Isole Canarie

Manifestazione ad Arona: un grido di protesta per il futuro delle Isole Canarie

Manifestazione ad Arona il 20 ottobre, con oltre 26.000 partecipanti, per protestare contro la politica regionale e il modello turistico delle Isole Canarie, evidenziando un crescente malcontento sociale.

Un gran numero di persone ha partecipato alla manifestazione di Arona, svoltasi il 20 ottobre, per esprimere il proprio dissenso nei confronti della politica regionale e del modello turistico delle Isole Canarie. Gli organizzatori hanno stimato tra 26.000 e 31.200 i partecipanti, mentre la Delegazione di Governo ha fornito una cifra significativamente più bassa, attestandosi su 6.000. Questa manifestazione si inserisce nel filone di quella del 20 aprile, a testimonianza di un crescente malcontento rispetto alle promesse non mantenute nel corso dei sei mesi trascorsi.

Manifestazione ad Arona: un grido di protesta per il futuro delle Isole Canarie

Motivazioni della manifestazione

La protesta si è svolta per mettere in evidenza la delusione degli organizzatori riguardo all’assenza di cambiamenti concreti da parte del governo regionale e alle condizioni socio-economiche che, secondo loro, stanno peggiorando. I manifestanti hanno espresso la loro frustrazione tramite slogan e canti, diretti principalmente al presidente del Governo di Canarias, Fernando Clavijo. Si è potuto notare anche l’impiego di pupazzi e cartelli per rendere più vivace la protesta, sottolineando il malcontento diffuso tra i cittadini.

Il portavoce di ATAN Tenerife, Iván, ha esposto chiaramente il motivo della loro mobilitazione: “Vogliamo dimostrare che siamo uniti contro i corrotti e i cacicchi delle nostre isole.” Questa frase riassume bene l’intenzione dei manifestanti, che si sentono schiacciati da un modello economico che non tiene conto delle reali esigenze della popolazione.

Critiche ai politici e richieste di cambiamento

Un tema ricorrente durante la manifestazione è stata la dura critica nei confronti delle istituzioni locali, accusate di mancare di reazione e di proposte concrete. Iván ha definito “una pantomima” le 51 misure recentemente presentate dal governo e ha dichiarato che non c’è stata alcuna risposta adeguata ai bisogni della gente. La frustrazione degli organizzatori è palpabile, e si chiedono come sia possibile che un’unica strategia sia replicata continuamente, senza apportare i cambiamenti necessari che la società reclama.

Il rappresentante ha inoltre evidenziato che gli interessi del settore turistico attuale non sono rispettosi delle esigenze sociali e mentali della popolazione. “Dobbiamo spiegare chiaramente qual è il cambiamento di modello che vogliamo. Il modello turistico canario è ampiamente screditato e mal visto dalla popolazione,” ha dichiarato. Questa affermazione segna non solo una critica al governo regionale ma anche un chiaro invito a riconsiderare l’approccio verso la gestione del turismo.

Differenze rispetto alla manifestazione precedente

Rispetto alla manifestazione del 20 aprile, i partecipanti si sono detti “più arrabbiati” che mai. Iván ha affermato che col passare del tempo il malcontento è aumentato, specialmente in assenza di risposte efficaci da parte delle autorità. Nello specifico, gli organizzatori hanno sottolineato l’importanza di separare la loro protesta da una qualsivoglia forma di turismofobia, chiarendo che non sono contro i turisti ma piuttosto contro un modello che reputano insostenibile e distruttivo.

La manifestazione ha preso il via dal Metrópoli Center di Arona, un luogo turistico scelto per evidenziare la necessità di un approccio unito nei confronti del settore. Le richieste non si fermano alla semplice critica del modello attuale, ma si estendono a una necessità urgente di cambiamento che possa coinvolgere tutti gli attori in gioco.

In attesa di azioni future, i manifestanti sono determinati a far sentire la propria voce e a lottare per un futuro che considerano più giusto e sostenibile per le Isole Canarie.