A Tenerife la domanda di alimenti nelle ONG è cresciuta in media del 20% quest’anno, mentre le realtà di reparto di alimenti e altri beni di prima necessità segnalano un flusso costante di nuovi utenti. In questo scenario spiccano Sonrisas Canarias, il Banco de Alimentos provinciale Bancoteide e il Cabildo di Tenerife, che tenta di attutire l’effetto della perdita dei fondi europei del FEGA.

Un veterano della solidarietà
Un veterano come Luis Febles, presidente di Sonrisas Canarias, stima in un 23% l’aumento di persone che si rivolgono alla sede di via José Batán, inviate dai servizi sociali comunali. Prevede di chiudere l’anno superando le 15.000 persone assistite, pari a 4.700 famiglie. L’anno precedente erano state 13.760 persone e 4.262 famiglie. Di queste, quasi il 15% sono migranti, una quota in crescita. La distribuzione territoriale mantiene la stessa tendenza, con un particolare ranking guidato, in quest’ordine, da La Laguna, Santa Cruz, Tacoronte e Güímar.
Cabildo come ammortizzatore
Il Cabildo opera come ammortizzatore per questi collettivi dopo il venir meno delle risorse europee che arrivavano sotto forma di prodotti deperibili tramite il Fondo Español de Garantía Agraria (FEGA). Tuttavia, i due milioni di euro che la Corporazione Insulare eroga ogni anno come sovvenzione risultano chiaramente insufficienti, secondo le fonti consultate.
Modello insulare
Il modello del Cabildo prevede che questa dotazione complessiva sia destinata al reparto di alimenti nell’Isola. Un milione di euro (mezzo milione ciascuno) va al Banco de Alimentos e a Cruz Roja. L’altro milione viene ripartito tra le ONG in base alle necessità, al numero di utenti e ad altri criteri. Sull’Isola sono censite 75 entità, sebbene la rete collegata all’amministrazione pubblica arrivi a circa la metà.
Apprezzamento per il Cabildo
Luis Febles riconosce il ruolo dell’ente insulare, affermando che “il suo aiuto rappresenta un sollievo dopo il contraccolpo causato dalla cessazione dei fondi dell’UE”. Febles opera da un quarto di secolo a sostegno dei più vulnerabili dal quartiere di Valleseco, dove è nato.
Trasformazione digitale
Febles si dice “orgoglioso” del passo “decisivo” di Sonrisas Canarias verso la trasformazione digitale, con il lancio delle prime tessere pilota. Un solo chip raccoglie tutti i dati delle famiglie: componenti, età, identità, origine dell’invio e scadenza delle relazioni. La presentazione della tessera è obbligatoria il giorno dell’appuntamento per lo scansione e l’identificazione, e facilita l’elaborazione statistica.
Bancoteide
Il Banco de Alimentos provinciale, Bancoteide, centralizza il rifornimento alle diverse entità di Tenerife. La portavoce, Miriam Cañada, descrive la situazione attuale: “Stiamo chiudendo con donatori e volontari la grande raccolta che abbiamo il 7 e 8 novembre”. In questa occasione, in cui si può passare dai 15 collaboratori abituali a oltre 250, “è fondamentale per noi come lo è, in generale, l’ultimo quadrimestre dell’anno, perché si chiudono i progetti”. Prima, precisa, “di iniziare la campagna di Natale”. Sottolinea che “la tendenza è la stabilità per quanto riguarda i numeri, circa 20.000 persone assistite l’anno da 95 ONG nella provincia, con un certo incremento stagionale nella zona sud dell’Isola”.
Progetti con il Cabildo
Dal Cabildo, spiega Cañada, “non abbiamo lamentele, perché ora siamo coinvolti in due progetti”. Da un lato, quello per l’acquisto di alimenti e beni di prima necessità. Dall’altro, quello dei beni inventariabili che, aggiunge, “termina a marzo”. Evidenzia che “abbiamo lavorato per migliorare le strutture del banco, nella capitalizzazione e per essere un po’ più sostenibili”.
In Santa Cruz
La maggior parte delle 75 ONG dedicate al reparto di alimenti di Tenerife ha sede a Santa Cruz. È il caso dell’Associazione Kairós, in via Alcalde Mandillo Tejera. Ogni mese assiste circa 350 famiglie, pari a circa 900 persone dei quartieri di Los Gladiolos, La Salud e parte di Taco, già a La Laguna. Il responsabile, Benjamín Barba, assicura che “bussano ogni giorno alla nostra porta, ma da febbraio di quest’anno il contingente per i nuovi utenti è chiuso”. Il motivo è la mancanza di risorse derivata dalla perdita della sovvenzione europea per far fronte alla domanda di quei potenziali beneficiari. In questi casi, i fascicoli vengono restituiti agli assistenti sociali per indirizzare le persone verso altre entità.
Freno a nuovi utenti
Kairós riceve 47.000 euro annui dal Cabildo. Sottolinea che “non sostituisce ciò che ci arrivava dal FEGA, ma aiuta a comprare, per esempio, prodotti come olio, uova o latte”. Con questa sovvenzione insulare “ci limitiamo a disporre di determinati prodotti che offriamo in un periodo di tempo”. La riflessione finale è che “la tendenza è che la domanda cresca a Natale. Un periodo in cui noi diamo quello che possiamo dare, ma la situazione si aggrava”.
Emendamento ritirato
Il consigliere socialista Nauzet Gugliotta ha ritirato l’emendamento presentato alla Commissione Plenaria di Azione Sociale per l’avvio di un programma specifico di sostegno alle entità che operano nell’emergenza sociale e di misure mirate per il reparto di alimenti e altri prodotti essenziali. La ragione, spiega, è che il governo insulare ha presentato un emendamento “che la annacquava. Il governo ha alle spalle inadempienze e una resistenza assoluta a fare cose nuove con le entità: né aiuti specifici per le loro spese correnti, né spazi di partecipazione stabili né attenzione specifica”.
Proposte del PSOE
Tra le proposte del PSOE figurano l’impulso a un programma insulare per offrire supporto tecnico, amministrativo e formativo alle entità; la creazione di una mesa insulare; l’aumento dell’importo degli aiuti; l’istituzione di una linea di sovvenzioni specifiche per finanziare le spese correnti; il rafforzamento del programma Volontariato Online e la promozione della collaborazione interamministrativa.
Il quadro che emerge a Tenerife è quello di una domanda di alimenti in crescita e di un sistema di reparto di alimenti che regge grazie al contributo del Cabildo, del Banco de Alimentos e delle ONG locali, con progetti di modernizzazione come quelli di Sonrisas Canarias e con iniziative di raccolta come quelle di Bancoteide. Rimangono tuttavia criticità di finanziamento dopo il ritiro dei fondi del FEGA e la prospettiva di un ulteriore picco di richieste nel periodo natalizio.




