preoccupazioni, con la sottolineatura di un’urgente necessità di azione prima che si verifichino ulteriori danni.