La recente annessione della Camera di Commercio di Gran Canaria alla Confederazione Canaria di Imprenditori segna un passo significativo nel supporto per il progetto di un secondo deposito auto al Porto di Las Palmas. Le aziende Boluda Corporación Marítima e Car Canarias Logistic, quest’ultima formata dai gruppi Ari, Toyota Canarias e Cabrera Medina, sono i principali promotori di questa iniziativa, che punta a migliorare l’infrastruttura portuale e ad attrarre nuovi investimenti. Nonostante la posizione di sostegno, l’intero processo è stato caratterizzato da discussioni interne che meritano di essere analizzate.
Le dinamiche del progetto e le posizioni contrastanti
Il dibattito intorno al secondo deposito di auto ha visto la luce principalmente nel Consiglio di Amministrazione dell’Autorità Portuale di Las Palmas, dove sia la Camera di Commercio che la Confederazione degli Imprenditori sono attivi. Sebbene sia sorprendente che due enti economici influenti supportino un’iniziativa di tale portata, è emerso un clima di tensione. Luis Padrón, presidente della Camera di Commercio, è stato protagonista di manovre contro il progetto di Car Canarias, sostenendo che fosse opportuno valutare ulteriormente l’iniziativa in attesa di un accordo con il gruppo Domingo Alonso, impegnato nella conclusione di un altro importante silo di automobili a La Luz. Questo silo sta per essere inaugurato con investimenti che ammontano a 26 milioni di euro, decisamente più elevati rispetto a quelli del concorrente.
La questione è stata portata alla votazione dalla presidente Beatriz Calzada, ma i membri critici, incluso Padrón, non hanno osato votare contro la proposta di Car Canarias. È emersa una sensazione di disagio, espressa anche dalla federazione imprenditoriale Fredica, che non riusciva a comprendere il motivo per cui un ente di rappresentanza come la Camera di Commercio di Gran Canaria ostacolasse un progetto che si pone come obiettivo quello di espandere le opportunità di business in un mercato competitivo.
La riconciliazione e il supporto a entrambi i progetti
Nonostante le tensioni, la situazione non ha raggiunto livelli critici, come dimostrato dalle recenti dichiarazioni di Padrón, che ha partecipato alla presentazione della nuova area di deposito auto presso la terminal di Boluda. In questa occasione ha affermato: “Vorrei valutare entrambe le iniziative. Ogni progetto che rafforza la posizione del Porto di Las Palmas è molto importante.” Questa affermazione indica un cambio di rotta, evidenziando la volontà di mettere da parte le controversie per focalizzarsi su un obiettivo comune: il bene del porto stesso.
Padrón ha definito i progetti in questione come “complementari”, auspicando che entrambi possano avere successo dal punto di vista finanziario e operativo, poiché tale successo si tradurrebbe in benefici per il Porto di Las Palmas. Con queste dichiarazioni pubbliche, Padrón sembra aver chiuso un capitolo di tensioni e antipatie che avevano caratterizzato il controverso consiglio di amministrazione di inizio estate.
La posizione della Confederazione Canaria di Imprenditori
Parallelamente, la Confederazione Canaria di Imprenditori, guidata da Pedro Ortega, ha sempre sostenuto l’idea di un secondo deposito di automobili a La Luz. Attraverso le sue dichiarazioni, Ortega ha sottolineato l’importanza di un mercato libero e competitivo, affermando: “Ognuno deve scegliere l’opzione migliore. È vantaggioso per il settore automobilistico avere a disposizione un servizio completo e variegato.” Questa posizione riflette un atteggiamento pragmatico e orientato al mercato, ponendo l’accento sulla necessità per le imprese di diversificarsi e adattarsi alle esigenze dei consumatori.
La sinergia tra i progetti in discussione e il supporto delle autorità locali è essenziale per garantire che il Porto di Las Palmas rimanga competitivo e all’avanguardia nel panorama commerciale atlantico. Con gli sviluppi futuri, insieme a un dialogo costruttivo tra i vari attori economici, potrebbero trasformare il porto non solo in un hub per il trasporto di auto, ma anche in un punto di riferimento per il commercio marittimo internazionale.