Isole Canarie

Riforma del servizio di assistenza a domicilio nelle Canarie: il governo cerca nuovi modelli di gestione

Il governo delle Canarie prevede di privatizzare il Servizio di Aiuto a Domicilio tra il 2025 e il 2028, suscitando forti opposizioni dai cabildos per timori sulla qualità e sostenibilità del servizio.

La gestione del Servizio di Aiuto a Domicilio nelle Canarie è in fase di rielaborazione, con l’intento da parte del governo regionale di assumerne la gestione diretta tramite un bando di gara previsto per il periodo 2025-2028. Tale proposta ha scatenato forti reazioni da parte dei cabildos, che esprimono preoccupazioni rispetto a una possibile privatizzazione del servizio, considerato essenziale per il supporto alle persone in condizioni di dipendenza. Questa situazione solleva dubbi sulla qualità del servizio e sulla sostenibilità della sua gestione nelle isole.

Riforma del servizio di assistenza a domicilio nelle Canarie: il governo cerca nuovi modelli di gestione

Critiche alla gestione attuale del SAD

Il governo delle Canarie, negli ultimi tempi, ha messo in discussione l’efficienza del Servizio di Aiuto a Domicilio, evidenziando problemi riscontrati in diverse isole, tra cui Tenerife, Lanzarote e Fuerteventura. Queste isole sono state citate come esempi di cattiva gestione, pertanto, il governo ha proposto di esternalizzare il servizio attraverso un processo di privatizzazione. L’obiettivo dichiarato è quello di migliorare l’assistenza a domicilio e garantire un servizio di maggiore qualità per gli utenti, ma le reazioni da parte dei cabildos sono state di forte dissenso.

Cabildos come quello di El Hierro e La Palma hanno chiarito che il modello attuale funge efficacemente e si sono dichiarati contrari all’inclusione in questo nuovo schema di privatizzazione. Mentre i rappresentanti di queste isole sostengono che il SAD attualmente funziona bene e che l’intervento del governo potrebbe generare più problemi di quanti ne risolverebbe.

La posizione di El Hierro sulla privatizzazione

In particolare, El Hierro si è distinto come uno dei cabildos più vocali contro questa riforma. Durante una riunione tecnica tenutasi il 10 settembre scorso, è stato annunciato al personale locale che il servizio di assistenza a domicilio sarebbe stato privatizzato attraverso un contratto per tutta la comunità autonoma. Questa decisione escluderebbe il SAD dal Convegno di Cooperazione per la Dipendenza, che finora ha cofinanziato servizi sociali critici.

Amado Carballo, consigliere di Diritti Sociali del cabildo di El Hierro, ha sollevato preoccupazioni riguardo a questa proposta, chiedendo esplicitamente che la sua isola non venga coinvolta nel processo di privatizzazione, sottolineando che il servizio attuale è pubblico e funziona in modo efficiente.

Reazioni da La Palma e altre isole

La Palma ha condiviso le preoccupazioni di El Hierro, con la consigliera isolana Ángeles Fernández che si è espressa contro la proposta di privatizzazione. Fernández ha evidenziato l’importanza che il SAD ha attualmente nella sua isola, dove il servizio è ben accettato e si teme che la privatizzazione possa portare alla scomparsa di servizi complementari cruciali, come la fisioterapia e la podologia. La consigliera ha sottolineato l’importanza di affrontare direttamente i problemi di gestione dove sono presenti, piuttosto che applicare un piano uniforme che potrebbe danneggiare le isole già efficienti.

Rischi associati alla privatizzazione del SAD

Secondo quanto riportato da fonti vicine alla questione, la privatizzazione del SAD nei territori come El Hierro comporta rischi significativi per la stabilità del servizio. Attualmente, i lavoratori del SAD sono dipendenti pubblici della competente amministrazione, garantendo così una continuità e un livello qualitativo del servizio. Invece, una gestione esternalizzata potrebbe introdurre difficoltà logistiche, come il trasporto di personale nelle isole, potenzialmente compromettendo la qualità e la consistenza dell’assistenza offerta.

Ulteriori preoccupazioni riguardano la limitata frequenza di voli verso isole più remote, che potrebbero portare a un abbassamento delle ore di assistenza disponibili. Ciò implicherebbe una riduzione delle sessioni di aiuto domiciliare e, di conseguenza, un deterioramento della qualità del servizio che viene fornito agli utenti.

Verso un nuovo modello di gestione

In risposta alle crescenti preoccupazioni espresse dai cabildos, il governo delle Canarie ha rassicurato che gli attuali beneficiari del SAD continueranno a ricevere il servizio, mantenendo gli standard di qualità preesistenti. Inoltre, è stato richiesto a tutti i cabildos di fornire informazioni relative al personale che deve essere trasferito, in modo che l’impresa assegnataria possa garantire la stabilità lavorativa dei dipendenti.

I funzionari del dipartimento di Benessere Sociale hanno ribadito che stanno esplorando modi per migliorare il servizio, tenendo presente la necessità di coprire in ugual misura tutte le isole e i comuni. L’intento quindi è quello di trovare un equilibrio nel fornire servizi efficaci ed efficienti, considerando le esigenze specifiche di ciascun territorio, senza danneggiare le isole che già offrono un supporto pubblico valido.