Isole Canarie

La lotta per la sopravvivenza del lagarto gigante di El Hierro: un simbolo delle Isole Canarie

Il lagarto gigante di El Hierro, specie endemica delle Canarie, è a rischio critico di estinzione. Iniziative di conservazione mirano a salvaguardare la biodiversità e il patrimonio naturale dell’isola.

La presenza del lagarto gigante di El Hierro è emblematico dell’impatto dell’attività umana sulle specie endemiche delle Isole Canarie. Riconosciuto come uno degli esemplari più minacciati in Europa, questo rettile è a rischio critico di estinzione. La storia di questa specie mette in luce non solo la bellezza della biodiversità delle Canarie, ma anche l’importanza delle iniziative di conservazione volte a tutelare il patrimonio naturale locale.

La lotta per la sopravvivenza del lagarto gigante di El Hierro: un simbolo delle Isole Canarie

La storia del lagarto gigante di El Hierro

Le prime menzioni della presenza di grandi lagarti nell’arcipelago delle Canarie risalgono a documentazioni storiche, tra cui le cronache di Plinio il Vecchio. I suoi resoconti sulle spedizioni del re Giuba II nel II secolo a.C. indicano che almeno una delle isole fosse abitata da grandi rettili. In particolare, il lagarto gigante di El Hierro è diventato un simbolo dell’isola, purtroppo in pericolo di estinzione a causa della pressione antropica e della competizione con specie invasive come i ratti e i gatti selvatici.

Originariamente, il Gallotia simonyi popolava ampie porzioni dell’isola di El Hierro, ma gli habitat di questi rettili si sono ridotti drasticamente. La specie, che misura generalmente tra i 60 e i 70 centimetri, può arrivare fino a un metro di lunghezza in esemplari particolarmente longevi e la sua pelle si distingue per la presenza di tonalità scure con oceli chiari.

Il programma di recupero e le sue sfide

Negli anni ’30, la scomparsa di una sottospecie del Roque Chico di El Salmor portò alla considerazione dell’estinzione del lagarto gigante di El Hierro. Tuttavia, un gruppo di scienziati ha scoperto nel corso degli anni ’70 una popolazione di Gallotia simonyi sull’isola. Da quel momento è iniziato un programma di riproduzione in cattività presso il Centro di Recupero di La Frontera, che ha portato alla reintroduzione della specie in diverse aree dell’antico territorio di distribuzione.

Gli sforzi di conservazione hanno visto il coinvolgimento di esperti nell’analisi della biologia della specie e del suo habitat. Ad oggi, attraverso progetti mirati, la popolazione totale, sia in libertà che in cattività, è stata stimata intorno ai 1.500 esemplari, un dato incoraggiante che riflette l’efficacia delle misure intraprese.

Il ciclo riproduttivo del lagarto gigante

Il periodo di riproduzione del lagarto gigante di El Hierro inizia nella prima metà di maggio, quando i maschi si cimentano in cortei nuziali, caratterizzati da movimenti rituali della testa. Il processo di accoppiamento prosegue con il maschio che afferra il collo della femmina. Le femmine depongono da un minimo di quattro a un massimo di quattordici uova tra giugno e inizio agosto. Alcune femmine possono anche effettuare una seconda deposizione tra metà e fine agosto.

La durata dell’incubazione è di circa 61 giorni, il che significa che le nascite avvengono tra agosto e ottobre. È cruciale, per la sopravvivenza della specie, che le nuove generazioni risiedano in habitat idonei per un periodo che va da tre a quattro anni prima di poter essere reintrodotte in natura. Questo approccio mira a garantire che siano pronte a sostenere le sfide della vita all’aperto, aumentando le speranze per la salvezza del lagarto gigante di El Hierro.